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Killzone 3

Sarà veramente la fine?

Killzone 2 è ancora oggi uno di quei titoli che merita di essere fatto vedere agli amici per fargli capire le reali potenzialità di una console come PlayStation 3. Come FPS non è forse il migliore in circolazione, ma fa parte comunque di quella ristretta cerchia di giochi che sarebbe stato meglio non farsi scappare.

Questo terzo capitolo, forte di cotanta discendenza, è senza ombra di dubbio uno dei prodotti più attesi di questo promettente 2011 e arriva sul mercato in uno dei momenti più affollati dell'anno, con un Bulletstorm pronto a rosicchiargli le tibie ad ogni passo falso e molti altri "tripla AAA" che scalpitano ai nastri di partenza.

Normalmente quando un gioco è così desiderato, spesso e volentieri delude le aspettative, ma io non voglio tenervi troppo sulle spine e metto subito le carte in tavola, sperando che continuiate comunque a leggere questa recensione: Killzone 3 è un FPS da acquistare ad occhi chiusi, non privo di quei difetti che avrò cura di descrivervi più avanti, ma capace di arrivare a vette di giocabilità e tensione che pochi altri titoli riusciranno probabilmente a raggiungere nei prossimi 10 mesi.

Iniziamo dalla storia, che riprende il conflitto tra umani ed Helghast più o meno da dove era stato interrotto nel secondo capitolo. Il nostro eroe è lo stesso del gioco precedente ma la situazione è decisamente più disperata rispetto a qualche tempo fa; d'altronde si sa, in guerra gli eventi precipitano in un batter di ciglia. Un piccolo manipolo di eroi è rimasto isolato in un ambiente ostile, che pullula di nemici: tutto sembra ormai perduto ma la speranza è sempre l'ultima a morire e quindi...

Gli eccezionali effetti particellari di Killzone 2 sono resi in maniera, se possibile, ancora migliore in questo terzo capitolo.

Sono solo io a vedere un pizzico di Halo: Reach nella premessa generale di Killzone 3? Forse sì ma aspetto conferma (o smentita) da voi quando ne sarete pervasi fino al midollo.

In ogni caso, sin dal primo istante in cui imbraccerete il vostro fucile, verrete proiettati in una guerra ancora più cruenta di quella precedente.

Purtroppo ho dovuto constatare in prima persona che lo script di questo capitolo è inferiore a quello che ci aveva appassionato in precedenza. Intendiamoci, i colpi di scena non mancano, così come le sequenze mozzafiato, ma dal punto di vista della trama e della narrazione si poteva sicuramente fare di più.

Killzone 2 non avrebbe sicuramente mai vinto un Oscar per la miglior sceneggiatura, ma gli eventi avevano comunque un filo conduttore che contribuiva a far sentire il giocatore al centro di una storia ben delineata, appassionante e ben cadenzata. In Killzone 3, invece, i salti di "location" e di trama sono un po' troppi e in qualche occasione si fa fatica a seguire il corso degli eventi.

Sicuramente l'uscita più o meno recente di giochi come Mass Effect 2, Medal of Honor e il suddetto Halo: Reach hanno ulteriormente innalzato gli standard narrativi, ma anche paragonata al suo illustre predecessore quest'ultima fatica del team Guerrilla fatica non poco a imporre il suo ritmo.

Trama un po' troppo frammentata quindi, ma nonostante la mancanza di un costrutto narrativo all'altezza dei migliori esponenti del genere, Killzone 3 offre un'esperienza di gioco assolutamente superiore alla media e per molti versi di una spanna sopra i migliori FPS usciti negli ultimi anni.

Lo spettacolare trailer della campagna single-player.
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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