Jurassic World Evolution 2 Recensione: Qui non si bada a spese!
Il parco riapre con nuove e letali attrazioni.
"Dio crea i dinosauri. Dio distrugge i dinosauri. Dio crea l'uomo. L'uomo distrugge Dio. L'uomo crea i dinosauri. I dinosauri mangiano l'uomo. La donna eredita la Terra.". Con questa parafrasi i protagonisti del primo Jurassic Park sintetizzavano in modo ironico migliaia di anni di evoluzione.
Grazie a Jurassic World Evolution il ruolo di Dio venne affidato a noi giocatori e, a quanto pare, non sono stati pochi quelli che si sono divertiti a gestire liberamente un parco divertimenti in cui, come direbbe il Professor Ian Malcom, "le attrazioni possono andare in tilt e mangiarsi i turisti".
Questo sequel è diretto ovviamente soprattutto ai fan del primo capitolo, ma punta anche a conquistare nuovo pubblico. A tale scopo la formula di gioco originale non è stata stravolta ma approfondita, ingrandendone le proporzioni strategiche/gestionali, aggiungendo secchiate (pardon, gabbie) di zanne e artigli e limando i difetti del primo capitolo, in particolare quelli relativi all'Intelligenza Artificiale. Per evitare che l'effetto ridondanza sia troppo presente sono state inoltre aggiunte nuove specie che vanno a colmare le lacune lasciate dal primo episodio.
In termini "bestiali", ai dinosauri acquatici è stato dato il compito di dare una rinfrescata (in tutti i sensi) al gioco. Ricordate il gigantesco Mosasauro che nel primo film della seconda trilogia si pappava uno squalo bianco per poi inondare il pubblico festante? C'è anche lui ma non solo: la Dinosauropedia di Jurassic World Evolution 2 è molto più nutrita e include praticamente ogni singolo elemento con cui avrete a che fare nel gioco.
Ma veniamo proprio a lui, il gioco. È inutile dirvi che non stiamo parlando di un action-adventure ma di un titolo gestionale che, per forza di cose, ha un ritmo molto meno serrato rispetto a quello del materiale da cui attinge.
La modalità principale in particolare potrebbe risultare un po' difficile da digerire, soprattutto ad un pubblico non abituato ad un genere di giochi che da sempre deve combattere con due potenziali nemici del divertimento: disorientamento e ripetitività. Il primo coglie quei giocatori che non sanno cosa aspettarsi da un titolo in cui devi di fatto fare il manager: prendere decisioni, gestire risorse, assumere e/o licenziare personale con lo scopo di far fiorire un'attività.
"Sì ma qui ci sono i dinosauri, tutto è più bello quando ci sono i dinosauri"... vero, in questo caso però i dinosauri sono solo un mezzo per raggiungere l'obiettivo o più spesso la causa di tutti i disastri che vi capiteranno.
La campagna è ambientata anni dopo i disastri narrati in Jurassic World: Il Regno Distrutto, i dinosauri ormai popolano l'ecosistema terrestre e l'uomo deve trovare il modo per conviverci senza rischiare l'estinzione. Ad aiutarvi nell'impresa troverete una manciata di volti noti. Il faccione di Chris Pratt, la chioma fulva di Bryce Dallas Howard e l'ironia tagliente di Jeff Godblum appariranno in dei piccoli balloon di dialogo mentre le loro voci, doppiate in italiano, vi introdurranno alle meccaniche principali e accompagneranno durante la crescita del parco.
Le prime ore sono per ovvi motivi lente e abbastanza noiose ma necessarie per apprendere al meglio tutto ciò che vi serve. Imparerete a posizionare correttamente le molteplici installazioni necessarie per accogliere il pubblico, farlo divertire, far sì che sia al sicuro e via dicendo.
Tutto questo avviene tramite un'interfaccia abbastanza semplice e facile da gestire. Le varie opzioni al suo interno non sono tutte disponibili all'inizio ma si apriranno progressivamente man mano che imparerete come localizzare i dinosauri da catturare, rendere il loro soggiorno confortevole e la loro salute buona, ma anche come far sì che le diverse componenti del parco siano correttamente alimentate e collegate tra loro.
Il tutorial vi seguirà praticamente per tutta la durata del gioco, anche se in modo sempre più stealth, ovvero tramite un sistema di icone che vi avvertiranno di eventuali problemi e necessità. Potrete muovervi liberamente con la telecamera, zoomare su qualsiasi elemento (vivente e non), correggere errori, ampliare o ridurre lavori precedenti e così via.
