Indiegamer #9 - articolo
Scopriamo la scena indie con Ether, Nevermind e Seduce Me.
Ether
La possibilità di indagare nella mente umana e modificarne i ricordi è un'idea che è stata spesso sfruttata con modalità diverse nei racconti sci-fi; anche un videogioco recentemente annunciato, Remember Me, intende proporne una ulteriore visione.
Anche Ether, videogame indie in via di sviluppo presso i White Paper Games, si addentra in questo non facile terreno ma da una prospettiva diversa, mettendoci nei panni di un Restorer, un individuo con il compito di insinuarsi nel cervello delle persone per ripararne o correggerne la memoria.
Nello specifico sarà chiamato ad occuparsi della mente di Jean e questo è tutto ciò che ci è dato sapere: chi siamo in realtà e perché siamo stati mandati a sistemare i ricordi di questa particolare persona, dovremo scoprirlo muovendoci all'interno di rappresentazioni fisiche delle sue memorie, tra enigmi che gli autori definiscono "multistrato" e numerose aree esplorabili in maniera non lineare.
Interessante è l'integrazione con dispositivi dotati di un lettore di codici QR, presenti in alcune zone segrete, in grado di sbloccare video con ricordi che aiuteranno a comprendere meglio la narrazione. Tale feature è del tutto opzionale e chiunque non disponesse di tale lettore video, li troverà disponibili in una delle zone centrali del mondo di gioco.
Data la particolarità dell'argomento è naturale aspettarsi una trama all'altezza: gli sviluppatori sembrano intenzionati a dare il giusto peso a quest'aspetto, con una storia che, stando alle loro dichiarazioni, sarà matura e profonda, con finali multipli. Il progetto è diviso in due parti e la prima indagherà sull'importanza e sulla fragilità della memoria umana.
"La storia, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, sarà matura e profonda, con finali multipli"
Per il comparto tecnico Ether si appoggia all'ormai più che collaudato Unreal Engine 3, utilizzando un effetto cel shading e texture che sembrano disegnate a mano e colorate ad acquerello, dando al tutto un effetto molto piacevole e originale.
L'idea di partenza non è del tutto nuova ma i White Paper Games sembrano volerla affrontare in maniera personale, con un giusto equilibrio tra narrazione e gameplay. Purtroppo per scoprire l'effettivo valore di questo titolo bisognerà attendere il Q2 2013, quando Ether uscirà in digital delivery su PC e Mac.
Nevermind
Nevermind è un "biofeedback-enhanced exploration horror game", o almeno questo è il modo in cui lo presentano sulla propria pagina gli IndieGoGo, che hanno dato il via a una raccolta fondi per finanziare il progetto.
Anche in questo caso abbiamo a che fare con un indagatore della mente, una sorta di medico speciale della clinica psichiatrica Neurostalgia Institute, che si occupa di sbloccare il lato oscuro di quelle menti che non riescono a ricordare o a affrontare momenti traumatici vissuti in passato.
A differenza di Esther, però, Nevermind utilizza un approccio del tutto insolito, affidandosi ad un apparecchio per la misurazione del battito cardiaco con il quale modificare gli eventi in base allo stato emotivo del giocatore.
"Sarà importante cercare di gestire lo stress per evitare di essere sopraffatti dal terrore"
Sarà dunque importante cercare di gestire lo stress per affrontare la situazione ed evitare di essere sopraffatti dal terrore che si nasconde nelle menti dei pazienti: maggiore è la paura registrata dal sensore, più difficile diventerà il gioco mentre, al contrario, rilassandosi anche la difficoltà scenderà di conseguenza. Come spiegano gli autori sul proprio sito "la mente umana è fragile e può essere spezzata facilmente".
Come tanti altri progetti anche Nevermind è nato come tesi universitaria, e al momento è ancora nello stadio "proof of concept" e non c'è alcun indizio, neppure vago, su quando verrà rilasciato il gioco completo, al momento in sviluppo unicamente su PC.
