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Katamari Damacy REROLL - recensione

Rotola piccolo principe, rotola.

Amiamo i game designer un po' fuori di testa, quelli capaci di tirare fuori un'idea a cui nessuno avrebbe pensato neanche sotto dosi pesanti di allucinogeni. Uno dei nostri preferiti è senza ombra di dubbio Keita Takahashi. A molti di voi questo nome non dirà nulla ma chi ha giocato ad un qualsiasi Katamari Damacy, ha acceso almeno un lumino votivo al buon Keita per ringraziarlo del divertimento ricavato da questo folle action-puzzle-platform.

Il suo ultimo lavoro è stato l'altrettanto bizzarro Wattam, da noi recensito all'inizio del 2020, ma la sua anima vibra in Katamari Damacy REROLL, "nuovo" capitolo della serie uscito un paio di anni fa sulla strana coppia PC/Switch e approdato ora sulle console old-gen rimanenti.

Le virgolette sono d'obbligo in quanto Katamari Damacy REROLL altro non è che una versione remastered del primissimo Katamari Damacy, divenuto oggetto di culto nel 2004 grazie ad un veloce passaparola. Negli Stati Uniti e in Europa il successo fu molto inferiore a quello riscosso in Giappone, ma anche in Occidente iniziò pian piano a circolare il mito del "gioco con la palla appiccicosa": pochi lo avevano visto ma pian piano la curiosità si fece largo e ben presto tutti lo volevamo.

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Molta di questa curiosità scaturiva dalla storia di Katamari Damacy, che vede il Re del Cosmo (un personaggio dalla testa enorme, gli addominali scolpiti e i desideri a dir poco particolari) combinare un vero e proprio disastro. Il bizzarro sovrano ama passare le giornate a suonare la chitarra e fare lunghe passeggiate nel firmamento, ma è anche dannatamente maldestro e durante una delle sue uscite riesce addirittura a disintegrare tutte le stelle presenti nel cielo.

L'unico pianeta a salvarsi è proprio il nostro, la cara e vecchia Terra. In un ultimo, disperato tentativo di risistemare le cose, il Re incarica suo figlio di recarsi sulla Terra con il compito di accumulare un numero sufficiente di oggetti che gli permettano di di plasmare nuovamente le stelle. Per riuscirci gli dona una palla magica chiamata Katamari, capace di attirare a sé qualsiasi tipo di oggetto, dal più piccolo al più mastodontico.

Da questa folle premessa scaturisce un gameplay più unico che raro, semplicissimo nei controlli, ancora più semplice negli obiettivi ma al tempo stesso ipnotico. Un breve tutorial vi insegnerà più che altro il sistema di controllo, che non essendo cambiato minimamente rispetto all'originale risulta oggi ostico come allora.

L'utilizzo dei due stick analogici per il controllo della sfera non è esattamente immediato, ma ci farete l'abitudine.

Far rotolare la palla è semplice ma siccome i controlli della stessa sono relativi alla direzione impressa alla palla e non all'inquadratura, capita a volte di muoversi con la telecamera rivolta nel verso sbagliato. Si può aggiustare manualmente e con il passare dei minuti ci si fa l'abitudine, ma visto che il problema era presente già nelle versioni PC e Switch, a distanza di due anni sarebbe stato opportuno aggiornare il sistema di controllo o migliorare le inquadrature.

Quelli appena descritti sono sicuramente gli ostacoli più fastidiosi che vi troverete davanti, ma anche il gioco vero e proprio farà di tutto per non rendere semplice la missione del Principe. Il vostro obiettivo è semplice: in ogni stage dovrete aumentare il diametro della Katamari appiccicandovi sopra gli oggetti che trovate in giro.

Un indicatore sullo schermo vi aggiornerà costantemente sui progressi e una volta arrivati alla quota stabilita potrete passare di livello. Occhio però perché non tutto ciò che trovate sul vostro cammino potrà essere inglobato nella palla. Dovrete iniziare dalle cose piccole, cercando tra l'altro di evitare il più possibile quelle dalle forme più strambe in quanto renderebbero il controllo della palla ancora più difficoltosa.

Di tanto in tanto vi verrà richiesto di completare obiettivi secondari, come inglobare determinati tipi di oggetti o evitarne accuratamente altri.

Ogni stage ha un tema principale che lega a sé gli oggetti "appiccicabili". Partirete da piccoli oggetti di cancelleria, dalle graffette alle gomme da cancellare, per arrivare fino ad animali di grandi dimensioni (le mucche rimangono le nostre preferite), esseri umani, mobili e intere abitazioni. Per raggiungere il diametro richiesto di volta in volta dal Re avrete a disposizione un tempo limite, trascorso il quale sarete costretti a ricominciare il livello da capo. Non esiste un percorso predefinito ma ben presto vi accorgerete che andare troppo a caso non è una strategia valida.

Tra un livello e l'altro potrete tornare sul pianeta d'origine del Principe per salvare i progressi e dare un'occhiata a quali oggetti del catalogo sarete riusciti a sbloccare. Per ricompensarvi dei vostri sforzi il maestoso paparino vi ricompenserà con dei bonus di vario genere ma per ottenerli dovrete darvi da fare e cercare in ogni angolo.

Nel gioco è inclusa anche una piccola modalità multiplayer locale che mette di fronte il Principe e uno dei suoi tanti cugini multicolor, su schermo diviso. L'obiettivo per entrambi i giocatori è ovviamente quello di inglobare il maggior numero di oggetti entro il tempo limite per ottenere la Katamari più grande. Una piccola aggiunta che allunga un po' la già discreta longevità del gioco in singolo

La colonna sonora di Katamari Damacy è diventata leggenda. Credeteci, alcuni pezzi vi rimarranno in testa per mesi!

Al netto dei problemi descritti poco fa è incredibile come Katamari Damacy riesca ancora oggi a risultare fresco e dannatamente divertente. Rappresenta una pausa bizzarra, ma anche discretamente impegnativa, dai tanti titoli classici che specialmente in questo periodo si trovano in giro.

Chi all'epoca dell'originale era troppo giovane o non ha mai avuto occasione di provarlo può ora mettere finalmente le mani su un gioco divenuto mito. Coloro invece che lo ricordano con affetto hanno l'occasione per mettersi nuovamente alla prova, coscienti però che questa versione REROLL non propone assolutamente nulla di nuovo in termini contenutistici.

8 / 10