Passata la fase iniziale in cui tutto sembra fin troppo complicato le cose inizieranno a prendere il loro corso e la Campagna ingranerà dandovi la vera e netta sensazione di trovarvi di fronte a qualcosa creato da voi che funziona... o almeno così si spera. Sì, perché spendere troppi soldi per renderlo grandioso fin da subito è un modo giusto per andare in bancarotta molto presto, al tempo stesso invece avere il "braccino corto" potrebbe portare a conseguenze non proprio positive. È tutta una questione di bilanciamento, che risiede anche nella necessità di avere personale adeguato e sviluppare attrazioni nuove che attirino nuovo pubblico.
Le variabili sono tante ma per forza di cose alla lunga si farà vivo il secondo nemico a cui accennavamo prima: la ripetitività. Gli sviluppatori hanno tentato di limitarla ampliando la gamma di azioni che si possono compiere anche all'interno di un parco finito e funzionante. Potrete andarvene in giro a fotografare nuovi dinosauri per guadagnare soldi extra o perlustrare le varie zone per tracciare ed eventualmente eliminare potenziali pericoli per il pubblico. La durata della Campagna è piuttosto limitata, siamo intorno alle 7/8 ore, ma se prima di completarla vi dovesse venire voglia di qualcosa di più pepato abbiamo ciò che fa per voi.
La Teoria del Caos è la novità più interessante di Jurassic World Evolution 2, nonché quella più intrisa del mood cinematografico. Tale modalità permette di rivivere alcuni scenari iconici della saga, una serie di "what if" nei quali dovrete utilizzare le meccaniche apprese nella campagna principale per risolvere problemi formato T-Rex e cambiare la storia.
Essendo queste sfide molto più circoscritte e concentrate, il rischio di annoiare il giocatore è molto ridotto e la presenza di atmosfere familiari fa sì che un range di pubblico molto più ampio possa apprezzarle. Sarà inoltre grazie a questa modalità che avrete la possibilità di sbloccare la maggior parte dei nuovi dinosauri, che verranno poi "importati" anche nelle altre. Discorso simile per le Sfide, il cui ritmo però è ancora più elevato e le impostazioni da seguire più rigide.
A tal proposito apriamo una piccola parentesi per fare i complimenti agli sviluppatori, che in questo sequel si sono dati molto più da fare per modellare e animare le bestie protagoniste del franchise. Nel complesso l'intero gioco è molto più piacevole da vedere e sono state inserite alcune skin di personalizzazione molto divertenti.
Un lavoro sensibilmente migliore è stato svolto anche sull'I.A. dei dinosauri, che ora rispondono in maniera molto più pronta alle sollecitazioni. Ciò però significa che rispetto al primo gioco dovrete darvi molto più da fare per accontentarne le esigenze e tenerli maggiormente d'occhio. Gli infortuni, ad esempio, sono molto più frequenti, cosa che vi costringerà ad approntare anche numerose installazioni mediche.
Nel caso abbiate voglia di un tipo di gioco meno stressante, vi suggeriamo la modalità Sandbox, che come il nome suggerisce è praticamente una tela bianca sulla quale potrete "dipingere" la vostra esperienza praticamente senza restrizioni. Essendo una tipologia di gioco che dipende molto anche dalla quantità di materiale sbloccato e di skill acquisite, vi sconsigliamo di affrontarla prima di aver preso la mano con tutte le dinamiche di Jurassic World Evolution 2.
Potreste ritrovarvi con la classica domanda "e ora che faccio?" che vi fluttua in testa. Se farete tutto con i giusti tempi e la giusta pazienza, vi ritroverete tra le mani uno strumento in cui non è preclusa alcuna sperimentazione, solo allora potrete iniziare a percepire l'ambiziosa elettricità che aveva spinto John Hammond a dare vita alla sua utopia giurassica.
Pur rimanendo un titolo diretto ad un target piuttosto specifico, Jurassic World Evolution 2 ha le potenzialità per attrarre un pubblico mediamente più vasto rispetto ad altri titoli gestionali. Il fascino da sempre esercitato dal mondo dei dinosauri è il vero plus, ma il lavoro svolto da Frontier in questo sequel ci ha consegnato un'esperienza sicuramente più bilanciata e soprattutto una varietà di opzioni e situazioni nettamente superiore.
Chiudiamo con una nota finale per la versione PS5, che propone caratteristiche peculiari rispetto alle altre se si eccettua una velocità dei caricamenti sensibilmente maggiore.