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Invincible - recensione

Dall'autore di The Walking Dead, com'è dura essere figli di papà.

Gli Amazon Studios amano, per nostra fortuna, i super eroi anomali, da rimettere in discussione nel loro ruolo di semidei in mezzo agli esseri umani. Dopo The Boys la piattaforma di streaming ci offre infatti Invincible, scritta da Robert Kirkman, noto soprattutto la fortunata serie The Walking Dead, che è un'indubbia garanzia.

Per un adolescente non c'è niente di meglio che avere una valida figura paterna cui riferirsi, su cui formare il proprio carattere, da cui un giorno anche staccarsi conservando però un utile indirizzo nelle cose della vita. E specularmente non c'è niente di peggio se questa figura è troppo ingombrante, troppo ineguagliabile agli occhi di un ragazzo che già fatica a trovare la sua strada nell'ambiente della solita highschool, fra ragazze inarrivabili e bulli che a te arrivano invece facilmente. Ma un passaggio ancora più drammatico sarebbe accorgersi che il nostro mito non è così perfetto come abbiamo finora creduto e si sa che da più in alto si cade, maggiori sono i danni.

Padre e figlio, un'eredità da trasmettere.

È messo malissimo in questo senso il protagonista Mark Grayson (doppiato da Steven Yeun), che ha come papà niente di meno che Omni-man (J.K. Simmons), lui normalissimo ragazzo della porta accanto che si ritrova come genitore il più potente supereroe della Terra, un alieno però, perché nato sul lontano pianeta Viltrum. Che è anche un impeccabile marito della sua amata sposa terrestre e un padre affettuoso e presente, ma che però sembra troppo super agli occhi del complessato Mark, il quale solo quando compie 17 anni, tardivamente quindi, inizia a sviluppare super poteri che deve imparare a controllare, a usare appropriatamente. Il suo sogno infatti è iniziare a collaborare con i Guardiani del Globo, gruppo di cui fa parte il padre, impegnati a difendere la razza umana dagli attacchi di molteplici specie di super"cattivi".

Mentre lo seguiamo nelle sue prime esperienze, da semplice ragazzo dei sobborghi e da giovane supereroe rampante, un grosso colpo di scena fra il primo e il secondo episodio, rimescola subito le carte, suscitando curiosità sugli sviluppi e ampliando la narrazione in una direzione più appassionante. Si delinea un misterioso complotto, entra in scena un'organizzazione governativa che gestisce i supereroi, che scopriremo essere in molti, suddivisi in varie "Leghe". E tutti hanno le loro personalità ben distinte e dai difetti, dai limiti umani si portano dietro diverse particolarità anche nel loro essere "super". Mark scoprirà dunque altri mondi da far convivere con la già complicata gestione di tutte e due le sue esistenze.

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Non è una serie per proprio per famiglia questa Invincible, essendo scritta da Robert Kirkman, il fumettista notissimo per essere autore The Walking Dead e Outcast, oltre alle sue incursioni nel mondo Marvel e X-Men. Qui insieme a Cory Walker e Ryan Ottly ha riletto il supereroe che è comparso la prima volta in Savage Dragon nel 2002 per poi diventare protagonista di 144 numeri lungo 14 anni di pubblicazione. Nello stile dell'animazione spira un'aria vintage, nitida, coloratissima e "piatta" e la violenza, quando irrompe, è splatter quanto in quel The Boys che già citavamo. Ma nel complesso ci aspettavamo peggio.

La regia di tutti gli episodi è di Jeff Allen (Avengers Assemble, la serie Ultimate Spider-Man). Molto accurata anche le scelte delle canzoni, che sono inserite nella colonna sonora scritta da John Paesano (Daredevil, Diavoli, Penny Dreadful: City of Angels, Leonardo). Mentre Mark è disegnato in modo da conferirgli un'aria piuttosto anonima, è molto carismatico il padre, tempie grigie e baffoni neri, un Tom Selleck enhanced. Spassosi i Guardiani, che tutti rimandano a personaggi famosissimi di altri universi fumettistici, come ad esempio Batman, tormentato as usual, e Flash con deficit d'attenzione, l'eroe che viene dagli abissi è davvero un pesce. E anche il nuovo gruppo che si formerà è variegato, una serie di numerosi altri personaggi, che attendono maggiore definizione nel proseguire del racconto, che promette colpi di scena e cambi di rotta. Scene nei titoli di coda.

I due eroi e altri protagonisti.

Doppiatori blasonatissimi, oltre al protagonista che ha la voce di Steven Yeun, che già compariva in The Walking Dead e adesso è il padre nel film Minari, candidato agli Oscar, ci sono altri attori notissimi al lavoro nella versione originale, come Sandra Oh, Seth Rogen, Zazie Beetz, Mahershala Ali, Jon Hamm, Michael Cudliz, Djimon Hounsou. Il capo carismatico e durissimo dell'agenzia governativa sembra disegnato sulla faccia di Scott Glenn ma è doppiato da Walton Goggins, un demone detective che somiglia un po' a Hellboy ha la voce profonda di Clancy Brown. Mark Hamill dà voce al vecchio sarto di costumi da supereroe, saggio e paterno.

Aspettiamo di vedere come evolvono le avventure di questo supereroe che un po' troppo ottimisticamente si è dato il nome di Invincible, e aspettiamo si definisca meglio, nei primi tre episodi non è il personaggio più coinvolgente. Nel mentre viene da pensare a film e serie che hanno trattato questo tema. Come si gestirebbe un ragazzo che scoprisse di avere superpoteri? Ricordiamo film come Chronicle o L'angelo del male, oltre che Spider-Man di cui ci sono molti echi dichiarati.

E i riferimenti sono sì al mondo Marvel/DC Comics, ma anche agli adolescenti dello Stand By Me di Stephen King, come afferma il regista, che vede il suo prodotto cinematograficamente più simile a Misfits che Kick Ass. E a questo tema si intreccia quello dell'eredità, della successione a un potere pari a quello di un re dell'universo e della presa di coscienza che un padre può essere quel re un giorno e il giorno dopo non esserlo più, agli occhi del suo ondivago figlio adolescente. A questo proposito, è in arrivo anche un'altra serie che parla di seconde generazioni di supereroi, Superman and Lois, dove di figli da instradare che ne sono ben due, riottosi, ostinati e ostili come ogni adolescente che si rispetti. Almeno per le sceneggiature americane. La serie viene trasmessa dal 26 marzo su Amazon Prime, tre episodi inizialmente (da più di 40' ciascuno) e poi uno a settimana, per un totale di otto.