Esclusivo: Killzone 2
L'attesa è finita.
Insieme ai vostri compagni dovrete quindi procedere in territorio nemico, elemento apparentemente banale ma che in realtà serve ad accentuare il senso di claustrofobia e oppressione già evidenziato dalle ambientazioni in rovina. Helghan è in fatti un mondo grigio, fumoso e ostile sin dai primi istanti in cui vi metterete piede. Gli agglomerati urbani hanno il sapore di baraccopoli futuristiche e decadenti al tempo stesso. Il fatto di dover combattere in zone costantemente presidiate da innumerevoli forze avversarie vi darà la perenne sensazione di essere braccati, invertendo spesso e volentieri il vostro ruolo di assalitori in quello di semplici combattenti impegnati nella sopravvivenza.
Grande pathos e grande atmosfera: Killzone 2 utilizza ogni elemento disponibile per accrescere la drammaticità degli scontri sul campo. Urla di nemici e alleati, pallottole che sfrecciano ovunque, nubi di fumo che intralciano la visuale e soldati agonizzanti che reclamano la vostra presenza. Il tutto rivestito da una palette cromatica decisamente cupa e asfissiante, ma è proprio grazie alla efficiente direzione artistica che ogni battaglia risulterà essere tanto drammatica quanto estremamente credibile.
Killzone 2 d'altra parte non nasconde le proprie velleità in termini di realismo: se da un parte è vero che parliamo di forze militari in lotta su pianeti alieni, dall'altra abbiamo armi che poco hanno da spartire con altre produzioni di carattere fantascientifico. L'arsenale a nostra disposizione comprende infatti mitragliatrici, fucili, lanciarazzi, lanciafiamme (devastanti) e granate esplosive, che spesso hanno il solo compito di depistare i nostri avversari concedendoci di prendere riparo nella postazione più vicina. A proposito: il sistema di copertura, rigorosamente in prima persona e attivabile tramite L2, non concede sempre la protezione sperata.
Ciò accade non solo per la distruttibilità di determinate costruzioni, ma anche a causa della ferocia con cui i nemici tenteranno di stanarvi. Bisognerà quindi imparare a muoversi con discrezione e intelligenza, calcolando i rischi di esposizione al fuoco nemico. Da non trascurare inoltre il fatto di dover equipaggiare unicamente due armi alla volta, oltre alla fedele pistola d'ordinanza. Ciò implica l'esigenza di riflettere attentamente sulle armi da acquisire: una scelta che segna svariati punti in termini di strategia e che, stranamente, non risulta mai frustrante. Interessante anche l'implementazione dei sensori di movimento nel piazzare le cariche esplosive.
L'intelligenza Artificiale degli Helghast non è nulla di miracoloso, ma rimane più che apprezzabile il loro modus operandi ai livelli più difficili. Attaccheranno spesso in squadre compatte, tentando approcci sui fianchi e costringendovi a scoprirvi. E poi sparano, quei bastardi, sparano senza fermarsi un attimo. Fortunatamente, anche i vostri compagni sapranno reagire, fornendovi un fuoco di copertura adeguato ma per forza di cose non onnipresente. Ecco perché solo contando sulle vostre abilità sarete in grado di condurre efficamente l'assedio e accedere alla location successiva. Anche il comportamento della truppa, pare plausibile in quasi tutte le situazioni.
Ad ogni colpo subito i toni grigi della visuale si macchieranno di rosso, suggerendovi l'urgenza di un riparo immediato. In tali frangenti dovrete persino tentare di rianimare i compagni caduti, ed è proprio in quei delicati momenti (nei quali sarete maggiormente esposti e vulnerabili) che la cattiveria degli Helghast si manifesterà con tutto il fragore possibile, tra razzi, granate e pallottole. Non sarà raro scontrarsi corpo a corpo con il nemico: tramite il tasto L1 potrete sfoderare comunque potenti colpi, la cui rapidità si rivelerà salvifica in più di un'occasione.