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Insurgency - review

Fino a che punto il realismo può essere divertente?

Quello del modding è un mondo tanto intricato quanto affascinante. Alcuni progetti nascono e crescono nell'arco di cicli di vita enormi per una produzione videoludica, e talvolta si guadagnano anche un seguito sufficiente a varcare la linea e generare, proprio come questo Insurgency, seguiti standalone anche svariati anni dopo l'uscita del mod originale.

Se il titolo di questa fatica di New World Interactive non vi suona nuovo, probabilmente avete sentito parlare negli anni scorsi di Insurgency: Modern Infantry Combat, mod di Half-Life 2 premiato dagli utenti votanti come Mod dell'anno 2007 su ModDB. Ben sette anni dopo ne arriva in data odierna il seguito, Insurgency appunto.

È bene precisare subito che Insurgency è multiplayer-only, senza campagne e a dire il vero senza neanche elaborati tutorial a preparare il soldato di (s)ventura di turno prima di mandarlo in trincea. Il punto focale dell'esperienza, sbandierato da New World Interactive come cardine del gioco, è il realismo: di conseguenza sono ridotti all'osso, se non del tutto assenti, molti elementi che ormai sono dati per scontati nel genere.

L'HUD è funzionale e minimale al tempo stesso, con pochi indicatori a mostrare in sovraimpressione i punti strategici da contendere e poco altro. Le munizioni, per fare un esempio, sono indicate solo sotto forma di caricatori restanti e non come numero di proiettili nell'arma: ne consegue che, a meno di calcolare mentalmente il numero di colpi sparati, ai giocatori meno attenti può capitare di finire le munizioni sul più bello, ad esempio appena prima di dare il colpo di grazia a un nemico sorpreso dietro un angolo.

Muoversi con criterio è particolarmente importante in Insurgency: una corsa folle verso l'obiettivo è sempre destinata a fallire.

Non che giocando a Insurgency vi serviranno molti colpi: il realismo che pervade il gioco si traduce anche nei danni, il che significa che bastano uno o due proiettili a fare fuori qualcuno. In verità questo sembra incoraggiare timidamente il camping, anche in virtù del fatto che non sono presenti killcam a mostrare dove è nascosto quel "uMaDbr0" che ci ha appena fatto mangiare la polvere.

"Gli scontri sono spesso brevissimi e altrettanto brutali"

Gli appostamenti sono comunque limitati dalla struttura delle modalità, che prevedono il contendersi di vari punti di controllo o la scorta di un particolare personaggio. Aiutano in questo senso anche le granate, particolarmente letali in virtù della resa credibile della fragilità del corpo umano, e l'assenza di kit medici, rigenerazione di energia o altre improbabili panacee miracolose.

Il territorio conta dunque più delle kill, e anzi spesso ci si ritrova a muoversi più del necessario per la voglia di ributtarsi nell'azione. Gli spawn sono spesso legati a determinate condizioni come la cattura di un punto di controllo o la distruzione della riserva di armi nemica, quindi molte volte si ha il tempo di tirare il fiato, cambiare equipaggiamento e ragionare sul da farsi.

Come detto, gli scontri si svolgono spesso in maniera totalmente brutale e altrettanto breve. L'assenza di particolari indicatori causa inconvenienti che ci si aspetterebbe in una zona di guerriglia ma non nella maggior parte degli FPS, come il fuoco amico: una volta sui server di Insurgency, non passa infatti molto tempo prima di incrociare un alleato e scambare con lui un'improvvisa raffica di piombo in pancia. Il friendly fire è comunque disabilitato in alcuni server, e così altre funzioni, in modo da rendere la scelta più adattabile ai diversi gusti.

L'equipaggiamento può essere cambiato in base ai Supply Points a disposizione. Ricordate che mirini laser e fasci di luce permettono di tracciare facilmente la vostra posizione.

Troppo realismo dunque? Forse, ma sono proprio queste le fondamenta del gioco. Gli scenari prevalentemente urbani sono ben progettati e ricchi di corridoi, edifici, avvallamenti e altri elementi ideali per spostarsi a dovere. Niente di troppo spettacolare sul fronte grafico, visto che parliamo di un progetto basato su Source, ma le visuali si adattano molto bene al contesto: in Insurgency non c'è spazio per azioni solitarie e spettacolari alla Rambo, scivolate di 10 metri o grattacieli che crollano, ma questo non è necessariamente un male.

"Il lavoro fatto su armi e sonoro è notevole"

Complice una resa delle armi veramente di ottimo livello, il combattimento a piccole ma altrettanto letali dosi di questo FPS è appagante in un modo tutto suo, anche se la natura solo multiplayer e prevalentemente PvP (ci sono anche varianti co-op) necessita di tutta una serie di presupposti per essere goduta appieno.

Prima di tutto è spesso necessario essere dotati di microfono, perché il lavoro di squadra è una volta tanto veramente fondamentale. Seguire le indicazioni di un leader esperto non è solo consigliato ma praticamente necessario per avere successo oltre le caotiche fragfest in cui capita comunque di imbattersi. Naturalmente non è una buona idea neanche spammare le comunicazioni, non solo per non diventare vittima di un kick a votazione, ma anche perché il sonoro può essere udito nell'area circostante al personaggio: niente di peggio che avvisare involontariamente un nemico appostato della nostra presenza.

Insurgency funziona dunque abbastanza bene, pur se in quella che sembra essere per ora una nicchia. Il lavoro fatto dal team di sviluppo è notevole, soprattutto per quanto riguarda le armi e il sonoro, in grado di immergere a dovere nell'ambientazione. Il prezzo da pagare per godersi questo FPS è prima di tutto una curva di apprendimento impietosa: prima di cominciare a padroneggiare i meccanismi bisogna spesso sorbirsi una serie di morti ingloriose, spesso senza neanche avere idea di dove si sia sbagliato o da dove sia arrivato il colpo letale.

Il vero elemento discriminante va però oltre la qualità del prodotto, e sta nella sua natura. Insurgency è un territorio particolarmente ostile al giocatore casuale e ai lupi solitari in cerca di azione veloce, anche se alcune modalità sono più permissive e offrono ritmi più sostenuti. Probabilmente solo chi è disposto a investire tempo in azioni coordinate, lavoro di squadra e svisceramento delle meccaniche saprà farne il suo FPS di scelta a lungo.

A prescindere da queste considerazioni, il lavoro fatto è veramente buono e le meccaniche interessanti, soprattutto considerando il prezzo di 18,99€. Restano alcune riserve sul comparto tecnico a causa di caricamenti particolarmente lunghi e alcuni crash, questi ultimi avvenuti solo su uno dei due PC su cui è stato provato il gioco ma con discreta frequenza.

Per concludere segnaliamo che New World Interactive ha già annunciato aggiornamenti mensile quanto a mappe, armi e opzioni scelte in base alle richieste della community. Lo scenario sembra quindi destinato a migliorare, ma l'inizio è già incoraggiante.

8 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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Insurgency

PC, Mac

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