Gli Intel Extreme Masters di Katowice hanno inaugurato il 2019 degli esport - articolo
Fortnite arranca, i veterani dominano l'evento.
C'è una piccola e fredda cittadina dell'Alta Slesia, regione a nord della Polonia, che ogni anno si trasforma in una vera e propria mecca per gli appassionati di videogiochi.
Katowice non avrà certo il fascino di Venezia o la storia di Roma, eppure si ritrova fin dal 2006 ad essere letteralmente invasa da oltre centomila appassionati dell'universo eSports, pronti a sostenere i giocatori più forti del mondo nel corso degli Intel Extreme Masters.
Come tutti gli anni, la stagione 2019 è stata inaugurata dallo storico evento organizzato da ESL, una gigantesca expo capace di coinvolgere milioni di fan da tutto il mondo nell'atmosfera magica della Spodek Arena.
Le regole sono semplici: solamente i videogame competitivi più prestigiosi possono ritagliarsi uno spazio sul palcoscenico, mentre i giocatori invitati devono necessariamente rappresentare il top della gamma. In totale, ESL ha messo in palio oltre due milioni di dollari di montepremi per l'edizione di quest'anno, che ha visto come protagonisti Counter Strike: Global Offensive di Valve Corporation e Starcraft II di Blizzard Entertainment.
In parallelo, la kermesse ha ospitato le costruzioni di Fortnite di Epic Games nella competizione ESL Katowice Royale, evento che si poneva l'obiettivo di proiettare nel futuro un ecosistema competitivo che, pur avendo accumulato numeri da capogiro nel corso dell'ultimo anno, sta attraversando una leggera battuta di arresto.
Dati alla mano, infatti, la colorata Battaglia Reale non ha potuto fare altro che soccombere al cospetto del milione di utenti unici che hanno assistito contemporaneamente alle fasi finali del major dedicato a Counter Strike, capace di far registrare oltre il doppio della viewership rispetto al Katowice Royale. Non hanno aiutato alcune controversie, su tutte l'assenza di Turner "FaZe Tfue" Tenney, celeberrimo streamer e giocatore più vincente del Fortnite competitivo, che ha attaccato la manifestazione definendo il Katowice Royale "una perdita di tempo" e pronunciando la fatidica frase: "cosa sono, per me, 30.000 dollari di montepremi?", che gli è valsa una bruttissima figura a livello mediatico.
A differenza del prodotto di Epic, la purezza competitiva di Counter-Strike è rimasta saldamente ancorata alla sua posizione di leader del mercato, mentre Fortnite ha incassato un durissimo colpo in seguito all'ascesa di Apex Legends, il Battle Royale di Respawn Entertainment cui ci sentiamo di imputare il calo del 25% che ha colpito l'ex monopolista.
Le continue esplosioni dei 12.000 di Spodek, i canali che trasmettevano l'evento in ogni lingua e l'incrollabile fedeltà degli appassionati allo shooter di Valve, hanno dunque incoronato "CS:GO" quale vincitore indiscusso della schermaglia eSportiva contemporanea. Del resto, fu proprio la serie di Counter Strike ad inaugurare la leggenda degli Intel Extreme Masters nell'ormai lontanissimo 2006.
Tredici anni più tardi, il major dedicato allo sparatutto di Valve ha letteralmente rubato la scena alla concorrenza, anche e soprattutto grazie alla favola del team finlandese Ence, protagonista di una incredibile cavalcata fino alle Grand Finals. Purtroppo ad attenderli nella finalissima c'erano i ragazzi di Astralis, che si sono imposti in quello che sarebbe divenuto l'ottavo primo posto nelle ultime nove competizioni giocate, a coronare un dominio indiscusso capace di confermare le voci che volevano la neonata organizzazione danese come la più forte di tutti i tempi. C'è stato poco da fare per gli avversari: la costola staccatasi dal Team SoloMid sembra essere più di un gradino al di sopra di qualsiasi formazione rivale.
Le fasi conclusive del torneo hanno trasformato la Spodek Arena in una bolgia, specialmente le semifinali, decisamente più combattute rispetto alla chiusura dell'evento. La viewership, sulla sola Twitch.tv, ha superato agilmente gli 800.000 utenti connessi contemporaneamente, e lo spettacolo regalato dagli sfavoriti Ence è riuscito ad attrarre una straordinaria mole di curiosi. A giudicare dai boati del pubblico, l'intera cittadina polacca avrebbe desiderato il compimento del miracolo eSportivo, ma le incredibili prodezze dei danesi di Astralis hanno lasciato poco spazio per il rammarico.
Nel frattempo, si svolgeva la tappa delle World Championship Series dedicate a Starcraft II di Blizzard Entertainment, titolo che nel corso degli anni si è costruito una reputazione paragonabile a quella della scena competitiva scacchistica. La brutta notizia è che il nostro prodigio, Riccardo "Reynor" Romiti ,si è dovuto arrendere allo strapotere coreano nel corso delle qualificazioni: dopo aver sgomitato tra diversi avversari della penisola asiatica, è caduto di fronte a Creator. Del resto, una volta arrivati alla top 16, gli unici intrusi nella delegazione sudcoreana erano il finlandese campione del mondo SerraL e l'americano Neeb, entrambi eliminati prima dello scontro decisivo.
