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inFAMOUS First Light: un solo potere per un buon DLC - review

Di nuovo a Seattle coi Sucker Punch.

C'è voluto un po' ma alla fine inFAMOUS: First Light, il primo DLC di inFAMOUS: Second Son, si è deciso a uscire. Considerata la penuria di titoli disponibili per la console di Sony, il free roaming sviluppato da Sucker Punch ha saputo conquistare un buon numero di giocatori, pur non brillando dal punto di vista della varietà.

D'altra parte, escludendo fisica e I.A., Second Son è stato il primo gioco per PS4 a mostrare davvero un pizzico della tanto attesa next-gen, con una pulizia d'immagine impossibile da ottenere sulle console della passata generazione.

La caratteristica più intrigante di Second Son era sicuramente la possibilità di sfruttare i numerosi poteri di Delsin per seminare il panico per le vie di Seattle, anche se l'incipit troppo lento e il bilanciamento non perfetto nei tempi di distribuzione dei vari poteri ha reso l'esperienza originale meno brillante di quanto sarebbe potuta essere.

Con inFAMOUS: First Light i programmatori si sono concentrati sul personaggio di Fetch, dotato del potere del Neon e ben noto a coloro che hanno già spolpato il gioco originale. La storia di Fetch viene raccontata con un misto di flashback e di momenti legati al presente della giovane Conduit, tenuta prigioniera da un altro volto noto di Second Son.

Le fasi finali del DLC si distinguono per un ritmo serrato e una gran quantità di combattimenti.

L'alternarsi tra il racconto di Fetch e l'addestramento durante il quale le abilità della ragazza vengono messe alla prova garantiscono al DLC un ritmo più frizzante rispetto al gioco completo, proponendo ora momenti del classico free roaming, ora arene in cui completare sfide di vario genere, con tanto di classifica mondiale.

Le fasi legate alla storia principale risultano molto simili a quanto abbiamo già visto e apprezzato in Second Son, con una serie di missioni utili ad avanzare con la narrazione e l'immancabile pioggia di sfide secondarie, ma le dimensioni più contenute della mappa, unite a una serie di utili accorgimenti legati allo sfruttamento del potere del Neon, rendono l'esperienza globale più fluida e gradevole rispetto all'avventura di Delsin.

Girovagando per una piccola frazione di Seattle, infatti, Fetch è in grado di spostarsi rapidamente sfruttando le porte al Neon sparse per il dedalo di strade che compongono la mappa di gioco, ottenendo una mobilità sempre maggiore man mano che sblocca nuovi poteri investendo i punti guadagnati dopo ogni sfida.

Le sfide in questione vanno dalle immancabili gare di velocità (che richiedono di raggiungere e raccogliere piccoli globi luminosi, sfruttando proprio lo scatto garantito dalle porte al Neon) alla ricerca di piccoli frammenti di gas Neon equiparabili agli Agility Orb di Crackdown.

In tutto questo non mancano le missioni di recupero dei soliti ostaggi o alcune sequenze in cui Fetch si trasforma in un letale cecchino. Proprio grazie alle dimensioni ridotte dell'avventura è difficile lasciarsi sopraffare dalla monotonia che invece contraddistingueva Second Son, e tutto sommato ci si trova a seguire più che volentieri le vicende che hanno portato la Conduit ad essere la persona incontrata e affrontata da Delsin in Second Son.

Le fasi finali dell'avventura, in particolare, si distinguono per un buon ritmo e per la gradevole sensazione di continuità che offrono ricollegandosi all'inizio di Second Son. Da questo punto di vista il lavoro svolto dai programmatori è piuttosto buono e già solo la storia principale garantisce circa 5 o 6 ore di divertimento.

Trama a parte, tuttavia, inFAMOUS: First Light si distingue anche (e soprattutto) per la presenza di tre arene, nelle quali possono essere affrontate varie missioni legate alle meccaniche classiche della modalità Orda.

Nella maggior parte dei casi, infatti, al giocatore è richiesto di sopravvivere a una serie di ondate di avversari sempre più agguerriti, cercando al tempo stesso di registrare il tempo migliore per competere con i contatti presenti nella propria lista amici e, perché no, con il mondo intero.

La pulizia grafica è incredibile, ma i difetti tecnici di Second Son sono ancora lì.

Purtroppo le arene disponibili sono solo tre, ognuna caratterizzata da elementi distintivi che garantiscono alle partite giocate al loro interno una discreta varietà. Si va da una semplice struttura costruita su due piani a un labirinto di fragili passerelle in pietra (che possono facilmente essere demolite), fino ad arrivare a un complesso intreccio di piattaforme aeree e balconate ideali per i tiri di precisione dalla lunga distanza.

La cosa interessante è che i possessori di Second Son ottengono automaticamente la possibilità di affrontare le sfide anche vestendo i panni di Delsin, sfruttandone la ben più completa e variegata selezione di poteri.

Al di là di questo, tuttavia, inFAMOUS: First Light non ha molto altro da offrire. I maniaci dei trofei saranno ben felici di mettersi alla prova per raccogliere tutti i collezionabili sparsi per la mappa, realizzare i (pochi) graffiti al neon o sbloccare tutti gli obiettivi legati alle sfide di combattimento (eliminando nemici in volo o concentrandosi principalmente sugli attacchi in mischia, per esempio), ma una volta completata la storia e fatta qualche partita nelle arene, difficilmente troverete altre motivazioni per rigiocare il DLC.

Se poi speravate che attraverso un semplice contenuto aggiuntivo i ragazzi di Sucker Punch correggessero qualche bug o migliorato la scarsa Intelligenza Artificiale del gioco originale, siamo spiacenti di dovervi deludere.

inFamous First Light s'illumina in video.

Il comportamento della folla e dei nemici in inFAMOUS: First Light è il medesimo già visto in Second Son, e durante la nostra sessione di gioco ci è capitato di imbatterci in alcuni glitch particolarmente evidenti, come vedere un furgone sprofondare per metà nel manto stradale.

Va comunque detto che l'offerta è commisurata al prezzo richiesto per il download (14,99 euro) e che, soprattutto, grazie a questo DLC è possibile far luce sul passato di un personaggio interessante di Second Son, motivo per cui ne consigliamo l'acquisto a tutti coloro che abbiano apprezzato inFAMOUS: Second Son.

7 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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