Jak & Daxter: The Lost Frontier
Una coppia inossidabile.
I poteri dell'Eco, molto utili anche durante le fasi di combattimento, sono quindi integrati perfettamente nel gameplay, garantendo costanti stimoli durante l'intero arco dell'avventura.
Jak può inoltre contare su una nuova arma denominata Gunstaff che, come suggerisce lo stesso nome, non è altro che una pistola legata a un bastone, a cui è possibile applicare diversi potenziamenti, come un mirino laser, per potenziarne le capacità.
Il tutto è purtroppo minato dalla mancanza di qualsivoglia sistema di puntamento automatico che, unito a una telecamera non sempre perfetta, rende talvolta difficile destreggiarsi durante i combattimenti.
Nel caso in cui si debbano affrontare più nemici da più direzioni, la gestione dell'inquadratura risulta infatti davvero problematica, complicando quindi la sopravvivenza del proprio alterego. Sebbene situazioni come queste non si verifichino con grande frequenza, questo difetto si dimostra tutt'altro che trascurabile.
La situazione dei velivoli, al contrario, è molto diversa poiché ognuno di essi gode di un utilissimo sistema di puntamento. Una buona parte del viaggio è infatti ambientata nello spazio, e tali fasi sono suddivise equamente tra intense battaglie aeree e missioni speciali di varia natura (come ad esempio quella in cui è necessario distruggere tutte le torrette di una gigantesca nave spaziale mentre si cerca di evitare il fuoco di una serie di velivoli minori).
Nonostante una gestione dei velivoli davvero semplice e intuitiva, con il passare delle ore le fasi aeree perdono gran parte del loro fascino, cedendo il fianco ad un’eccessiva ripetitività che limita notevolmente il divertimento, e in questo senso la possibilità di applicare ai cinque modelli presenti una serie di potenziamenti (come nuove armi o una maggior difesa), sfruttando il metallo raccolto durante le missioni, sopperisce in parte alla monotonia generale.
I livelli che hanno come protagonista Daxter o il suo nuovo, oscuro alterego, sono paradossalmente i meno entusiasmanti; sfruttando l'Eco viola, il personaggio può infatti trasformarsi in Dark Daxter, una sorta di Hulk peloso e appuntito, in grado di lanciare sfere di energia e di sfruttare la sua “peluria in eccesso” per scatenare potenti attacchi di vento.
Tali sezioni, come accennato, non sono particolarmente emozionanti, non solo a causa di un level design davvero poco ispirato ma soprattutto per una ripetitività di fondo per quanto riguarda i compiti da portare a termine. Il resto del gioco si attesta fortunatamente su standard qualitativi molto più alti, risultando, nella maggior parte dei casi, divertente e appagante.
Tralasciando i livelli incentrati su Dark Daxter, Jak & Daxter: The Lost Frontier si dimostra dunque uno dei migliori platform attualmente disponibili su PSP, oltre che una valida aggiunta ad un franchise che non ha certo bisogno di presentazioni. A quando un episodio della serie per PlayStation 3?