Kerbal Space Program 2 - prova
Pronti a far esplodere Kerbal per la seconda volta?
Quando un gioco si concentra sulla simulazione rigorosa di una particolare attività umana, ci aspettiamo automaticamente un pubblico di nicchia, disposto a spendere una quantità di tempo abnorme a navigare tra mille dettagli tecnici che hanno un significato, per l'appunto, solo per questa nicchia. Eccezioni come Flight Simulator sono, per l'appunto, eccezioni che si appellano al fascino del volo e a una simulazione scalabile (in quanto a dettaglio) per attirare più giocatori.
Chi l'avrebbe mai detto che una simulazione di balistica e fisica spaziale potesse arrivare a convincere un pubblico che si conta sulle milioni di unità? Probabilmente nessuno se non i ragazzi di Squad, gli autori di Kerbal Space Program, che hanno creato un gioco che, al di là del successo commerciale, è riuscito ad appassionare, sia per il rigore della sua simulazione, che per come ha trattato l'intero tema, dall'interfaccia al gameplay, passando per l'atmosfera e i testi.
Insomma, per farla breve, KSP è riuscito a far digerire in un videogioco una curva d'apprendimento ripida e, udite udite, studio e calcoli. Ci è riuscito con una sfida che fa dell'iterazione il suo punto focale (ovvero la ripetizione di esperimenti fino al successo) con feedback continuo, metodo scientifico, humor e un'interfaccia che riusciva a insegnare i principi base della balistica senza essere troppo pesante ne' impenetrabile.
Era quindi abbastanza scontato che prima o poi arrivasse un seguito, visto che il gioco originale lasciava ancora molte aree da esplorare e, soprattutto, non disponeva di valori di produzione all'altezza del tema trattato. Questi due aspetti sembrano essere al centro di Kerbal Space Program 2 e, da quanto abbiamo avuto modo di provare, ne vedremo delle belle.
Diciamo innanzitutto che il team che sta sviluppando KSP 2 non è Squad (ovvero il dev del titolo originale) ma Star Theory Games, conosciuto precedentemente come Uber Entertainment e autore di Planetary Annihilation. La passione del team per il titolo originale ci è sembrata fuori discussione, sia considerati i continui richiami al primo gioco nel trailer, sia dalle dichiarazioni dei developer stessi riguardo al loro amore per tutto ciò che è Kerbal.
Questa passione per il titolo originale è anche probabilmente la ragione per cui il seguito continuerà a essere ambientato nell'universo Kerbal, ovvero sul pianeta Kerbin, al Kerbal Space Centre, nel sistema solare Kerbol comprendente la luna di Kerbin (Mun) e altri pianeti come Dres e Duna. Questa volta però i giocatori potranno andare oltre Kerbol utilizzando tecnologie sci-fi (con almeno un pizzico di plausibilità scientifica). Un esempio è la propulsione basata sul susseguirsi di esplosioni nucleari, una tecnologia di cui si è parlato (più o meno seriamente), anche in ambienti scientifici, negli ultimi anni.
Gli sviluppatori del seguito di KSP hanno anche dichiarato di voler ulteriormente migliorare il lato 'educativo' del gioco con tutorial maggiormente approfonditi, più semplici da comprendere e, in generale, una quantità maggiore, e qualitativamente migliore, di risorse a disposizione per chi vuole imparare da zero. Questo non vuol dire che il gioco sarà più semplice, tutt'altro. Il focus rimarrà sul metodo scientifico e sull'approccio 'try and error' che è stato la base del titolo originale, e del suo successo.
Nel seguito, oltre ai classici veicoli potremo costruire intere colonie trasportando moduli sui pianeti e iniziando così proto-civiltà in ambienti alieni. Queste avventure si baseranno sulle risorse che troveremo sui vari pianeti e si potrà arrivare fino a costruirci postazioni di lancio per navi spaziali. Immaginate l'intero processo con una gravità diversa dal pianeta Terra... intrigante!
Altra interessante novità è la presenza della modalità multiplayer che è però, per ora, in uno stato molto precoce di sviluppo. L'unico dettaglio che è stato divulgato riguarda il fatto che la modalità multiplayer sarà fedele allo spirito dell'universo di Kerbal, il che ci porta a pensare che possa avere a che fare con il ciclo infinito sperimentazione-fallimento.
La data di rilascio è un non meglio precisato 2020, ma voci non confermate parlano di un lancio prima della fine di marzo.