Indiegamer #38 - articolo
Gods Will Be Watching, Stonehearth e Tower of Guns.
Gods Will Be Watching (Deconstructeam)
Cinque persone, un robot, un cane e quaranta giorni per sopravvivere. Presentato durante il Ludum Dare 26, manifestazione che, dato un tema, chiede ai partecipanti di sviluppare un gioco in pochi giorni, Gods Will Be Watching è un titolo sviluppato per browser in HTML 5 e fa suo il tema del minimalismo non solo attraverso lo stile grafico, come appare più scontato, ma anche e soprattutto attraverso il gameplay.
Al giocatore viene dato il ruolo del Sergente Burden, comandante di una spedizione scientifica che in un lontano futuro sta investigando sulla natura del virus Medusea quando viene assalita da un gruppo di bio-terroristi che rubano i dati raccolti e l'abbandona a se stessa in un luogo freddo e inospitale. L'unica speranza è il convoglio orbitale che passerà nella zona in 40 giorni: fino ad allora sarà una dura lotta per rimanere in vita.
Avremo a disposizione un'unica location ad inquadratura fissa e cinque azioni disponibili per ogni giorno che passa, con le quali tentare di tutto pur di far sopravvivere il gruppo, dal procurare il cibo al parlare con ognuno dei personaggi per mantenere alto il morale, dal mantenere vivo il fuoco al riparare la radio. Non dovremo poi scordare di avere sempre a disposizione una scorta di medicine perché il virus è sempre in agguato, così come i pericoli durante la notte che potranno farci perdere i viveri accumulati o farci sprecare le munizioni utili per la caccia nella difesa del campo e far crollare il morale della truppa. Col passare del tempo la tensione sale, cresce il timore di perdere qualcuno per fame, freddo o pazzia, mentre quel quarantesimo giorno sembra non arrivare mai abbastanza in fretta.
"Gods Will Be Watching è un titolo dalle meccaniche minimali ma molto ben studiato, d'impatto"
Gods Will Be Watching è un titolo dalle meccaniche minimali ma molto ben studiato, d'impatto, più profondo di quanto il suo aspetto da browser game lasci trasparire e con idee che meriterebbero di essere sviluppate in un prodotto più ambizioso.
Stonehearth (Radiant Entertainment)
Curiosando distrattamente nell'account Twitter di Kevin Levine, fresco del successo ottenuto con Bioshock Infinite, capita di imbattersi in tweet in cui si rimanda alla pagina Kickstarter di Stonehearth, dubitando delle capacità emotive di chi non si innamori di questo titolo.
Come dargli torto? È difficile non farsi catturare da uno strategico sandbox che sembra fatto di LEGO, e in cui è possibile essere attaccati da un mostro gigante che ricorda tanto Cthulhu. Stonehearth riunisce diverse tipologie di gioco, prendendo spunto dai city builder per l'enfasi posta nella costruzione dell'insediamento, che potrà poi evolversi secondo ciò che il giocatore riterrà più opportuno. Diventare una pacifica città dedita al commercio o puntare sulla forza militare? Oppure nessuna delle due e trasformarsi in un monastero dedito alla spiritualità?
Ogni edificio in città potrà essere costruito letteralmente mattone per mattone grazie all'utilizzo di un engine grafico basato sul voxel ma chi è dotato di poco tempo e poca pazienza potrà affidarsi a strutture prefabbricate. Per la versione completa è prevista anche la possibilità di realizzare i propri prefabbricati da utilizzare poi durante le partite.
"È difficile non farsi catturare da uno strategico sandbox che sembra fatto di LEGO"
L'influenza dei giochi di ruolo la si vede nella gestione dei cittadini, a ciascuno dei quali è assegnato un mestiere, l'equivalente della classe in un RPG. Grazie al proprio lavoro i cittadini possono crescere di esperienza e livelli, fino a poter fare un vero e proprio upgrade verso un nuovo incarico, a patto di avere gli strumenti necessari. Ad esempio, un muratore può preparare mattoni e statue ma per farlo ha bisogno che il carpentiere costruisca per lui martello e scalpello. Infine la componente RTS risulta evidente nelle fasi di combattimento, che traggono ispirazione soprattutto dalla serie Warcraft e privilegiano principalmente l'aspetto tattico rispetto al micro-management.
