Kinectimals

Ogni nuova evoluzione è in grado di strappare commenti divertiti, o di far emettere ultrasuoni di apprezzamento alle ragazze di fronte alla televisione. La prima volta che abbiamo assistito alla tecnica del finto morto, per fare un esempio, anche il più macho del gruppo non ha potuto fare a meno di sorridere e di lasciarsi andare a un commento sinceramente divertito.

I cuccioli virtuali, quindi, sono il pezzo forte del gioco, e bisogna dire che l'interazione con i teneri animaletti funziona davvero a meraviglia. Gli unici problemi che abbiamo riscontrato si sono presentati quando, attirate dalle spettacolari esibizioni del nostro tigrotto, sei o sette persone hanno formato un circolo attorno al televisore, mandando in confusione la telecamera e rendendo difficile il riconoscimento dei comandi.

A livello tecnologico l'esperienza offerta dall'accoppiata Kinect e Kinectimals è davvero incredibile, visto che permette di fare cose finora impensabili all'interno di un videogioco privo di controller fisici. Spostandosi lateralmente rispetto alla telecamera, per esempio, è possibile ruotare l'inquadratura, in modo da esplorare punti altrimenti nascosti dell'ambientazione o, più semplicemente, da accarezzare o spazzolare la parte laterale e quella posteriore del proprio tenero amico peloso.

Fintanto che si rimane nel territorio dell'interazione giocatore-cucciolo, quindi, Kinectimals si rivela un gioco veramente perfetto, ma i problemi iniziano a sorgere nel momento in cui ci si trova a dover partecipare ai mini-giochi utili per accumulare punti esperienza e sbloccare nuovi oggetti e nuovi luoghi da esplorare.

Molte delle discipline proposte da Kinectimals funzionano a dovere ma sfortunatamente ce ne sono alcune che si rivelano un vero incubo da affrontare, al punto da spingere quasi a ignorarle completamente.

Peccato, però, che per sbloccare alcuni degli oggetti (e degli obiettivi!) del gioco sia per forza necessario ottenere risultati accettabili in ogni singola prova, per la gioia di tutti i partecipanti.

Finché si parla di controllare una macchina radiocomandata con un volante invisibile, di lanciarsi la palla con il cucciolo, di tirare oggetti e via dicendo, le cose vanno a meraviglia (quando si devono colpire dei bersagli lanciando una palla con le mani è necessaria un po' di pratica, ma dopo qualche tentativo diventa tutto estremamente naturale), ma quando si tratta di eseguire dei tiri di precisione calciando un pallone, giusto per fare un esempio, allora sì che la situazione precipita.

In alcuni mini-giochi, infatti, la precisione richiesta non è compatibile con le registrazioni approssimative fatte dal Kinect, tanto che bastano pochi tentativi per scadere nella frustrazione più totale. Fortunatamente questo problema affligge una percentuale piuttosto bassa delle prove presenti nel gioco, ma basta comunque a segnare negativamente l'intera esperienza, rendendola molto meno godibile di quanto sarebbe potuta essere.