Jim Ryan è volato a Bruxelles per parlare con l'antitrust europeo di Microsoft e Activision
Il CEO di Sony ha espresso preoccupazione per il futuro di Call of Duty sotto Microsoft.
Jim Ryan è volato a Bruxelles per parlare con l'antitrust europeo dell'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft: questo è ciò che emerge dall'ultimo report pubblicato da VGC, che ha svelato gli spostamenti del CEO di Sony Interactive Entertainment.
In data 8 settembre 2022, il CEO di SIE avrebbe lasciato la sede per dirigersi a Bruxelles, nel quartier generale dell'antitrust europeo, per esprimere tutta la sua preoccupazione nei confronti dell'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, un affare da oltre $68 miliardi.
Da qualche tempo la presenza vocale di Jim Ryan si è fatta piuttosto insistente nell'orbita dell'accordo Microsoft-Activision. Dopo un primo momento in cui l'industria sembrava aver ben accolto la notizia dell'accordo, Sony Interactive Entertainment - e specialmente il suo CEO - hanno iniziato ad esprimersi in toni molto preoccupati sull'argomento.
Il mese scorso, rispondendo alle dichiarazioni di Phil Spencer riguardo il fatto che "Call of Duty sarebbe rimasto disponibile su PlayStation per molti anni", Jim Ryan ha affermato che: "tale accordo è inadeguato su molti livelli". Sempre nel corso di settembre, Sony ha esultato quando l'antitrust del Regno Unito ha annunciato un esame più approfondito sull'acquisizione, e anche in quell'occasione è stato rilasciato uno statement: "Dando a Microsoft il controllo di titoli Activision come Call of Duty, questo accordo avrà implicazioni negative per i videogiochi e l'intera industria".
L'accordo attualmente in essere prevede che sia Call of Duty: Modern Warfare 2, in uscita a breve, sia il prossimo capitolo sviluppato da Treyarch saranno pubblicati su console PlayStation. Ma in seguito? Le parole di Phil Spencer fanno pensare che la situazione rimarrà invariata, ma Jim Ryan appare molto teso riguardo la questione.
In ogni caso, l'antitrust europeo ha scolpito nella pietra la data del prossimo 8 novembre 2022: sarà quel giorno che deciderà se dare il via libera all'acquisizione o avviare una fase di indagine più approfondita prima di esprimersi.