Col prosperare della comunità si alza anche il rischio di essere attaccati da imponenti creature chiamate Titani, ciascuno con una sua storia che spazia dal gigante che vuole semplicemente proteggere il proprio territorio al mostro interessato ad appropriarsi delle ricchezze della città. Questa possibilità può essere disattivata all'avvio della partita, per accontentare chi volesse giocare in maniera rilassata, dedicandosi unicamente allo sviluppo del proprio insediamento senza doversi preoccupare di attacchi ed invasioni.
Il modding sarà una parte importante di Stonehearth ed è previsto fin dalle fasi iniziali del progetto. Si potrà modificare praticamente tutto, dall'interfaccia grafica alle unità, i nemici, le armi e l'equipaggiamento. Si potranno introddurre nuove quest, avventure piccole e grandi, campiare l'intelligenza artificiale dei personaggi e persino far sorgere il sole ad ovest e farlo calare ad est.
"Il modding sarà una parte importante di Stonehearth ed è previsto fin dalle fasi iniziali del progetto"
Tutto questo sembra aver conquistato molti giocatori e sono bastati pochi giorni per raggiungere l'obiettivo della campagna Kickstarter. Con poco meno di un mese ancora a disposizione è molto probabile che i Radiant Entertainment riescano a raddoppiare la cifra richiesta e a raggiungere ulteriori "stretch goal" che comprendono anche il porting per Mac e Linux in aggiunta alla già annunciata versione per PC. Se tutto va bene, ci saranno anche le modalità co-op e multiplayer PvP, da affiancare alla campagna single player.
Stonehearth non ha una data d'uscita ben definita ma è comunque presente anche su Greenlight, dove non dovrebbe avere difficoltà ad essere approvato dalla community.
Tower of Guns (Terrible Posture Games)
Sulle prime l'idea di mescolare FTL e Quake può lasciare interdetti ma è esattamente quello che sta tentando di fare Joe Mirabello nel suo Tower of Guns. Dal rogue-like sci-fi prende il proporre un'esperienza diversa ad ogni partita, con livelli, nemici e power-up generati casualmente, e la necessità di portare a termine il gioco in un'unica sessione di una o due ore.
"L'idea di mescolare FTL e Quake può lasciare interdetti ma è quello che accadrà in Tower of Guns"
Il classico di id Software invece è fonte di ispirazione per tutta la componente shooter, tipicamente old school: movimenti rapidi, azione costante, strafe circolare, rocket-jumping e tutto quanto era la norma negli FPS di alcuni anni fa, portandolo però alle estreme conseguenze grazie ad un sistema di upgrade e power up senza limiti, che comprende oggetti in grado di centuplicare le capacità di salto e modifiche per le armi che permettono di unire la forza devastante di un lanciarazzi con la praticità di un fucile.
Nella sua semplicità Tower of Guns potrebbe rivelarsi un divertente passatempo per tutti gli amanti dell'azione pura e folle ma è probabile che si debba aspettare ancora parecchio prima di poterlo provare con mano: lo sviluppo è in fase pre-alpha e la pagina Greenlight indica come data d'uscita "prima del rilascio del nuovo Thief".
Per concludere, un'immagine realizzata da Asif Siddiky, membro dei 2 Player Production, azienda di produzione video specializzata in documentari dedicati ai videogiochi.
"Siddiky ha riunito alcuni più famosi titoli indie degli ultimi anni, nascondendoli all'interno di una sala giochi"
Nell'artwork, Siddiky ha riunito alcuni più famosi titoli indie degli ultimi anni, nascondendoli all'interno di una sala giochi, in una divertente caccia al tesoro per tutti gli appassionati.
Chi riuscirà a trovare per primo Limbo senza guardare la soluzione?