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JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R Recensione | botte da orbi con la famiglia Joestar

Il titolo di CyberConnect2 torna sulle attuali macchine da gioco, ma saprà reggere allo scorrere del tempo?

Se si pensa all’invasione dei manga sul suolo nostrano, viene davvero difficile non far correre la mente alla leggendaria rivista Zero, edita dalla defunta Granata Press, che dal novembre del 1990 finì per risultare un appuntamento fisso per ogni amante dei fumetti giapponesi (la compravo anch’io! ndSS).

Se il portabandiera di questa svolta epocale del panorama editoriale italiano non può che essere l’immortale Ken il Guerriero, a partire dal secondo numero del contenitore in questione i lettori fecero la conoscenza di un autore che, in pochissimo tempo, sarebbe diventato un vero punto di riferimento del settore: parliamo del sensei Hirohiko Araki, che con il suo Baoh riuscì a ritagliarsi il suo bravo posto al sole nel cuore dei fan, prima di assestare il classico colpo da 90 con Le Bizzarre Avventure di JoJo, la sua serie più celebre, in grado di accompagnarci ancora oggi, ad oltre 30 anni dal suo debutto.

Dopo una timida apparizione sulle console (e sale giochi) nostrane, grazie al titolo sviluppato da Capcom nel 1998, ci vollero ben 16 anni prima di tornare ad incrociare il pad con i membri della travagliata famiglia Joestar, almeno sul territorio europeo, per mezzo del picchiaduro firmato CyberConnect2. Con un debutto su PS3 datato 2014, il titolo torna oggi in versione riveduta e (semi) corretta anche sulle attuali macchine da gioco, grazie a JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R.

Il nuovo story mode abbandona ogni velleità narrativa, in favore di una serie di incontri che replicano momenti iconici della serie, oltre a bizzarri “what if”.

Si tratta di un remaster dell’installazione originale che, sfruttando la popolarità della rinnovata serie animata, si presenta all’appello portando in dote una serie di novità sicuramente piacevoli che, seppur non stravolgendo la formula originale, riescono a fornire un benvenuto boost qualitativo. Peccato che l’operazione di lifting non sia riuscita a smussare i difetti più macroscopici che già a suo tempo avevano caratterizzato l’originale che, al netto della sua perfetta interpretazione del materiale originale, finiva per inciampare più di una volta in vistose storture.

La struttura ludica di JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R è quella di un classico picchiaduro bidimensionale, caratterizzato da una mole impressionante di personaggi selezionabili (parliamo di circa una 50ina di lottatori) e da un comparto estetico decisamente sopra le righe, nonché davvero accattivante. A suo tempo, complici le caratteristiche hardware del monolite nero di Sony, tanta abbondanza aveva portato ad un frame rate che puntava ai 30 fotogrammi al secondo, tra l’altro decisamente instabili, situazione davvero problematica quando si va a parlare di picchiaduro.

Il primo punto a favore del remaster in questione, pertanto, è sicuramente quello che vede la fluidità raddoppiata (ad eccezione della release per Switch), oltre che estremamente rocciosa, situazione che ha portato il tutto ad offrire una reattività finalmente degna ed appagante. I 60 frame al secondo riescono, inoltre, a migliorare la responsività dei personaggi, così da rendere assai più leggibili i vari attacchi e facilitare l’attuazione delle contromosse necessarie: tutto ora è molto più bello, sia da vedere che, soprattutto, da giocare, grazie anche ad una curva di apprendimento estremamente dolce, che rende il prodotto approcciabile anche dai neofiti del genere.

Il roster è semplicemente sontuoso, peccato che non tutti i personaggi siano ben bilanciati…

Tale situazione è favorita da un combat system estremamente accessibile e di semplice metabolizzazione, che punta principalmente le sue carte sul fattore spettacolarità, sacrificando tutto quello che è relativo alla complessità di inserimento delle varie mosse. Quella che emerge dopo pochi incontri, difatti, è la volontà di rendere estremamente simili tra loro i comandi che regolano le azioni dei vari lottatori, che sfrutteranno in prevalenza le classiche mezzelune per dare vita ai colpi più letali. A queste si accompagneranno i canonici tre attacchi (alto, medio, basso), legati ai pulsanti del controller, a cui si aggiungerà la possibilità della schivata laterale, in perfetto stile Tekken, che se eseguita con il giusto tempismo potrà esporre l’avversario al nostro contrattacco.

Unite il tutto alle prese, alle sempre benvenute barre per le special e alla possibilità di scatenare devastanti combo con la sola pressione continuata di un tasto (comunque disattivabile), ed il quadro combattivo di JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R sarà completo. Un mix di elementi sicuramente molto canonici che, se non fossero legati alla bizzarria del cast di personaggi, finirebbero per risultare davvero banali, oggi come otto anni fa, visti anche i congeniti limiti che il remaster si porta in dote.

