inFAMOUS Second Son - prova
Il secondogenito prodigio di Sucker Punch.
Prototype e inFAMOUS sono due titoli che chi è appassionato di videogiochi non può non aver accostato, soppesato e paragonato almeno una volta nella vita. Il primo un multipiattaforma più incentrato sull'azione pura, il secondo un'esclusiva più profonda e stori-centrica, sono due giochi con evidenti punti di contatto e tematiche piuttosto simili.
Nonostante le somiglianze solo uno ha però perdurato, doppiando addirittura le vendite del suo rivale nonostante l'ovvio handicap di essere disponibile su una singola piattaforma.
Stiamo ovviamente parlando di inFAMOUS che, oramai arrivato al terzo capitolo di una serie che non accenna a fermarsi, ci è stato mostrato in anteprima da Sony e da due ospiti d'eccezione: Brian Fleming, co-fondatore di Sucker Punch e Troy Backer, voce del protagonista e noto doppiatore videoludico.
La nostra prova inizia dalle prime battute del gioco, dove ci viene mostrato il nuovo protagonista alle prese con una prima scelta difficile. "inFAMOUS Second Son e la serie di inFAMOUS", ci dice Fleming, "sono ancora una volta incentrati sulla storia di una sola persona normale e ordinaria che ottiene dei superpoteri straordinari e su come questa stessa persona possa decidere di utilizzare tali abilità." È un gioco di scelte difficili, non soltanto d'azione, e questa volta gli sviluppatori hanno voluto sottolinearlo sin da subito.
La prima decisione che il gioco ci chiederà di prendere è infatti già una scelta di vita o di morte. Che fare tra fermare nostro fratello, un tutore della legge, e salvare una bella bioterrorista dagli strani poteri oppure lasciarlo fare e vedere la bella di turno in manette, se non peggio? Un primo passo verso il bene o il male e verso due differenti stili di gioco.
"inFAMOUS Second Son è un gioco di scelte difficili, non soltanto d'azione"
Scegliendo di salvare la ragazza, la nostra prima missione ci vedrà impegnati a mettere in fuga (con mezzi violenti o anche letali) una serie di attivisti che protestano contro gli individui superumani che popolano il gioco. In caso contrario ci ritroveremo invece al porto di Seattle a distruggere un carico di droga.
Dopo aver provato velocemente a fare gli eroi abbiamo scelto però la via del cattivo, in modo tale da affrontare qualche combattimento extra e provare i nuovi poteri del personaggio. "Delsin" ha infatti continuato Feming, "è un personaggio del tutto nuovo, con nuovi abilità e al contrario di Cole, non solo ama le sue capacità ma può anche contare su una gamma più varia di poteri".
Così come Cole assorbiva energia dalle fonti elettriche nelle vicinanze Delsin può assorbire poteri da diversi tipi di fonti, modificando diametralmente il funzionamento dei suoi poteri. Durante la nostra prova abbiamo assorbito energia tanto dalle insegne al neon sparse per la città, quando dai rottami delle auto esplose durante i nostri combattimenti con le forze dell'ordine di Seattle. Così facendo abbiamo potuto testare due differenti tipi di poteri elementali.
I primi definiti "Poteri Neon" sono i più versatili e funzionano in modo molto simile a quelli del protagonista del gioco precedente. Abbiamo ad esempio avuto occasione di scomporre il corpo del protagonista in scariche elettriche per coprire velocemente grandi distanze e raggiungere i vari gruppi di protestanti da disperdere, o anche elettrificare la nostra catena per combattere alcuni nemici con superpoteri, o ancora scalare velocemente le mura di alcuni palazzi trasportandoci di luogo in luogo quasi istantaneamente.
"Delsin può assorbire poteri da diversi tipi di fonti, modificando il funzionamento dei suoi poteri"
Nulla di nuovo sotto il sole, ma gli effetti visivi di questi nuovi poteri ci fanno apprezzare senza dubbio il nuovo motore grafico del gioco, che si muove fluidamente anche con una mole enorme di effetti particellari. Pare però che non sia questa la più grande innovazione di inFAMOUS Second Son.
Per Fleming è il nuovo sistema di controllo il fiore all'occhiello del gioco: "il nuovo controller ha consentito di restituire ai giocatori un feedback più preciso e realistico, soprattutto grazie al perfezionamento dello stick analogioco e dei grilletti". Un miglioramento non da poco insomma, ma che ancora non riesce a stare al passo con le situazioni in cui il gioco tende a metterci.
Anche durante la nostra breve prova ci siamo infatti trovati in situazioni caotiche, dove il corpo a corpo poteva diventare un po' ostico, soprattutto quando si utilizzano i poteri associati al fuoco, che minano parzialmente la mobilità del personaggio, consentendoci però attacchi potenti e devastanti (nonché l'utile possibilità di trasformarsi in fumo per limitare i danni inferti dai nemici più potenti).
Continuando il nostro tour nella Seattle splendidamente ricostruita nel gioco (che ricorda alla lontana quella di Dark Angel), abbiamo però avuto modo di apprezzare elementi del gioco ben più interessanti del nuovo sistema di controllo.
"Il nuovo motore grafico si muove fluidamente anche con una mole enorme di effetti particellari su schermo"
Troy Baker, già doppiatore di Joel in The Last of Us e di Booker DeWitt in Bioshock Infinite, ci ha infatti parlato delle tecniche di motion capture utilizzare per i volti dei protagonista, "ora in grado di rendere tutti i dettagli delle espressioni e delle emozioni del protagonista.
Dettagli tanto minuziosi che già durante la scorsa generazione di console era difficile rendere, tanto che bisognava tentare di trasmettere lo stesso effetto in altri modi.". Un lavoro piuttosto importante a quanto dice Baker, che si traduce in un effetto decisamente d'impatto sin dalle prime battute di gioco.
Delsin non è Cole, ma è un personaggio nuovo, diverso, più espressivo sia durante le scene d'intermezzo che durante le sezioni che abbiamo potuto giocare. I cambi d'espressione sul viso del protagonista durante i combattimenti sono un vero tocco di classe e, sebbene pochi li noteranno, rendono di sicuro il personaggio più reale.
Forse sono appunto queste le cose che ci dovremmo aspettare dalla next gen, ci dice Baker, narrazioni migliori "personaggi migliori, performance migliori" e soprattutto non altalenanti. Recitare nel ruolo di Delsin "è stata una sfida sin dall'inizio" ci ha confessato Baker, "il sistema di scelte del titolo ci ha costretti a capire che genere di persona questo personaggio fosse e a tentare d'immaginare come si sarebbe potuto comportare a seconda di questa o quell'altra situazione," in modo tale da rendere tutte le varie strade che il giocatore può percorrere egualmente godibili.
Un obiettivo ambizioso insomma, che mira a creare un gioco in cui l'azione sincopata delle varie sezioni di gameplay si possa intrecciare con un sistema di scelte più profondo e realistico rispetto a quello dei precedenti capitoli. Abbiamo però visto troppo poco per dare un giudizio definitivo sin da ora, quello che possiamo dirvi però è che gli auspici ci sono tutti e, comunque, non dovremo aspettare ancora molto per una recensione definitiva.