Indiegamer #54 - articolo
Un alieno in cerca di libertà, un manipolatore di ombre e una foresta abitata da cannibali.
Paradise Lost: First Contact (Ashtree Games)
Non si può certo dire che i cosiddetti metroidvania siano snobbati dagli sviluppatori indie e in questa rubrica ne sono stati presentati diversi con ambientazioni e stili differenti. Cosa distingue, dunque, questo Paradise Lost: First Contact da quanto visto finora?
Non certo la grafica, che utilizza una piacevole e ben fatta pixel art ma nulla che non si sia già visto, e non di rado, tra le piccole produzioni. E nemmeno la libertà di esplorazione, con livelli non lineari pieni di segreti e sorprese per i giocatori più attenti, una caratteristica tipica del genere. Tra le particolarità che destano attenzione nel lavoro degli Ashtree Works c'è innanzitutto il protagonista, una forma aliena fotosintetica che precipita sulla terra all'interno di una capsula.
Catturata e rinchiusa in un laboratorio segreto della G.E.R, dovremo aiutarla a fuggire per farle ritrovare la propria libertà e scoprire, durante il percorso, il vero scopo delle ricerche compiute nel misterioso stabilimento di ricerca.
Al gampleay tipico dei metroidvania si aggiunge una componente stealth, dunque guardie da evitare nascosti nell'ombra o attirandole altrove, sistemi di sicurezza da disattivare ma anche manipolazione mentale e bombe organiche dall'effetto soporifero, tutti elementi da sfruttare anche nelle sezioni in cui sarà richiesto di risolvere enigmi e puzzle ambientali per poter proseguire.
È inoltre previsto un albero delle abilità simile a quello presente in tanti RPG, grazie al quale sarà possibile evolvere il nostro alieno facendogli apprendere caratteristiche diverse a seconda del nostro stile di gioco, un'idea che dovrebbe garantire una discreta varietà e un buon livello di rigiocabilità.
Anche la storia sembra godere di altrettanta cura: gli autori promettono una narrazione ricca di mistero e colpi di scena, raccontata attraverso intermezzi realizzati con lo stesso stile grafico, ma anche durante il gioco vero e proprio i più accorti potranno cogliere indizi e riferimenti.
Inevitabile la raccolta fondi su Kickstater, che sembra ormai diventato la principale forma di finanziamento per i piccoli team, nella quale vengono chiesti 70.000 dollari, metà dei quali raccolti in pochi giorni.
Di questo passo c'è da sperare che riescano a centrare almeno parte degli stretch-goal, nei quali sono previsti ulteriori miglioramenti al gioco e, dai $200.000 in su, anche le versioni console per PS3, PS4, PS Vita e Wii U, oltre a quelle per Windows, Mac e Linux. Una data d'uscita non è ancora stata stabilita ma le stime parlano di Dicembre 2014.
Path of Shadows (Path of Shadows Team)
Cinque studenti dell'università Pompeu Fabra di Barcellona hanno realizzato Path of Shadows come progetto universitario partendo da zero, compreso il motore grafico che è stato sviluppato internamente e, pur nella sua semplicità il gioco garantisce una piacevole resa visiva con il suo stile in cel shading.
Completamente freeware, Path of Shadows è uno stealth game con ambientazioni ispirate all'oriente e un'atmosfera generale che ricorda Mark of the Ninja di Klei Entertainment, pur presentandosi con un engine interamente tridimensionale.
Come si può intuire dal titolo, tutto ruota intorno alle ombre: all'inizio del tutorial si fa conoscenza con una misteriosa dea che dona al protagonista alcuni dei suoi poteri, primo fra tutti la possibilità di manipolare le ombre creandole anche là dove non sono presenti. Un altro utile potere è quello di teletrasportarsi da ombra ad ombra, in modo da evitare del tutto, quando possibile, le zone eccessivamente illuminate.
Queste abilità non sono illimitate e consumano una buona quantità di energia, indicata da glifi luminosi sul mantello del nostro eroe, che si ricarica stando in una zona buia mentre si consuma rapidamente quando ci si espone alle luci artificiali. A completare il tutto troviamo anche un campanello da usare come esca per attirare i nemici e una spada con cui compiere uccisioni silenziose.
Purtroppo, oltre al tutorial introduttivo sono presenti solo altri due brevi livelli per un totale di una mezz'ora circa di gioco. Le risorse a disposizione del team sono limitate e se non dovessero riuscire a trovare ulteriori finanziamenti, Path of Shadows resterà poco più di un esperimento.
Se la risposta del pubblico in questa versione gratuita dovesse essere positiva, potrebbe dare maggior fiducia ai cinque ragazzi e magari spingerli a rivolgersi a Kickstarter o IndieGoGo, come fanno in tanti, per raccogliere il denaro necessario a trasformare la loro demo in un titolo completo.
The Forest (SKS Games)
Un atro genere piuttosto comune fra i titoli indie è quello del survival horror, in cui s'inserisce anche The Forest di SKS Games, un titolo che cerca di distinguersi dalla massa ponendo un forte accento sull'aspetto survival e rendendo necessario non solo sopravvivere ai nemici ma anche all'ambiente circostante.
Le ispirazioni sono molteplici, primi fra tutti i cosiddetti "Cannibal Movie" prodotti in Italia tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, ma anche libri come Io Sono Leggenda hanno avuto la loro influenza.
Lo spunto iniziale non è dei più originali: a causa di un incidente aereo, il protagonista si ritrova, unico sopravvissuto, in un'isola sperduta e apparentemente disabitata. La prima preoccupazione diventa quella di trovare delle fonti di sostentamento, ed ecco che entra in gioco la componente survival: acqua e cibo non dovranno mai mancare e si dovrà esplorare l'isola alla ricerca di fiumi e laghi da cui bere, raccogliere vegetali e funghi commestibili, nonché piazzare trappole per catturare gli animali del luogo, dopo aver recuperato i materiali necessari per realizzarle. La notte può fare molto freddo e sarà quindi importante trovare un luogo riparato e accendere il fuoco per mantenersi al caldo.
Le risorse, però, andranno trattate con cura: piante ed animali non sono infiniti e concentrarsi su un unico luogo per il proprio sostentamento finirà per ridurre lentamente la loro quantità, costringendo così il giocatore a variare le proprie fonti di sostentamento e le zone di caccia.
Questi continui spostamenti porteranno inevitabilmente ad incontrare la misteriosa tribù cannibale che abita la foresta, esseri dall'aspetto umano che si muovono di notte, tremendamente feroci e decisi a difendere la propria foresta da quello che ritengono essere l'invasore.
I giocatori potranno decidere quale approccio adottare, se mettere in piedi una base ben difesa per respingere i nemici o scegliere la via più coraggiosa cercando materiali per costruire armi e affrontandoli direttamente, in modo da conquistare nuovi territori e scoprire gli indizi per svelare il mistero che l'isola nasconde.
Le ultime notizie davano The Forest in uscita entro l'anno su PC ma è molto probabile che se ne riparli al prossimo, anche se gli sviluppatori assicurano che i lavori procedono bene e i lavori richiedono maggiori sforzi di quanto inizialmente previsto.