Chi contribuisce alla raccolta fondi riceve una copia del gioco, composta per ora di un unico livello, ma trattandosi di una copia digitale non viene fornito alcun sensore per il battito cardiaco che gli sviluppatori invitano ad acquistare su Amazon. Il titolo rimane giocabile anche senza ma in questa maniera viene a mancare la caratteristica più interessante, sebbene sia da notare che il team spera di poter fornire gioco e l'apparecchio nel prossimo futuro.
Un esperimento interessante, questo Nevermind, un modo per coinvolgere il giocatore in maniera ancor più diretta, anche se sarà difficile che riesca ad attrarre più di una nicchia di appassionati per via della periferica extra richiesta.
"È curioso notare come si sia dovuto aspettare un progetto indipendente per usare il Vitality Sensor"
È curioso notare come si sia dovuto aspettare un progetto indipendente per l'utilizzo di un sensore del battito cardiaco nei videogiochi, nonostante Nintendo avesse presentato il suo Vitality Sensor per Wii alcuni anni fa, della quale poi non si è saputo più nulla.
Seduce Me
È tempo che anche la rubrica di giochi indie si fregi dell'ambitissimo bollino "Erogamer Approved", per cui diamo spazio a Seduce Me, videogame erotico realizzato dai No Reply Games, piccola software house olandese composta da due ex di Guerrilla Games, la designer Miriam Bellard e l'art director Andrejs Skuja.
Seduce Me è ambientato in una grande villa, fra ambienti glamour delle celebrità americane, mettendone in mostra il loro aspetto effimero e decadente. Quattro sono i personaggi principali: Petra, la bella e ricca padrona di casa; Cecilia, la divorziata mangiatrice di uomini; Lilia, la studentessa universitaria e figlia di Cecilia; Esper, ufficialmente la cameriera, ufficiosamente l'intrattenitrice degli ospiti grazie alla sua bellezza.
Lo scopo del gioco è raggiungere il massimo punteggio di conquista con uno dei personaggi principali, parlando con essi o vincendo dei mini-giochi che possono condurre a scene erotiche.
Le ragazze reagiscono in base alle nostre azioni per cui bisognerà fare attenzione a non offenderle in alcun modo per portare avanti la conquista e non rischiare di essere cacciati fuori dalla casa. In questa sintetica descrizione il gioco appare come una versione occidentale degli hentai, piuttosto popolari in Giappone, ma secondo i No Reply Games non esiste ancora nulla comparabile alla letteratura, alla cinematografia o alla fotografia erotica, e con Seduce Me intendono fondere queste tre espressioni.
"Il gioco è stato anche al centro di una controversia dopo la sua presentazione su Greenlight"
Il gioco è stato anche al centro di una controversia dopo la sua presentazione su Greenlight, il sistema recentemente lanciato da Valve in cui sono gli stessi utenti a votare quali titoli finiranno in vendita su Steam.
Bellard ha notato come i commenti della community si fossero polarizzati: da una parte c'era chi votava negativamente minacciando di inviare una segnalazione a Valve, dall'altra chi invece riteneva che fosse un gioco adatto a stare sulla piattaforma di distribuzione digitale più diffusa.
Nel giro di un'ora, però, Seduce Me è stato rimosso da Greenlight e gli sviluppatori hanno ricevuto una mail nella quale veniva semplicemente detto che erano stati violati i termini di servizio.
Con tutta probabilità numerosi utenti hanno ritenuto il gioco offensivo e lo hanno segnalato, riportando così a galla la vecchia questione che contrappone la violenza, generalmente accettata senza molte difficoltà, e il sesso, il più delle volte ostracizzato e censurato, vedi anche il caso Hot Coffe di Grand Theft Auto: San Andreas.
Miriam Bellard ritiene che la decisione sia stata dettata, almeno in parte, da una certa cultura americana che da sempre mal tollera la sessualità, pertanto Valve ha deciso di andare sul sicuro rimuovendo il titolo dei No Reply Games anche se, continua Bellard, l'azienda di Gabe Newell è nella posizione di poter andare oltre questi preconcetti.
Lo sviluppo di Seduce Me comunque prosegue, sebbene non essere presenti su Steam possa ridurre notevolmente le possibili vendite. Questa vicenda lascia dunque intendere, sottolinea ancora una volta Bellard, come forse l'industria dei videogiochi sia meno matura di quanto si possa credere.