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Jump Force - recensione

Il più ambizioso brawler crossover basato sugli anime manca di un'adeguata solidità.

Quando Bandai Namco ha annunciato Jump Force, l'hype dei fan degli anime è immediatamente salito alle stelle. Il progetto era quanto mai ambizioso e la campagna promozionale per il titolo è stata davvero eccellente. Con un insieme di personaggi anime variopinto, Jump Force si è immediatamente candidato come il brawler crossover con il cast di personaggi più ampio e vario di sempre.

Ben quarantadue sono infatti i personaggi giocabili. E molti sono tra i più amati di sempre: Kenshiro, Goku, Vegeta, Naruto, Light Yagami, Pegasus e Dragone, Luffy e i suoi amici, e tantissimi altri. Chi non ha desiderato almeno una volta uno scontro leggendario tra alcuni di questi eroi diventati quasi mitologici?

Bene, con Jump Force questo desiderio è diventato finalmente possibile, visto che il titolo propone un roster tra i più celebri personaggi animati di Shohen Jump, in un brawler tridimensionale sviluppato da Spike Chunsoft prodotto da Bandai Namco per celebrare il 50° della rivista nipponica. Le aspettative erano quindi enormi, ma sfortunatamente l'implementazione dell'idea di base non è risultata all'altezza.

L'avventura inizia con la creazione del nostro alter ego tramite un editor di personaggi non troppo sfaccettato. Una volta creato l'eroe virtuale, che grazie a un cubo magico riceverà gli stessi poteri degli eroi dei manga, ci viene chiesto di entrare a far parte di uno tra tre team: il team Dragonball, il team Naruto e il team One Piece. La scelta non è per niente tecnica o strategica, bensì legata a quali personaggi animati siamo più affezionati. I guerrieri hanno infatti tutti meccaniche di combattimento simili, con le mosse speciali che fanno da fattore differenziante.

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Dopo un breve tutorial che ci spiegherà l'esecuzione delle combo base e delle mosse avanzate e speciali, saremo catapultati nella base della J-Force, un mondo vivo dove troveremo tanti NPC e giocatori reali da tutto il mondo (se connessi online) con cui interagire, negozi, punti di interesse e chioschetti dove avviare missioni e battaglie offline e online.

Benché il giocatore sia libero di muoversi abbastanza liberamente già dopo il tutorial, ed avviare ad esempio battaglie offline o con giocatori in rete, alcune sezioni sono bloccate e richiedono l'avanzamento nella storia single-player. Quest'ultima è il primo (e principale) punto dolente del gioco. È infatti abbastanza banale (inizia con Freezer che, tanto per cambiare, distrugge tutto) e ci propone una serie di missioni abbastanza simili e ripetitive in successione, intermezzate da cut-scene con audio in giapponese.

La storia lega le battaglie l'una con l'altra ma la narrazione appare a volte forzata e frammentaria. Alcune battaglie le affronteremo con il nostro alter-ego e altre con uno dei personaggi degli anime, mentre altre ancora con un team di tre lottatori. In questo modo si avverte una sensazione di poca continuità. Un altro problema che emerge sin da subito è la crisi d'identità di Jump Force, che non si capisce bene se voglia essere un fighting game o un RPG free-roaming.

I modelli sono splendidi. Brucia, cosmo delle 13 stelle!

Benché infatti la progressione sia legata agli eventi della storia single-player, che permette di sbloccare lottatori e skill, nelle pause tra ogni battaglia saremo liberi di girare per il mondo di gioco affrontando battaglie offline e online con matchmaking, o affrontando gli altri player che girano liberi come noi. Inoltre, nei negozi è possibile acquistare abilità, tecniche e oggetti cosmetici per potenziare il nostro eroe. E le skill possono essere livellate anch'esse. A volte quindi si avverte una sensazione di smarrimento e ridondanza, che può risultare fastidiosa per chi volesse semplicemente buttarsi nella lotta come ci si aspetterebbe da un brawler.

Per chi non fosse particolarmente interessato alla storia, comunque, è sempre possibile dedicarsi alle sole battaglie in single e multiplayer, anche se il gioco perde molto del suo lore e quindi della sua appetibilità. Passando al sistema di combattimento, sostanzialmente si basa su un sistema di combo eseguite con il tasto quadrato (che governa gli attacchi semplici) e il tasto triangolo (per gli attacchi pesanti). Tenendo premuto ciascuno dei due tasti si possono eseguire delle cariche, attachi molto potenti che metteranno KO per qualche secondo l'avversario rendendolo vulnerabile agli atacchi ranged.

