Killzone 3

Le urla intorno a me si fanno ancora più assordanti. Qualcuno chiama quella mostruosità MAWLR. Non ho idea di cosa significhi e non me ne importa, l'unica cosa da fare è trovare un modo per buttarlo giù. Il mio fucile d'assalto gli farebbe il solletico, bisogna trovare qualcosa di più pesante.

Arrivo in una zona dominata da giganteschi accumulatori elettrici e il mio comandante mi fa sapere che nelle vicinanze c'è un deposito armi. Al suo interno trovo un lanciarazzi multiplo, una bella bocca da fuoco, ma anch'essa è inutile se non capisco dove colpire il MAWLR.

All'improvviso un urlo squarcia l'aria: "mirate alle paratie laterali, sparate quando si surriscaldano". Era quello che aspettavo: anche una gigantesca macchina di morte come questa ha un punto debole. Molti compagni si sacrificheranno per permettermi di abbatterlo, non posso deluderli. Ho pochi secondi per far fuoco e non posso fallire.

Colpisco la prima ma questo sembra far imbestialire ancora di più il "mostro". Inizia a martellare i bunker dove mi sono nascosto con precisione chirurgica. Non posso fermarmi più di qualche secondo nello stesso punto, devo muovermi se non voglio finire vaporizzato.

Questa fase di gioco sembra racchiudere in sé la più pura essenza di Killzone 3. Il senso di pericolo costante che si avverte ad ogni passo contribuisce non solo a tenere alta la tensione ma anche a dare al giocatore di turno delle scariche di adrenalina non indifferenti. A differenza di titoli come Call of Duty e Medal of Honor, il gioco Guerrilla non sembra voler dare troppo respiro a chi oserà sfidarlo.

Torniamo al fronte. Il MAWLR non sembra aver risentito troppo della ferita che gli ho inferto ma sembra essersi dimenticato di me. Ricomincia a bombardare le postazioni dietro di lui e mi concede un'altra opportunità di colpirlo. Proprio mentre sto per fare fuoco mi vomita addosso un intera legione di Helghast, che spazzo via abbastanza velocemente grazie al mio lanciarazzi.

In questo modo però, finisco le munizioni, devo procurarmene delle altre e per farlo devo per forza scoprirmi. Faccio una corsa verso l'unico bunker rimasto in piedi e farcisco la mia arma con quanti più colpi possibili. Prendo la mira e non appena vedo il rosso delle paratie incandescenti... BOOM!

Stavolta l'ha sentita. Il bastardo vacilla e per la prima volta da quando siamo faccia a faccia "capisce" di essere prossimo alla sconfitta. Dissolvenza in nero, mi aspetto il canonico filmato che mostra la caduta del mio nemico e invece... mi ritrovo in volo con i miei compagni.

Giriamo intorno al MAWLR, ferito ma non ancora sconfitto. Se fosse un umano direi che è consumato dall'ira, tanto è il volume di fuoco con cui tenta di farci precipitare. Rispondo con i colpi della mitragliatrice fissa posizionata sul velivolo, facendo esplodere una a una le torrette nemiche. Non è ancora finita, ha i razzi a disposizione e bisogna farli esplodere prima che compiano il loro dovere.

La battaglia sembra non terminare mai ma, proprio quando sto perdendo le speranze di uscirne vincitore, una gigantesca esplosione annuncia la sconfitta del mio mastodontico avversario. Un boato che assomiglia tanto all'urlo di un colosso morente precede di pochi secondi il crollo definitivo.

Sono esausto. La battaglia mi ha consumato come mai avrei pensato possibile ma sapere che questo non è che l'inizio di un gioco che promette faville mi fa nascere un sorriso sul volto. Se avevo ancora qualche dubbio sulle potenzialità di Killzone 3, adesso è completamente sparito. Se Guerrilla riuscirà a mantenere un intensità simile per tutta la durata del gioco, allora saranno quelli della concorrenza a doversi preoccupare... COD in primis!