J-Stars Victory VS - prova
Il sogno proibito degli appassionati di manga e anime.
Grazie alla collaborazione di Play-Asia.com abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani su una copia giapponese di J-Stars Victory VS, gioco di combattimento a squadre nato per celebrare il quarantacinquesimo anniversario della rivista Jump.
Gli appassionati di manga conosceranno sicuramente la testata in questione, visto che sulle sue pagine sono nati alcuni degli eroi più rappresentativi del fumetto giapponese. E visto che stiamo parlando di una rivista dedicata principalmente a un pubblico maschile, è facile trovare fra le storie in essa raccontate combattenti fortissimi e ragazze formose e provocanti.
Ed è proprio per questo che l'idea di un gioco d'azione in cui riunire i migliori personaggi di 45 anni di storia del fumetto giapponese suona così fantastica. Naturalmente è importante che una simile iniziativa sia supportata da un gameplay e una realizzazione tecnica all'altezza, ma anche in caso di produzione mediocre è probabile che gli appassionati riescano a trovare abbastanza lati positivi da giustificare l'acquisto: tradotto in termini di marketing, parliamo di soldi facili.
Il bello è che da quanto abbiamo avuto modo di vedere J-Stars è stato realizzato con una certa cura, anche se con qualche difetto qua e là. Fondamentalmente ci troviamo di fronte a un picchiaduro a squadre atipico, in cui ogni personaggio può contare sul proprio catalogo di combo, su qualche mossa speciale, su diverse trasformazioni e su tecniche finali altamente spettacolari.
Ogni team è composto da due personaggi fisicamente presenti sul campo di battaglia e da un combattente di supporto evocabile in qualsiasi momento tramite la pressione del tasto L2. Giocando in single player il compagno di squadra è affidato all'Intelligenza Artificiale, ma il gioco prevede anche una modalità multiplayer coop in split-screen e l'immancabile online.
"Da quanto abbiamo avuto modo di vedere, J-Stars è stato realizzato con una certa cura"
Come funziona il sistema di combattimento? In J-Stars gli scontri vengono affrontati all'interno di arene tridimensionali ispirate alle ambientazioni delle varie serie presenti nel disco. Si va dal villaggio della foglia di Naruto alle folli atmosfere delle isole di One Piece, senza dimenticare altri paesaggi tipici dei manga per ragazzi (come le scuole, per esempio).
Usando lo stick analogico sinistro ci si muove liberamente nei livelli, scattando tenendo premuto il tasto R2 e saltando con X. Molti degli elementi dei fondali sono interattivi e possono essere distrutti durante le furiose battaglie, dettaglio che aumenta la spettacolarità.
Per eseguire le combo ci si affida al tasto Quadrato per gli attacchi veloci e al Triangolo per quelli potenti, lasciando al Cerchio la gestione delle mosse speciali. Come avrete capito, quindi, lo stile di gioco è piuttosto semplice, ma grazie a una serie di elementi guadagna profondità rivelandosi meno leggero dei picchiaduro di Naruto sviluppati da CyberConnect, per esempio.
Con R1, infatti, si bloccano gli attacchi, ma è necessario imparare anche a schivare e a teletrasportarsi (parando con il giusto tempismo) per evitare di andare incontro a un fatale Guard Break e subire, di conseguenza, una combo particolarmente dannosa.
"Ogni team è composto da due personaggi fisicamente presenti sul campo di battaglia e da uno di supporto"
Considerando che la guardia può essere aperta anche da alcuni attacchi specifici (eseguibili tramite la combinazione di R1+Quadrato o R1+Triangolo), ecco che la difesa in movimento assume un ruolo chiave.
Per permettere ai giocatori di capire esattamente quando schivare anche nelle situazioni più caotiche gli sviluppatori hanno inserito un particolare effetto sonoro che, di fatto, annuncia l'attacco dell'avversario. Capire da dove arriva la minaccia e con quale tempismo parare o schivare, tuttavia, è compito del giocatore.
