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inFamous

Folgorante.

Un giorno il direttore editoriale per cui lavoravo mi disse: "Se il mondo è infame, tu devi essere più infame del mondo". L'editoria è certamente un mondo stravagante (magari anche più di quella specificamente videoludica), ma nulla che possa neanche lontanamente competere con gli universi digitali creati dagli sviluppatori. Giocando ad inFamous mi è subito tornato in mente quel fausto precetto e, per la prima volta in un videogioco, ho deciso di applicarlo in maniera esemplare.

Non saprei spiegare il perché, ma ho sempre affrontato dalla parte dei "giusti" titoli quali Fable, Mass Effect e tanti altri in cui si presentavano al giocatore svariate scelte morali. Non posso nemmeno dire se sia un'inclinazione naturale o se dipenda dall'influenza di stereotipi positivi; l'eroe senza macchia e senza paura, per intenderci. Eppure, il gioco firmato da Sucker Punch mi ha subito messo voglia di pensare soltanto a me stesso. Ho quindi preferito liberare qualsivoglia pulsione distruttiva, agire egoisticamente e andare dritto per la mia strada incurante dei bisognosi.

Probabilmente, ciò è dipeso dal fatto che quello di Cole McGrath è davvero un mondo infame. Una catastrofe ha ridotto in cenere buona parte della città e un'epidemia si sta espandendo a macchia d'olio tra la popolazione. Tutta Empire City è stata isolata dalle forze governative, mentre al suo interno regna sovrana l'anarchia. Le gang non restano in disparte, ma lottano per il dominio sul territoio ampliando a dismisura il clima di terrore. La povera gente vaga per strada in cerca di un barlume di salvezza... o nella più profonda follia. Le locali forze dell'ordine si nascondono vigliaccamente come topi.

Un'intera città nel caos... e quando entrerete in azione sarà ancora peggio!

Io sorrido, guardando il tutto dalla cima di un edificio. Lascio spaziare lo sguardo verso l'orizzonte: questa città è l'inferno in cui qualcuno vuole tenerci rinchiusi. La legge, così come la conoscevamo, è stata spazzata via dal cataclisma. L'unica regola è quella del più forte. L'unica regola dev'essere la mia. Sento tra le mani il pulsare della misteriosa energia che mi pervade. Le possibilità sembrano davvero infinite.

Il plot ideato dagli sceneggiatori non sarà particolarmente innovativo, ma posso assicurarvi che saprà tenere desto il vostro interesse sino alla conclusione dell'avventura. Oltre alle premesse evidenziate sopra, i ragazzi di Sucker Punch hanno voluto introdurre elementi di contorno che arricchiscono non poco l'atmosfera di mistero che pervade l'incipit. Chi sono davvero i nemici? Quali sono i loro scopi? E cosa stanno combinando i federali con i loro sporchi giochi di potere? Ciascuna di queste domande ne proporrà altre ancora più enigmatiche. I risvolti della storia, purtroppo, sono tanto gradevoli quanto effimero è stato l'impatto estetico con il codice finale del gioco.