Joe Dever's Lone Wolf - intervista
Lo storico autore di Lupo Solitario ci parla della sua prossima creatura.
Per molti la collana di libri game “Lupo Solitario” è stata la prima esperienza con il mondo fantasy, con il gioco di ruolo, con una seconda vita diversa e avventurosa. Oggi il suo creatore, Joe Dever, torna con un gioco per tablet che si rifà alla storica saga, ed Eurogamer lo ha intervistato.
Iniziare un pezzo che parla di Lupo Solitario senza lasciarsi trascinare dal fiume dei ricordi è difficile, anzi, impossibile, perché se qualcuno ha pensato di trasportare questa storica saga di libri game nell'universo dei videogiochi moderni è proprio perché questo fiume è ancora così forte da riportare a galla momenti piacevoli, che sembravano incagliati sul fondale come antichi relitti, e ricordi infanzia passata a sognare mondi fantastici che andavano oltre le mura delle nostre stanze.
Lupo Solitario è infatti stato uno dei primi esempi di gioco di ruolo, soprattutto in Italia, dove arrivò nel 1985 in contemporanea con la prima edizione italiana di Dungeon and Dragons. Solo che mentre D&D richiedeva un minimo di organizzazione, i librigame erano personali, immediati, per certi versi sono stati il primo gioco portatile. Tutto quello che si doveva fare era leggere le pagine, seguire le istruzioni e andare alla sezione successiva, cercando magari di non barare.
Dietro tutto questo c'era, e c'è ancora, un signore di nome Joe Dever, e quando Forge Reply ha deciso di creare un videogioco basato sull'ambientazione e sui personaggi del Lupo Solitario, ha saggiamente deciso di coinvolgerlo nello sviluppo, attingendo dalla sua esperienza e mettendolo a capo del progetto, che dopo una fase iniziale un po' travagliata ha trovato la sua direzione nell'universo mobile.
"Lupo Solitario è stato uno dei primi esempi di gioco di ruolo, soprattutto in Italia, dove arrivò nel 1985"
Vedrà infatti la luce su iPad, e visto che parliamo di libri inframezzati da puzzle e combattimenti, il dispositivo Apple sembra l'ecosistema perfetto per questa esperienza di gioco.
L'edizione di quest'anno di Lucca Comics & Games è stata l'occasione perfetta per scambiare quattro chiacchiere con Joe Dever, un tranquillo signore di quasi sessant'anni disponibile e sorridente, che ha più volte interrotto l'intervista per stringere mani, farsi fotografare e firmare autografi, e che dopo tanti anni parla del suo lavoro con una passione e un coinvolgimento tali che pare quasi che stia presentando il suo primo libro.
Per farla breve… sì! (ride) Ed è molto bello, soprattutto in eventi come Lucca. Centinaia di persone sono cresciute con i miei libri e non sarei qui se non fosse per Lupo Solitario. Credo di aver avuto un buon tempismo, sono stato pubblicato quando solo Tolkien parlava di fantasy e Dungeons & Dragons non era ancora uscito, per molti è stato il primo assaggio della cultura fantasy. Ma non era solo una questione di fantasy, era una saga che ti metteva al centro della storia e diventava la tua seconda vita.
"Centinaia di persone sono cresciute con i miei libri e non sarei qui se non fosse per Lupo Solitario"
Vero, di solito mi avvicinano uomini intorno alla trentina, o anche di quarant'anni; spesso hanno con sé la propria famiglia e hanno appena iniziato ad avvicinare i figli e le nuove generazioni al fantasy.
[Un ragazzo interromper l'intervista per stringere la mano a Joe Dever]
Vedi? Te l'avevo detto! Non mi stanca mai. Da un certo punto di vista è la cosa che ha più valore. Quando i soldi se ne saranno andati tutti, il lascito continuerà a vivere, ed è bellissimo aver avuto un'influenza positiva su così tante persone.
Sono anche molto felice di aver sfruttato al massimo l'opportunità avuta nei primi anni '80: ero al posto giusto, nel momento giusto, con l'idea giusta.
"I tablet sono interessanti per ciò che puoi farci. Pprodurre per PC e console è veramente troppo, troppo costoso"
I tablet sono interessanti per ciò che puoi farci. Adesso hanno aumentato tantissimo la propria diffusione, ci sono milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e hanno creato un nuovo mercato. A dire il vero al momento la situazione è molto ampia e frammentata, ma produrre per PC e console è veramente troppo, troppo costoso; i budget di certi giochi sono superiori a quelli dei film, è troppo rischioso come mercato.
