Michael Denny di Sony
I Worldwide Studios, i first party e il futuro di PS3.
Dopo l'intervista di qualche giorno fa col vulcanico David De Martini, Eurogamer vi propone un'intervista con un altro esponente di quel mondo spesso trascurato dai videogiocatori che però, lo si voglia o no, decide le sorti del nostro settore.
Sto parlando nello specifico di Michael Denny, il Vice Presidente dei Worldwide Studios europei di Sony. A differenza del succitato Vice Presidente di EA Partners, il cui campo d'azione sono i third party, Denny si occupa di first party, ovvero di quegli sviluppatori i cui prodotti escono poi sotto l'etichetta Sony Computer Entertainment Europe.
Due facce della stessa medaglia, dunque, eppure due caratteri molto diversi: espansivo, diretto e accattivante il primo, quanto distaccato, algido e impassibile il secondo. Persona giovane e di bell'aspetto, Michael Danny parla con perfetta dizione, lentamente, misurando e soppesando le parole. Dimostra doti dialettiche non comuni: gli chiedi della concorrenza e finisce che ti parla solo di Sony, gli fai una domanda fuori dal seminato e senza battere ciglio ti depista su un'altra strada.
Lui seduto dietro a una scrivania, io dietro a un tavolo, nel tirare fuori il mio registratore mi sono sentito tornare indietro ai tempi dell'università, quando appoggiavo il mio libretto degli esami sotto lo sguardo inespressivo del professore di turno. Con la differenza, almeno questa volta, che le domande le ho fatte io...
Il mio incarico, da Vice Presidente della divisione europea dei Wordwide Studios, consiste nel facilitare e nell'indicare il lavoro dei first party del nostro continente affinché producano titoli che escano esclusivamente sulla piattaforma PlayStation. La mia divisione rientra all'interno dei Worldwide Studios mondiali, che quindi includono anche sviluppatori statunitensi e giapponesi.
Qui in Europa abbiamo 7 studi interni oltre a un network di 15 studi indipendenti che producono giochi esclusivamente per la nostra piattaforma e che hanno sede esclusivamente in Europa.
Il mio ruolo mi impone di rispondere unicamente dalla prospettiva dei first party e non dei third party. I nostri studi sono tuttora altamente motivati a produrre giochi unicamente per PlayStation per mostrare quali siano i risultati ottenibili con la nostra piattaforma. Penso ad esempio a Little Big Planet, Uncharted 2 o Killzone 2.
Quando usciamo con giochi come questi, i nostri first party dimostrano ai third party che se si concentrano maggiormente sulla nostra piattaforma sono in grado di ottenere i risultati migliori.