È stato proprio il giocatore Zerg, soO, uscito vincitore dalla battaglia con SerraL, a portare a casa la tappa delle WCS, dopo uno scontro fratricida con il connazionale Stats. Starcraft II, ancora una volta, si è dimostrato un teatro esportivo unico nel suo genere, capace di alternare minuti di interminabile e religioso silenzio a vere e proprie esplosioni di entusiasmo. Nel corso delle fasi conclusive, il palco degli Intel Extreme Masters aveva l'atmosfera della cattedrale, con il pubblico intento ad assistere alla liturgia delle oltre 900 azioni al minuto richieste per farsi strada nel torneo, un'esecuzione tecnica al limite dell'umano.
Certo, quella di Starcraft è un'esperienza decisamente più complessa e stratificata rispetto alla rapida e trasparente risoluzione dei round di Counter-Strike. La curva di apprendimento è molto ripida, e riuscire a comprendere appieno le dinamiche di gioco richiede una certa dimestichezza con il titolo, pertanto non deve stupire il fatto di trovarsi di fronte a numeri più contenuti rispetto a quelli generati dal prodotto di Valve. Del resto, Blizzard Entertainment si rivolge alla fetta più massiccia del suo pubblico attraverso la Overwatch League ed il fenomeno Hearthstone, nonostante quest'ultimo stia passando attraverso una pesante crisi di identità che potrebbe essere sciolta con l'imminente "Anno del Drago".
Anche se Fortnite ha perso di appeal verso i content creator a causa dell'improvviso successo di Apex Legends, non bisogna dimenticare che Epic Games è reduce da un investimento di oltre 100 milioni di dollari destinati al potenziamento delle infrastrutture competitive. Tuttavia lo spettacolo offerto dal Katowice Royale non è stato assolutamente all'altezza delle aspettative: nel corso delle numerose partite fotocopia decise unicamente dal cronometro, ci siamo trovati al cospetto di un vero e proprio saggio di glitch e di inconsistenze tecniche, figlie della decisione di Epic di adeguare l'esperienza del torneo alla patch 8.00, che aveva debuttato sui server pubblici solamente qualche giorno prima della kermesse.
La decisione di spalmare la trasmissione dell'evento lungo centinaia di diversi canali, spesso quelli dei singoli influencer e steamer, ha poi finito per frammentare la community, che si è trovata privata di un unico contenitore mediatico. A mettere in saccoccia i 40.000 dollari in palio per la prima posizione sono stati Saf di Ghost Gaming e Zayt di NRG, coppia che nonostante la diversa organizzazione di appartenenza ha raggiunto un ottimo livello di sinergia. I favoriti, Vinni1x e ZexRow del Team SoloMid, si sono piazzati al secondo posto dopo aver dominato i primi due gradini del podio nella categoria destinata alla sfida individuale.
Durante il premier di Counter Strike abbiamo visto 'gla1ve' degli Astralis portare a casa giocate clamorose, mentre sul campo di battaglia di Starcraft abbiamo assistito a rimonte apparentemente impossibili di SerraL e soO. Seguendo le fasi finali di Fortnite duo, invece, abbiamo constatato come la skill meccanica e le giocate da campione abbiano ceduto definitivamente il posto alla capacità di sopravvivenza in fase di costruzione, altrettanto impegnativa seppur decisamente meno spettacolare. A prescindere dall'evidente immaturità tecnica dell'apparato competitivo, Fortnite è riuscito come sempre a generare numeri astronomici, e il noto streamer Giorgio "POW3R" Calandrelli ha portato un po' di Italia al Katowice Royale, vestendo i colori del team Fnatic.
Insomma, l'eredità degli Intel Extreme Masters continua a brillare come e più di prima. Sono tantissimi i titoli che si sono alternati sul palcoscenico degli IEM nel corso della sua storia, ed è stato impressionante ritrovare proprio il franchise 'fondatore' a dominare la scena internazionale, a 13 anni di distanza da quelle 'Friday Nights' dedicate all'esport che l'allora piccola organizzazione ESL mise in piedi assieme al produttore di chip Intel.
Oggi gli sviluppatori guardano al circuito professionistico ancor prima che i prodotti arrivino sugli scaffali, e le poche decine di migliaia di persone che assistevano agli eventi LAN sono cresciute fino a diventare milioni di appassionati sparsi per i cinque continenti. Allo stesso modo, Katowice si è trasformata in un tempio delle origini, in una tappa fondamentale per la stagione dedicata agli eSports, e Spodek rappresenta la prova tangibile dell'entusiasmo maturato attorno al gaming competitivo.
A questo punto, non resta che una semplice domanda: che cos'ha in più, la fredda cittadina di Katowice, rispetto a Venezia o a Roma?