Jurassic World Evolution - recensione
Il Jurassic Park come non lo avete mai visto!
Verso la metà del 1993 successe una cosa davvero improbabile: frotte di ragazzini si riversarono fuori dai cinema con la ferma intenzione di diventare paleontologi. Album di figurine, modellini componibili e persino le temute enciclopedie, che fino al giorno prima venivano snobbate dai giovanissimi a causa del loro aspetto fin troppo accademico, subirono un'impennata di vendite. Il comune denominatore era uno solo: i dinosauri. Jurassic Park era stato più di un film, aveva scatenato una frenesia generale, un entusiasmo, un'esaltazione che sarebbe stata stemperata solo anni più tardi, dai suoi seguiti che purtroppo sono andati dal mediocre al terribile.
Per fortuna, i ragazzi di Frontier Developments oggi riesumano la gioia ormai fossilizzata degli amanti dei mastodontici lucertoloni, consegnandoci Jurassic World Evolution. I maestri del genere gestionale, già autori di successi come Roller Coaster Tycoon e Planet Coaster, questa volta portano il divertimento anche su console casalinghe. Se il vostro sogno è sempre stato quello di aprire un parco dei dinosauri, godendo di ogni singolo aspetto di queste imponenti creature, sappiate che il grande giorno è finalmente arrivato.
A nostra disposizione ci sono ben sei isole, pronte ad ospitare la struttura ricreativa vista finora in forma così smagliante solo sul grande schermo. Ognuna di esse presenta una particolarità con la quale fare i conti, come ad esempio un clima inclemente o degli spazi edificabili estremamente risicati, ma una volta imparato a gestire le difficoltà morfologiche e ambientali il resto è tutta discesa.
Ma procediamo con calma, perché prima di riempire le gabbie di gargantueschi rettili ruggenti bisogna procurarsi il materiale genetico. I più attenti di voi infatti ricordano sicuramente che John Hammond, il visionario filantropo proprietario del primo Jurassic Park, aveva recuperato il DNA dei dinosauri attraverso il sangue contenuto nel ventre di zanzare preistoriche rimaste poi invischaiate nella resina. Ebbene il gioco è molto rispettoso della mitologia cinematografica e la omaggia con tantissime chicche e citazioni che anche chi ha visto film solo di sfuggita non faticherà a cogliere.
Le prime strutture su cui fare affidamento sono il centro spedizioni, che abbinato a quello di lavorazione dei fossili permette di entrare in possesso del materiale genetico indispensabile per sviluppare i nostri amati rettili giganti. Il gioco conta ben 42 esemplari, tra carnivori ed erbivori, ognuno con proprie necessità e caratteristiche. Le dimensioni e la spettacolarità offerta influiscono sulla qualità del parco e, di riflesso, sul livello di soddisfazione del pubblico pagante, che accorrerà in masse sempre più numerose impazienti di ammirare le imponenti creature.
Mettere su un parco dei dinosauri però non è mica una passeggiata, gli inconvenienti sono dietro l'angolo e basta una minima distrazione per far sì che i nostri ospiti diventino la colazione di un T-Rex in gita di piacere. Prima di tutto è bene costruire una gabbia adatta a chi la abita, per i mansueti erbivori possono bastare dei recinti d'acciaio, per i carnivori più grandi e bellicosi invece è consigliabile usare materiali come il cemento armato, magari elettrificato.
Ma fare affidamento su una recinzione degna spesso non è sufficiente. Se non soddisfatti delle condizioni in cui vivono, per esempio a causa della scarsità di vegetazione o della mancanza di altri compagni della stessa specie, i nostri mostruosi animali potrebbero abbattere le gabbie e riversarsi all'esterno scatenando il panico e pasteggiando con i turisti in fuga. Anche il clima è un potenziale nemico: tempeste e tornado infatti possono causare danni di entità ben peggiori di uno stegosauro con un brutto carattere in libertà.
Per fortuna a garantire la sicurezza del parco ci sono i ranger, impavide guardie che possono muoversi su jeep ed elicotteri. Questi eroi col cappello da avventuriero sono in grado di risolvere con tempismo la maggior parte dei problemi, sia grandi che piccoli. Oltre a riparare le strutture e rifornire le mangiatoie, curano gli animali malati (ma solo dopo che avremo ricercato il vaccino adatto) oppure li anestetizzano in modo da poterli trasportare da una parte all'altra del parco a bordo dell'elicottero.