È per questo che sono molto felice di poter lavorare nel mercato dei tablet, soprattutto perché, avendolo analizzato dal punto di vista dello scrittore e del designer, mi dà nuovi strumenti, nuovi colori, nuove idee da sfruttare. E più lo analizzo più sono contento di lavorarci: ha avuto una grandissima influenza sul modo in cui il gioco si è sviluppato.
Dunque è per questo motivo che abbiamo abbandonato la strada del PC e delle console, troppo costose, troppo rischiose. E francamente non possiamo competere con Ubisoft ed EA. Oltretutto questo formato mi permette di rendere omaggio al prodotto originale, sfruttando tutte le possibilità del mondo touch.
Ci saranno elementi che fanno parte delle avventure testuali ma quando si arriva al combattimento troverete un'arena 3D, con sequenze di combattimento in terza persona a turni, in cui si decidono i punti da spendere negli attacchi, senza dimenticare di lasciarne qualcuno per le difese. Non mancheranno i quiz, di cui sono particolarmente soddisfatto, che sfruttano lo schermo touch. Ci sono un sacco di possibilità che di certo non avevo quando iniziai a lavorare su Lupo Solitario.
"Quando si arriva al combattimento troverete un'arena 3D, con sequenze di combattimento in terza persona a turni"
Presentando un prodotto unico, il primo del suo genere, così come Lupo Solitario fu il primo del suo genere ai suoi tempi. Una saga che si snoda lungo molti libri, in cui le caratteristiche del tuo personaggio ti seguono, così come ti seguiranno nel nostro gioco, anzi nei giochi, visto che abbiamo in programma di farne tre.
Quindi se per quelli della vecchia guardia ci sarà l'elemento nostalgico, per tutti i giocatori c'è anche l'elemento del combattimento, che incorpora tutte le abilità Ramas presenti nei libri, c'è anche il ricompensare chi gioca bene con nuove mosse e nuove abilità, nuove armi, nuove tattiche, c'è una storia principale da cui partono molte quest secondarie.
Ancora non posso dirlo ma garantiranno l'accesso ad un sacco di informazioni che anticiperanno elementi delle trame future, proprio come accadeva nel libro.
Più o meno si colloca tra il terzo e il quarto libro, il personaggio ha circa 18, 19 anni, ha avuto le sue prime esperienze, non è ancora un guerriero espertissimo, ma sa già il fatto suo. Il tutto è ambientato nelle regioni più a nord e montagnose del Magnamund.
Ho scelto questo periodo perché il personaggio sta realizzando il suo potenziale, e soprattutto ha già dei nemici, e questa è senza dubbio la situazione migliore sotto molti punti di vista per un levele designer.
"Più o meno si colloca tra il terzo e il quarto libro, il personaggio ha circa 18, 19 anni, ha avuto le sue prime esperienze ma non è ancora un guerriero espertissimo,"
Per me è molto importante che tutto sia corretto e concorde con quanto già scritto, e in Forge Reply ho trovato un gruppo di persone appassionate della serie. Sono stato molto felice di non dover spiegare tutto dall'inizio. Si sono presentati col bagaglio di conoscenze degno di un esperto del mio mondo. Il loro modo di vedere le cose coincide al 100% con il mio, sarà un gioco senza compromessi.
Riceveranno alcune informazioni sul background, ma molto di più sarà svelato durante il gioco, sia riguardo il personaggio, sia sul mondo che lo circonda.
Francamente è stato un problema, è un tema su cui abbiamo discusso molte ore.
"Oggi al pubblico piace vedere il personaggio, soprattutto in un videogioco. Quindi abbiamo deciso di raffigurarlo come l'ho immaginato all'inizio"
Esattamente, ma è virtualmente impossibile mostrare i combattimenti e promuovere il gioco senza mostrare il personaggio principale, inoltre oggi al pubblico piace vedere il personaggio, soprattutto in un videogioco. Quindi abbiamo deciso di raffigurarlo come l'ho immaginato all'inizio, passando per decine e decine di bozzetti, con una grandissima fase di ricerca. Peccato per il pubblico femminile, che non sarà rappresentato.
Quella del personaggio è sempre stata una domanda molto gettonata. Anni fa giravo con uno specchietto in tasca, e quando mi chiedevano “com'è fatto il personaggio del Lupo Solitario?” tiravo fuori lo specchietto, lo puntavo a chi aveva posto la domanda e rispondevo “così”.
Rispetto al personaggio originale, ad essere onesti, i toni sono leggermente più dark, ma va bene così, adesso gli anti-eroi sono più noti al grande pubblico, che ama i toni cupi, e questo prodotto non è indirizzato ai bambini, quindi ho potuto giocare coi lati più oscuri del suo carattere.
E lui, come tutto il resto del gioco, è totalmente frutto della mia mente, per questo il gioco porta il mio nome: è il mio bambino e non vedo l'ora di farvelo provare.