Just Cause 2
Rico Rodriguez e il dittatore nano.
Le parole d'ordine in sede di gameplay sono essenzialmente due: libertà e adrenalina. Ogni missione potrà essere portata a termine in svariati modi, agevolando tutta quella schiera di giocatori galvanizzati dal pericolo e dalle più improbabili acrobazie. Se da un lato tali meccaniche erano già state implementate nel prequel, dall'altro è proprio in questa seconda iterazione che sembrano davvero trovare sostanziosa realizzazione. Un esempio pratico potrà essere utile per spiegare il tipo di "creatività" concessa al giocatore.
Poniamo il caso che siate alla guida di una jeep e che stiate fuggendo dopo aver dato alle fiamme un intero accampamento. Gli inseguitori vi sono alle calcagna. Bisogna sbarazzarsene al più presto. Potete allora decidere di saltare sul veicolo nemico a sinistra, piazzare una carica di esplosivo e poi tornare sulla vostra jeep. Se siete particolarmente veloci, potete ripetere istantaneamente l'operazione con i nemici posizionati a destra. Una volta tornati sul vostro mezzo potrete spingere al massimo il pedale del gas e premere il detonatore a distanza di sicurezza, gustandovi le esplosioni sincronizzate alle vostre spalle. Volendo, sarebbe anche stato possibile piazzare generose cariche di esplosivo sulla jeep e saltare via in corsa grazie al sempre fidato rampino.
Vorremmo poter dire che l'unico limite alla devastazione sarà dettato dalla vostra fantasia, ma quella rimane ancora una tra le più grandi utopie videoludiche. Nonostante ciò, la fluidità e l'immediatezza dei controlli, nonché la semplicità nell'eseguire le manovre più azzardate sono pur sempre gli aspetti più eclatanti del titolo, e non si possono certo negare gli ottimi traguardi raggiunti sino ad ora. Parliamo quindi di un'IA che non farà gridare al miracolo, ma che ugualmente si dimostra più reattiva, tanto negli scontri quanto nell'approccio con gli elementi ambientali. Il sistema di guida è stato rivisto grazie ad una fisica che, se certamente non è realistica, rimane quantomeno verosimile. Okay, è anche possibile tirare al laccio un elicottero utilizzando il rampino, ma ciò rientra probabilmente tra "gli effetti speciali" ed esula pertanto da eventuali considerazioni tecniche. Ahem...
Ma sì, inutile negarlo: Just Cause 2 è il manifesto della caciara ad oltranza; in pratica anela al medesimo traguardo auspicato poco tempo fa da Mercenaries 2, ma qui perseguito con molto più coraggio e tanta, tantissima follia. Perché non capita tutti i gioni di poter saltare su un jet in volo dopo aver scaraventato via il pilota, mentre per il prode Rico Rodriguez roba del genere sarà semplicemente ordinaria amministrazione. Il comparto grafico, luminoso è colorato, è tuttavia carente di quel livello di dettaglio cui le recenti produzioni ci hanno abituati, ma non c'è alcun motivo di dubitare su eventuali limature atte ad esaltarne l'estetica. Il gioco d'altronde è previsto per gli ultimi mesi dell'anno.
Trattasi in conclusione di un titolo che non pretende di essere preso troppo sul serio. Lo scopo, qualora il codice completo si rivelasse esente dalle vistose sbavature del prequel, sarà quello di fornire ore di divertimento spensierato e senza troppi fronzoli. Avalanche Studios sembra perciò aver acquisito piena dimestichezza con il materiale di scena, e onestamente riteniamo che la serie abbia davvero acquisito quei tratti caratteriali capaci finalmente di differenziarla dai numerosi prodotti open-world presenti sul mercato. Non ci aspettiamo un capolavoro, ma le premesse per un divertente (e longevo) gioco d'azione ci sono tutte.