Just Cause 2
Una movimentata vacanza nel Pacifico.
Dopo poche ore di gioco si ha praticamente il controllo su ogni elemento chiave di Just Cause 2. Il punto di svolta è rappresentato dal contatto con il mercato nero, che una volta sbloccato rende l'esperienza globale di Just Cause 2 godibile sotto ogni punto di vista. È così, infatti, che i programmatori hanno ridotto drasticamente i tempi morti che tanto odio nei titoli free roaming, visto che oltre ad avere sempre numerose missioni e distrazioni a portata di mano, basta uno squillo al ricettatore di turno per farsi recapitare in qualsiasi punto della mappa un jet o un elicottero (dopo averli sbloccati, ovviamente), e coprire in un batter d'occhio distanze siderali (come anche in GTA IV, ndR).
Il vero problema del vecchio Just Cause era rappresentato dalla quantità incredibile di bug che affliggeva il gioco. Giocando a lungo Just Cause 2 mi sono imbattuto in pochissimi glitch, nessuno dei quali è andato a rovinare l'esperienza di gioco. Sicuramente i programmatori hanno eseguito test molto più approfonditi rispetto a quanto avevano fatto in passato, ma è anche vero che un titolo con un'area di gioco tanto vasta e un gameplay così libero non è facile da passare al setaccio.
Il problema principale del titolo Avalanche riguarda la sua mancanza di varietà. Sembra un'affermazione incredibile, dopo quanto scritto fino a questo momento, ma il fatto è che, nonostante la gran quantità di cose che si possono fare attraverso l'isola, le missioni da portare a termine sono praticamente sempre legate alla distruzione di apposite aree della mappa, mirate a indebolire (e infine sradicare) la dittatura che grava su Panau.
Anche la presenza di tre fazioni differenti non aggiunge molta varietà, visto che le missioni assegnate gravitano sempre attorno al solito obiettivo. Fortunatamente diffondere il panico attraverso le varie zone di Panau è sempre divertente e gratificante, grazie alla gran quantità di armi e strumenti di distruzione che Rico può sfruttare a suo vantaggio, e grazie anche alla possibilità di sbizzarrirsi in esperimenti creativi e apocalittici.
In un momento di follia mistica, per esempio, ho imbottito una jeep di C4, e usando il doppio rampino l'ho attaccata a un elicottero appositamente ordinato al mercato nero. Fatto questo mi sono alzato in volo e ho raggiunto l'obiettivo della mia missione, scaricando il pacco-regalo proprio in mezzo a un gruppo di serbatoi di carburante. I muri della redazione tremano ancora per le vibrazioni dell'esplosione!
La scarsa IA che avevo riscontrato durante l'hands-on di qualche settimana fa è ancora lì, ma devo ammettere che il numero sempre elevato di nemici e le continue esplosioni fanno passare questo dettaglio in secondo piano. A meno che non decidiate di affrontare le missioni in modo prudente, eliminando da lontano un nemico alla volta (approccio sconsigliato, per un gioco di questo tipo), troverete le reazioni dell'IA adatte alle situazioni esplosive che dovrete affrontare.
Vale la pena di dare fiducia a Just Cause 2, quindi? La risposta è: dipende. Dipende da quello che state cercando. Se volete affrontare un action impegnativo, strategico e realistico, state alla larga dal titolo degli Avalanche Studios, ma se al contrario volete solo libertà, follia e tanto divertimento, non esitate un istante. Anche la longevità è garantita, non solo per la vastità dell'area esplorabile, ma anche per il gran numero di collezionabili sparsi attraverso Panau.