King's Bounty: The Legend
Una gradita sorpresa fantasy.
Il gameplay vero e proprio strizza l’occhio alla celebre serie di Heroes of Might & Magic, introducendo però alcune significanti novità. Innanzitutto è stata tolta l’impostazione a turni caratteristica del celeberrimo rivale, a favore di un’esplorazione in tempo reale: niente più pause dunque, più liberta e velocità di gioco. La formula dei talenti introdotta nei giochi targati Blizzard (Diablo 2 in primis e successivamente World of Warcraft), ormai collaudata e vincente, viene riproposta in King’s Bounty per permettere al giocatore di potenziare il proprio personaggio in un particolare ramo all’interno delle specializzazioni in Forza, Psiche e Magia. Potremmo ad esempio creare un Mago specializzato interamente nel danno con gli incantesimi, oppure moderare quest’ultima opzione a favore di una maggiore robustezza e forza.
La visuale isometrica con rotazione libera della telecamera permette di muoversi facilmente all’interno di Endoria, mentre tutto il resto è rimasto bene o male immutato: lungo il territorio troveremo NPC dai quali ottenere nuove missioni ed essere ricompensati con oggetti sempre più potenti, mostri erranti da affrontare, altri da reclutare, tesori o reliquie di cui impossessarsi e tanto altro ancora.
Così come per Heroes of Might & Magic, è di fondamentale importanza fermarsi spesso nei castelli amici per arruolare truppe al fine di infoltire sempre di più i ranghi del nostro esercito personale. Proprio così, sul campo di battaglia non sarete voi in prima persona a giocarvela contro il nemico, ma il vostro esercito combatterà per voi, nonostante possiate comunque usare abilità di attacco o difesa /diverse a seconda della classe scelta e della specializzazione intrapresa(, per aiutare i vostri guerrieri in battaglia. Inizialmente avrete a disposizione contadini, arcieri e semplici soldati, ma con il passare del tempo e il crescere della vostra potenza e leadership, potrete assoldare creature magiche di ogni genere, come demoni, non morti e addirittura draghi.
Un’altra differenza rispetto a Heroes of Might & Magic è data dall’introduzione dell’aggro, un termine usato spesso nei MMORPG, che ci costringerà in qualche modo ad affrontare un nemico non appena entriamo nel suo campo visivo, calcolato fortunatamente da una certa distanza predefinita e non dall’intera schermata di gioco, onde evitare di rendere l’azione troppo frustrante. Tradotto nel linguaggio comune, avvicinandosi troppo ad un nemico, attireremo la sua attenzione diventando i suoi bersagli e venendo inseguiti fino all’inevitabile scontro.
La modalità combattimento è pressoché identica a quella vista nel solito HoM&M. Si parte dunque con i rispettivi eserciti schierati a destra e sinistra del campo di battaglia suddiviso in celle, ed ogni unità possiede una differente modalità di attacco (corpo a corpo o a distanza) e un certo numero di caselle sulle quali potersi muovere in un turno. Sta dunque alla capacità del giocatore studiare il proprio avversario ed elaborare una tattica valida per batterlo, mandando avanti le unità giuste al momento giusto, così come in una partita a scacchi. Per quanto riguarda il lato puramente tecnico del gioco, King’s Bounty si presenta un po' pesantino (con un engine poco performante su macchine datate), ma molto ispirato, con chiari riferimenti a Blizzard e al suo stile cartoonesco particolarmente azzeccato. Il comparto audio è ottimo, con musiche fiabesche e rilassanti a fare da cornice all'azione.
King’s Bounty non rappresenta né una rivoluzione né tanto meno un’evoluzione di un genere ma semplicemente ripropone una formula già di per sé vincente con l’aggiunta di qualche significativa miglioria e di uno stile veramente unico. Siamo di fronte ad un titolo bello e soprattutto divertente da giocare, che resta pur sempre un must buy per gli amanti della strategia ed una intrigante tentazione per i più scettici, per avvicinarsi al mondo dei giochi di ruolo a turni.