Intervista a Epic Games
Rod Fergusson racconta la serie di Gears of War.
Non tantissimo, in effetti, ma come sapete nel nostro settore le cose corrono veloci. All'epoca non conoscevamo i nostri limiti e quelli dell'hardware su cui lavoravamo, ma abbiamo comunque ottenuto risultati pazzeschi. Con il passare del tempo e l'esperienza accumulata siamo andati oltre, molto oltre.
I filmati di Gears 3, le animazioni facciali, il lip-synch e molti altri aspetti tecnici del gioco sono enormemente più avanzati di quelli visti in Gears 2, ma sono convinto che anche stavolta i giocatori impiegheranno un po' di tempo per notare tutte le differenze e magari qualcuno dovrà caricare ancora una volta il precedente capitolo per constatare di persona il "salto" qualitativo.
Con Gears 2 abbiamo realizzato tutto quello che non eravamo riusciti a finire nel primo capitolo. Con il terzo invece, in un certo senso abbiamo ricominciato da capo e siamo partiti chiedendoci in quale direzione fosse meglio spingerci.
L'evoluzione del co-op era quasi scontata ma riuscire a realizzarla equilibrando il tutto non è semplice. Il primo Gears ha imposto nuovi standard per questo tipo di modalità, ma da allora molti altri giochi sono andati avanti offrendone versioni a più giocatori. Se non avessimo realizzato un co-op a quattro probabilmente avremmo deluso i nostri fan.
Implementarlo in Gears 2 sarebbe stato impossibile, non per limiti tecnici ma per le "dimensioni" stesse del gioco. Il design dei livelli non avrebbe consentito un'esperienza gratificante in quattro. In Gears 3, invece, i livelli sono più simili a quelli del primo capitolo, più ampi e adatti a una modalità del genere.
Come dicevo prima, la cosa più difficile è il bilanciamento. Il punto di partenza, quello più importante, è sempre e comunque il single player. Partendo da quello abbiamo cercato di costruire esperienze di gioco comunque valide, appassionanti e bilanciate anche in presenza di due, tre o quattro giocatori.
Le ambientazioni più grandi sono perfette per una squadra formata da quattro componenti, ma ovviamente non tutti avranno la possibilità di giocare con altri tre amici, quindi abbiamo inserito una serie di elementi che si modificano in tempo reale a seconda del numero di partecipanti.
La libertà di movimento sarà decisamente più ampia, ognuno potrà decidere dove e come affrontare ogni battaglia. Gears 3 in questo senso sarà molto meno "pilotato" di Gears 2.
Guardando indietro mi viene in mente la modalità Orda. La caratteristica migliore dell'Orda era la possibilità che offriva di giocare fino in cinque, di sentirsi parte di una squadra di soldati pronti a vendere cara la pelle.
L'aggiunta di un'ulteriore modalità "squadra" come il co-op a quattro giocatori, quindi, non può che apportare altri miglioramenti.