Per portare a casa la vittoria è necessario riempire un apposito indicatore picchiando ripetutamente i membri del team rivale. Ogni personaggio è dotato della propria barra di energia e, una volta esaurite le forze, va incontro a una breve eliminazione (pochi secondi) che costringono il compagno di squadra a stringere i denti e a combattere in inferiorità numerica.
Il sistema funziona e garantisce una buona dose di divertimento unita a quel pizzico di strategia che non guasta. Coordinarsi con il compagno di squadra per approfittare dei momenti di inferiorità numerica del team rivale è fondamentale, così come la scelta del tempismo con cui usare il Victory Boost.
" La modalità avventura racconta una storia usando animazioni fisse e un doppiaggio solo parziale"
Questo stato si ottiene dopo aver riempito un'apposita barra e può essere attivato tramite la pressione del tasto R3. Dopo un'animazione utile ad avvertire in modo inequivocabile del boost di squadra si ottiene l'accesso a una vasta gamma di trasformazioni (l'armatura d'oro di Seiya, il Super Saiyan di Goku e via dicendo) e, soprattutto, a devastanti tecniche in grado di spostare rapidamente gli equilibri del match.
Sia le trasformazioni che le super si scatenano premendo R3, ma per sfruttarle a dovere sono necessari strategia e tempismo. A seconda del personaggio usato, infatti, le tecniche finali hanno tempi di partenza e aree di efficacia differenti, quindi è fondamentale sperimentare per trovare l'eroe più adatto alle proprie esigenze.
Per fare un esempio pratico, la freccia di Sagittario scagliata da Seiya parte molto rapidamente, ma colpisce solo in linea retta e può essere evitata. La super di Ace di One Piece, invece, sopperisce alla lentezza di esecuzione con un effetto ad area piuttosto importante.
Al di là del sistema di combattimento, comunque, J-Stars offre tante possibilità più o meno valide per divertirsi. La modalità avventura racconta una storia (di cui abbiamo capito ben poco a causa della barriera linguistica) usando animazioni fisse e un doppiaggio solo parziale, con un approccio che fa molto anni '90.
"Coordinarsi con il compagno di squadra per approfittare dei momenti di inferiorità numerica del team rivale è fondamentale"
La progressione è piuttosto lenta, ma sfortunatamente per sbloccare i personaggi è necessario far salire di livello alcune caratteristiche e l'unico modo per farlo è affrontare per l'appunto questa modalità o le missioni.
Per i giocatori più competitivi è presente una modalità multiplayer online che permette di allearsi con un amico per partecipare a divertenti partite classificate contro avversari connessi da ogni parte del mondo. A questo si aggiunge il già citato multiplayer locale via split-screen, dove però è impossibile non rimanere delusi dalla gestione dello spazio su schermo. Tra mappe, indicatori e grafiche di ogni tipo resta disponibile solo una piccola finestra per mostrare ciò che accade nel gioco.
Per i collezionisti, poi, è presente una sezione dedicata alle carte (presumibilmente legata a un sistema di potenziamento e personalizzazione che non abbiamo avuto modo di approfondire al meglio) e una vasta galleria di modelli poligonali da ammirare, di campionamenti vocali da ascoltare e di musiche che possono perfino essere sostituite con una colonna sonora personalizzata appositamente custodita nella memoria della console.
Al momento non sono stati fatti annunci relativi a un eventuale arrivo in Europa (o in America) di J-Stars. Probabilmente il problema principale della distribuzione riguarda la presenza di così tanti personaggi di cui sarebbe necessario ottenere i diritti, impresa che potrebbe rivelarsi troppo grande e onerosa per Namco Bandai.
Non ci resta che attendere con fiducia, anche se le speranze sono davvero ridotte. Se siete fan irriducibili dei manga presenti nel gioco, comunque, ricordate che la PS3 è region-free e che eventualmente potrete acquistare J-Stars Victory VS da Play-Asia.com, seguendo questo link.