James Cameron's Avatar: The Game
Il futuro in 3D.
Inoltre, sempre secondo George, è normale sentirsi esterni all'azione se si osserva passivamente qualcun'altro che gioca. "Tutto cambia quando si gioca al titolo ed è un peccato che le persone non possano provarlo in occasione di questo E3 ma non siamo ancora pronti. Al di là di questo vi assicuro che le sensazioni che saprà suscitare saranno ben diverse da quelle che avete sperimentato a questa presentazione", ha promesso. "Non appena entrerete in azione e sarete in grado di controllare i movimenti del personaggio, vi sentirete nel vivo dell'esperienza".
Stando a George un altro vantaggio nell'avere il controllo diretto del personaggio è il fatto che l'esperienza risulti molto meno stancante. Nonostante questo, le sessioni in 3D si dimostrano decisamente più pesanti di quelle "tradizionali" tanto per gli occhi quanto per il cervello ed è quindi inevitabile chiedersi: saremo in grado di sopportare sessioni di gioco prolungate con una tecnologia simile?
"Secondo il mio punto di vista molta della fatica deriva dal fatto che si stia giocando su uno schermo di 103 pollici da una distanza ridotta e in una stanza di piccole dimensioni", ha dichiarato George. "Ma capisco ciò che volete dire, l'ho pensato io stesso. Ci siamo preoccupati molto delle condizioni delle persone in relazione a sessioni di gioco di questo tipo, e abbiamo capito di dover fare molta attenzione nella realizzazione dell'inquadratura e dei suoi movimenti; la telecamera è la chiave di tutto e ci stiamo lavorando duramente al fine di rendere il tutto più coinvolgente e naturale".
George ha inoltre ribadito le differenze tra l'osservare e il giocare direttamente. "Credo ci sia un motivo per cui le persone provano fatica quando osservano un gioco passivamente, così com'è successo a voi. Trovandovi a guardare un'altra persona mentre gioca a un qualsiasi action game, i movimenti della telecamera possono suscitare stanchezza indipendentemente dal fatto che sia un gioco in 3D o in 2D. Ma quando si gioca, le cose sono completamente diverse perché il cervello è in grado di anticipare e prevedere i movimenti che stanno per essere eseguiti”.
Se l'esperienza di gioco in 3D dovesse rivelarsi troppo "pesante" (o se, più semplicemente, non foste disposti a spendere migliaia di euro per procurarvi un televisore con funzionalità 3D) potrete comunque affrontarla alla vecchia maniera. George ha infatti voluto sottolineare come Avatar sia in grado di regalare grandi soddisfazioni anche se giocato in 2D. "Potremmo definire il 3D la ciliegina sulla torta". È comunque innegabile che in passato ogni innovazione fosse considerata qualcosa di rivoluzionario (basti pensare all’incredulità delle persone quando fu introdotta la possibilità di sparare e guidare una macchina allo stesso tempo) e proprio questo ci porta a chiederci: è possibile che in futuro tutti i videogames possano essere realizzati solo ed esclusivamente in 3D?
"Non credo che ciò possa accadere", ha dichiarato George. "Voglio dire, non tutti i film sono realizzati in 3D, ma è innegabile che molti produttori di televisori o software (come noi) nutrano interesse verso questa tecnologia. Alcuni titoli sono senz'altro più adatti al 3D ed è quindi prevedibile che nel prossimo futuro il numero dei giochi in 3D salga, ma non saranno realizzati allo stesso modo".
Visto che sarà Ubisoft a occuparsi del progetto, è possibile che franchise come Splinter Cell e Assassin's Creed siano destinati anch’essi a una realizzazione in 3D? "Non ho sentito voci in merito, non ne ho idea. Non vi sono ancora informazioni di questo tipo", ha ammesso George. "Ma chi può prevedere cosa accadrà? Io stesso sono curioso".
Sarà sicuramente interessante vedere come Ubisoft porterà avanti questa tecnologia e, per quanto riguarda il prossimo futuro, che tipo di esperienza Avatar sarà in grado di regalarci. Questo E3 ha sicuramente dimostrato come i publisher stiano cercando di innovare il settore, e le prospettive per ulteriori sviluppi non mancano di certo.