Il titolo prevede un sistema di progressione legato ai rapporti che saremo in grado di sviluppare con le tre divisioni esistenti: ovvero scientifica, intrattenimento e sicurezza. Ognuna di esse fornisce dei contratti che, una volta completati, fanno salire il nostro ascendente presso la fazione interessata abbassando però quello con le concorrenti. Bisogna quindi fare attenzione, poichè arrivare ad essere in cattivi rapporti con qualcuno aumenta il rischio di sabotaggi da parte del personale. Vi ricordate cosa combina il programmatore sovrappeso divorato dal dilofosauro nel primo film della saga? Ecco, nella vostra struttura potrebbe succedere esattamente la stessa cosa, e nessuno vuole un black out improvviso in un parco che ospita bestie alte come palazzi e armate di denti grossi come mazze da cricket.
Una volta raggiunto un determinato livello di feeling con una fazione comunque si sblocca una missione più corposa, che una volta portata a termine dà diritto a interessati ricompense e una montagna di denaro. Se non vi piace troppo fare affari e la politica vi fa venire l'orticaria non preoccupatevi, per voi esiste un'isola sandbox apposita che consente di dedicarsi esclusivamente all'edificazione del parco senza tener conto dei rapporti con le diverse associazioni.
Jurassic World Evolution risulta da subito accessibile e piacevole da giocare, dotato di un'interfaccia amichevole che non penalizza più di tanto chi decide di fruirlo con pad invece che tramite mouse e tastiera. Le meccaniche base risultano chiare sin dai primi istanti anche a chi non sia un patito del genere, mentre quelle più avanzate avrebbero meritato qualche approfondimento in più rispetto ai brevi tutorial che il titolo mette a disposizione per chiarire i vari aspetti del gameplay.
A fare da contraltare ad un ritmo di gioco scorrevole nello stadio avanzato della partita abbiamo un incipit un po' lento. Nella fase embrionale infatti il nostro parco fattura poco e ci si ritrova costretti ad attendere qualche minuto di troppo prima di poter piazzare le strutture desiderate. Questo incentiva in alcuni momenti a sfruttare in maniera sporca il recupero dei fossili, spingendoci a far partire le spedizioni da isole ormai largamente avviate e rivendere i preziosi ritrovamenti e i minerali recuperati nel nuovo parco, in modo da raggranellare denaro più velocemente.
Notare questi piccoli difetti è comunque difficile quando ci si trova ad ammirare la magnificenza di un T-Rex che ci ruggisce a pochi centimetri dalla faccia. I modelli dei dinosauri sono davvero belli, così come la realizzazione generale di vegetazione e strutture. Le animazioni, curate sin nei minimi dettagli, sono uno spettacolo per gli occhi e spesso ci si ritrova a mettere più esemplari nella stessa gabbia solo per il piacere di vederli mentre si azzannano con inaudita violenza.
Da questo punto di vista abbiamo apprezzato molto la possibilità di guidare il fuoristrada o il velivolo dei ranger, per poterci occupare in prima persona delle mansioni a loro riservate. Non un grande valore aggiunto a livello ludico, ma di certo un'esperienza che aggiunge un po' di pepe e permette di ammirare le nostre creature da una prospettiva più coinvolgente.
Se siete dotati di un buon impianto audio, inoltre, potete godere di ruggiti che rimbombano fin dentro le ossa, mentre le vibrazioni dei pesanti passi dei mastodonti fanno vibrare la bevanda contenuta nel bicchiere che avete appoggiato sulla scrivania. Peccato invece per la mancata localizzazione, sia delle voci che dei testi, una carenza che di certo indispettirà molti appassionati, anche se possiamo rassicurarvi sul fatto che il lessico utilizzato è davvero alla portata di chiunque abbia una conoscenza anche solo superficiale dell'inglese.
Per concludere quindi Jurassic World Evolution è un gioco profondo ma accessibile, un pregio non da poco per un titolo gestionale, che questa volta può essere apprezzato con disinvoltura anche su console. Lo consigliamo senza remore a chiunque sia appassionato del genere, se invece eravate uno di quei bambini che da grandi volevano fare i paleontologi dovreste cominciare a domandarvi per quale motivo siete ancora qui a leggere la recensione invece che in un negozio (fisico o digitale) a comprare una copia del titolo.