Iron Man 2
Fumetto, film, videogioco: la sequenza si ripete ancora!
I tie-in non hanno mai avuto grande fortuna. Questa è una regola a cui pochi videogiochi sono scappati (ultimamente mi viene in mente solo Batman Arkham Asylum e... basta!), specie se sono tratti da film molto attesi, ancora di più se questi film sono dei sequel. Tutto ciò potrebbe far pensare che questo Iron Man 2 sia destinato a una sorte non proprio gloriosa, anche perché il team responsabile della sua realizzazione (Secret Level) è stato da poco dismesso da Sega nell'ambito di una ristrutturazione globale della compagnia.
Forse sarà così, anche se l'effetto traino del film che sta per uscire non va sottovalutato. Dopo aver provato una lunga demo del gioco che tra pochi giorni troveremo sugli scaffali, devo dire che ho ottenuto esattamente quello che mi aspettavo: un titolo realizzato appositamente per sfruttare la “Iron Mania” dilagante, un altro action-shooter che vuole far leva sui sentimenti dei fan di Tony Stark senza inventarsi praticamente nulla. In altre occasioni ha funzionato, stavolta sarà solo il futuro a dircelo.
I quattro livelli che ho avuto la possibilità di provare ricalcavano in tutto e per tutto il gameplay del precedente capitolo, con battaglie combattute soprattutto in aria, un paio di boss e poco altro. Enigmi, puzzle, esplorazione, collectibles da trovare... niente di tutto questo, solo missili teleguidati, qualche schivata, una decina di pulsanti da premere in brevi QTE e scazzottate al profumo di acciaio.
A tal proposito, maggiore enfasi sembra essere stata posta nel combattimento “corpo a corpo”, con l'aggiunta di diversi stili di lotta, che possono essere cambiati al volo durante l'azione. Peccato che le occasioni per menare le mani siano state fin troppo poche nell'ora e mezza di gioco che ho avuto l'opportunità di provare.
Mi auguro che tutto ciò che verrà dopo porti con sé qualche novità, specialmente con l'entrata in scena della nuova nemesi, quel Whiplash interpretato sul grande schermo dall'ancora più grande Mickey Rourke... sempre che venga incluso nella versione finale. Spesso, infatti, i tentativi di accostare un gioco a un film creano dei prodotti che, volendo essere complementari, si rivelano invece distaccati dalla trama originale, come nel caso di Avatar.
Il motore grafico non sembra essere cambiato molto e sinceramente non riesco ancora a spiegarmi perché i filmati d'intermezzo abbiano una risoluzione nettamente inferiore rispetto al gioco stesso.
Anche il sistema di controllo non è cambiato più di tanto, sebbene volare e muoversi in aria è ora più semplice rispetto al primo capitolo, per il quale serviva un corso di yoga. Mettete comunque in conto un po' di tempo per farci l'abitudine, visto che almeno inizialmente i comandi non sono esattamente “User Friendly”, anche a causa di un sistema di telecamere capace di fare i capricci non solo nei luoghi più angusti, ma anche in campo aperto.
Migliorate sono invece le possibilità di personalizzazione, sia per Iron Man che per War Machine, anche se una volta scesi in campo il loro utilizzo sembra quasi identico. Un pizzico di strategia è rappresentato dal fatto che armi e scudi dei due protagonisti si ricaricano in maniera differente a seconda se Iron e War si trovano a terra, in aria, in volo o fermi. Le differenze in questo caso si fanno sentire eccome, al punto che un lanciamissili o i repulsori di Stark possono impiegare anche il doppio per tornare disponibili quando si è in movimento.
È difficile capire quanto potrà cambiare questo Iron Man 2 prima dell'uscita nei negozi, ormai imminente. Probabilmente poco o niente. Lungi da noi dare giudizi troppo affrettati, ma in fondo nessuno si aspetta un capolavoro assoluto e, a meno che le ultime settimane di sviluppo non abbiano fatto il miracolo, sappiamo già cosa ci troveremo davanti. La recensione arriverà entro pochi giorni, e nel frattempo se avete una mezzora libera, andate a prenotare il biglietto al cinema!