Killzone 3
Abbiamo provato il multiplayer...
Gli approcci tattici alle diverse classi sono stati ampliati. Il Medico, ad esempio, non solo può riportare in vita i compagni caduti ma può anche lanciare un drone difensivo che gli copra le spalle. Una cosa simile è concessa anche al Tattico, che non solo può aprire nuovi punti di spawn ma percepire anche le unità al di là dei muri e lanciare una sentinella.
Il Tecnico ricorda molto quello di Team Fortress 2, con tanto di torrette difensive, mente al Cecchino è concessa una breve invisibilità e all’Infiltratore la possibilità di effettuare continui scatti che lo rendono un bersaglio difficile.
A quanto pare la parola d’ordine di quest’anno è “jetpack” è Killzone 3 li sfrutterà alla grande. Questi arnesi infernali, in grado di tramutarvi in bersagli fin troppo facili se usati male, faranno la loro comparsa in alcune mappe accanto a mech molto simili a quello guidato in alcuni punti di Killzone 2. Questi giganti possono cambiare drammaticamente l’esito di uno scontro, ma non sono invulnerabili: qualche granata al posto giusto li butterà giù, per non parlare di un colpo di precisione alla testa del pilota (mossa di rara finezza e difficoltà, in grado di fruttarvi molti punti esperienza).
A voler essere sinceri la presentazione alla GamesCom non è iniziata nel migliore dei modi: in un video inedito, che sembrava rispecchiare poco la realtà, veniva ricostruita un’ipotetica sessione online.
In esso erano visibili cinque minuti vissuti attraverso gli occhi di un giocatore di Killzone 3, intento a coordinarsi vocalmente con i compagni, distribuire head-shot e pilotare un mech dotato di mitragliatrici e lanciarazzi.
Tutto molto bello ma, al di là delle chiacchiere da PR, siamo sicuri che il gioco vero terrà fede ai filmati? Le polemiche suscitate da Killzone 2 sono lontane ma di certo non dimenticate; fortunatamente, però, ho potuto testare per una mezz’ora le due nuove modalità e toccare con mano la bontà del lavoro di Guerrilla Games.
La prima mappa era relativa alla modalità Guerrilla Warfare e il feeling è stato esattamente quello del capitolo precedente. Stesse ambientazioni cupe, stesse armi e, ebbene sì, stessa grafica del filmato introduttivo. Trovandomi in una mappa troppo piccola è stato impossibile testare a fondo la classe del Cecchino, e ho scelto quindi di dare un’occhiata quella che probabilmente è l’unità chiave del gioco: il Tattico.
Grazie alla sua possibilità di individuare le unità dietro ai ripari, il Tattico è perfetto per quei giocatori che vogliano coordinare il movimento altrui, supportando magari un Infiltratore che sta correndo verso l’obiettivo e coprendosi le spalle con un Medico e i droni sentinella costruiti dall’Ingegnere.