Col tasto cerchio si attiva invece il risveglio, utile contro le parate. Il tempismo per eseguire le cariche è fondamentale, visto che per qualche attimo saremo inermi. Abbinando le direzioni ai colpi si può lanciare il nemico verso l'alto o schiacciarlo al suolo. Con R1 si possono eseguire le parate, e impartendo la direzione si eseguono le schivate, vitali per schivare i potenti attachi ranged e risveglio.

Alla base della J-Force svolgeremo tutte le attività tra una missione e l'altra e potremo interagire coi giocatori online.

C'è una barra di energia chiamata "Risveglio" che viene caricata con l'esecuzione di combo o, in maniera più veloce, espandendo l'aura col tasto R1. Come già visto in numerosi picchiaduro simili, tanto per dirne uno Saint Seiya, la barra ha diversi livelli di energia e gli attacchi risveglio completi richiedono che essa sia piena al massimo. Inutile dire che le animazioni degli attacchi più potenti sono qualcosa di eccezionale, curati nei minimi dettagli per rispecchiare alla perfezione le sequenze degli anime con cui siamo cresciuti. E questo è sicuramente l'aspetto più allettante di Jump Force.

A livello di complessità, il sistema di combattimento è decisamente accessibile. Eseguire combo è abbastanza semplice e anche i contrattacchi non sono nulla d'impossibile. Tuttavia, incontrando giocatori esperti online sarà facile perdere l'incontro senza riuscire a infliggere danni importanti all'avversario. Nonostante il sistema di lotta sia unico per tutti i personaggi, ognuno di essi ha delle tecniche variabili che sono più o meno efficaci a seconda della situazione e della distanza dall'avversario. Conoscere il personaggio che andremo a usare aiuta molto in partenza, ma occorre fare molta pratica per imparare a padroneggiarlo.

Nelle battaglie tre contro tre si può cambiare tra i personaggi del team in qualsiasi momento (ma c'è un breve cooldown) in modo tale da utilizzare il lottatore più adatto al nemico che si sta affrontando. Il metodo per lo switch è tuttavia troppo macchinoso e a volte il comando non prende nella frenesia della battaglia. Sarebbe stato più adatto un tasto specifico con attivazione istantanea. I personaggi che non utilizziamo possono anche fornire skill di supporto, che possono essere assegnate o cambiate prima della battaglia, e che hanno un breve cooldown per evitarne l'abuso.

Lanciare la Kamehameha con Goku Super Sayan ha sempre un fascino intramontabile.

Per quanto concerne il comparto tecnico, Jump Force presenta delle animazioni molto curate nelle sequenze di lotta, ma quelle delle cut-scene e dei dialoghi sono a volta grossolane e sembrano realizzate in fretta, con qualche problema di lip-sync riscontrato. Il gioco gira abbastanza fluidamente a 30fps e per il tipo di azione che offre è più che adeguato. Quando ci sono molti giocatori in lobby abbiamo però riscontrato qualche lag di troppo.

Uno degli aspetti più allettanti è sicuramente la personalizzazione dei combattenti. Si possono applicare tatuaggi, segni distintivi, costumi e accessori appartenenti ai vari personaggi dei manga. Ovviamente, più conoscete le differenti serie ed i relativi personaggi, e più questo ambito acquisisce appetibilità. All'inizio ci sarà ben poco da applicare per customizzare l'avatar ma, man mano che accumuleremo punti, potremo acquistare nuovi oggetti e rendere il nostro personaggio davvero unico. L'accesso giornaliero al gioco ci premia con ulteriori punti da spendere.

Alla luce di tutte queste considerazioni, Jump Force è un prodotto nato da un'idea grandiosa e che ha generato subito un hype incredibile tra gli amanti degli anime e dei picchiaduro, ma che ha fallito nel mantenere i livelli che il pubblico si aspettava. Con una storia single player che sembra a dir poco forzata e non necessaria, un sistema di combattimento accessibile ma non molto profondo, e un'identità poco definita, a metà tra brawler e gioco di ruolo, Jump Force arriva sul mercato lasciandoci con l'amaro in bocca.

La tecnica ultima di Pegasus è la freccia d'oro mentre indossa l'armatura di Sagitter.

Gli aspetti positivi indubbiamente ci sono: un cast di personaggi tratti dagli anime più amati davvero ecellente, animazioni fedeli e spettacolari e tanto fanservice. Tuttavia, i pro si fermano qui. Spike Chunsoft non ha saputo sfruttare appieno questa opportunità, e se non siete particolarmente appassionati degli anime di Shohen Jump, troverete semplicemente dei brawler più validi già sul mercato.

Chi è cresciuto con Dragonball, Naruto, Ken il Guerriero, One Piece e tutti gli altri passerà delle ore dense di emozioni con Jump Force. Se non siete tra questa cerchia di utenti, potrete tranquillamente passare oltre o aspettare un bello sconto per dare una chance a questo prodotto.

6 / 10