Il primo, e decisamente più macroscopico, è quello relativo al bilanciamento generale che affligge il roster, situazione che porta determinati personaggi ad essere decisamente overpowered, così come a presentare guerrieri davvero risibili e di difficile impiego: per quanto si possa essere abili, far scontare un Jonathan Joestar con il The World di Dio, difficilmente porterà il primo ad uscire vincitore dalla lotta. Unite il tutto a delle hitbox quanto mai allegre, e non ci vorrà molto per capire come la perizia tecnica non sia tra i requisiti indispensabili per approcciarsi al titolo CyberConnect2.

Chi ha detto ORA ORA ORA?

In tal senso, una smussatura di queste criticità, già emerse a suo tempo, non avrebbe certo guastato, e lascia un po’ interdetti l’aver preferito l’introduzione degli assist alla rifinitura delle meccaniche base: questa feature ci permetterà di associare ad ogni combattente un guerriero di supporto, che potremo chiamare in soccorso tramite la pressione del grilletto destro, ed il cui impiego sarà legato all’immancabile cooldown.

Le novità introdotte da JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R, comunque, non si limitano a beneficiare delle rinnovate specifiche hardware ma sono andate anche ad impattare sull’offerta ludica in senso stretto. La differenza più evidente con il passato è rappresentata dalla rimozione del classico story mode, in favore di una serie di combattimenti suddivisi per saghe che, oltre a mettere in scena alcuni degli incontri più iconici del manga, non mancano di proporre anche interessanti “what if”. Vista la rozzezza della campagna originale, incapace per ovvi motivi di presentare in maniera convincente un flow in grado di avvicinarsi anche solo lontanamente all’opera di Araki, sotto certi punti di vista si potrebbe anche apprezzare la scelta compiuta.

Purtroppo, però, anche in questo caso ci troviamo al cospetto di una mera sequenza di incontri, tra l’altro sprovvisti di una qualsiasi introduzione o cornice narrativa che, visti i progressi compiuti in tal senso dalla concorrenza, assumono davvero i contorni del compitino. Imperdonabile, inoltre, la scelta di non approfondire gli elementi legati a JoJolion: se è vero che nel 2014 il materiale disponibile era davvero ridotto all’osso, adesso che la saga è conclusa non sarebbe stato male dedicare il giusto spazio ai personaggi che, nel corso degli anni, hanno finito per caratterizzarla. Per il resto l’esperienza ludica proporrà le canoniche opzioni, che spazieranno dalla modalità arcade, ai tornei, passando per la pratica ed una modalità sopravvivenza.

I 60 frame al secondo hanno reso i combattimenti ancora più spettacolari e belli da vedere che in passato.

Giusto per chiudere definitivamente il capitolo delle delusioni legate a JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R, è giusto spendere due parole sulla componente online che, spiace dirlo, risulta impresentabile ancora oggi, a otto anni di distanza dal suo debutto. I motivi sono da ricondurre nella scelta di basare il tutto sul vetusto sistema delay based, ignorando l’oramai consolidato rolback netcode. Il risultato? Scontri caratterizzati da una stabilità insoddisfacente, con notevoli ritardi ed imprecisioni, capaci di dare vita ad una situazione che, nel 2022, appare sinceramente imbarazzante.

Fortunatamente, se preso per quello che è, ovvero una gargantuesca operazione in odor di sfacciato fan service, JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R funziona e diverte, a patto di non avventurarsi online, complice proprio il suo gameplay immediato e spettacolare, oltre che davvero bello da vedere. Dal punto di vista puramente estetico, difatti, il passare del tempo sembra non aver assolutamente intaccato lo stile visivo del titolo che, nonostante abbia subito soltanto un aumento di risoluzione, rappresenta davvero una gioia per gli occhi.

Riuscire a trasporre in videogioco le bizzarre e a tratti contorte tecniche ideate da Araki non era certo un compito semplice, ma il team giapponese aveva già dimostrato di saper maneggiare il materiale di partenza, ed anche in questo remaster i fan non potranno che rimanere deliziati dalle varie animazioni e mosse speciali. Così come non potranno restare indifferenti al cospetto della moltitudine di materiali bonus che sarà possibile sbloccare semplicemente giocando, oppure acquistare per mezzo della valuta ottenibile in-game: una vera e propria enciclopedia capace di fare la felicità di ogni jojomaniaco che si rispetti.

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Innegabilmente rivolto alla schiera dei fan del manga di Hiroiko Araki, JoJo’s Bizarre Adventure: All-Star Battle R si porta in dote pregi e difetti del titolo datato 2014, limitandosi a proporre piccoli aggiustamenti non certo in grado di modificare il giudizio originale. Caratterizzato da un gameplay semplice e spettacolare, il lavoro firmato CyberConnect2 pecca ancora oggi per quanto riguarda la pulizia ed il bilanciamento dell’esperienza, a causa di alcune hitbox quanto mai ballerine e di un roster decisamente rivedibile in quanto ad equilibrio.

È un gioco sicuramente bello da vedere, oltre che divertente ed accessibile, ma che proprio per i suoi difetti congeniti di gameplay, ai quali si somma un comparto online impresentabile ai giorni nostri, difficilmente riuscirà a fare breccia nel cuore dei non appassionanti del manga. I cultori dell’opera originale possono sentirsi liberi di aumentare il voto a loro piacimento, a seconda dell’affetto che provano nei confronti dei membri della famiglia Joestar.

6 / 10