Kingdom Hearts: Melody of Memory - recensione
Un'avventura musicale colma di ricordi e sorprese inedite.
Le risposte si nascondono silenziosamente tra i ricordi, lì dove lembi di cuore sono sparsi e non vogliono rimarginarsi in alcun modo. Com'è, per voi, la melodia del ricordo? Potrebbe essere dolce, nostalgica o sfiorare tonalità cupe e pregne di oscurità?
Sono trascorsi diciotto anni da quando la saga di Kingdom Hearts ha mostrato le sue innumerevoli sfumature. Il celebre videogioco "con Paperino e Pippo" ha lasciato il segno in molti di noi, che si tratti di una mera nostalgia legata all'infanzia o meno. Nonostante ciò abbiamo vissuto per anni, in modo viscerale, il profondo valore dell'amicizia mostrato dai protagonisti. Per anni, ludicamente parlando, abbiamo affrontato la costante lotta tra luce e oscurità, quest'ultima in grado di ammaliare e manipolare i ricordi altrui.
Il franchise della software house nipponica si è plasmato su un intreccio narrativo davvero complesso. Dopo un'estenuante attesa di quattordici anni dal secondo capitolo principale, tuttavia, Kingdom Hearts 3 e il suo DLC hanno sgarbugliato la matassa che ci ha accompagnato per tutti questi anni.
La musica è sempre stata l'elemento chiave per far risuonare i ricordi dormienti nella nostra mente. Kingdom Hearts: Melody of Memory, attraverso questo spin-off, vuole guidare Kairi nel suo viaggio tra i ricordi, coinvolgendoci a suon di archi e percussioni. Così, la Guardiana della Luce chiude gli occhi e ricorda quei momenti colmi di gioia, quella lettera scritta a Sora con profondo affetto e quel portafortuna ricco di speranza e forza. Chi l'avrebbe mai detto che Nomura se ne sarebbe uscito con un Kingdom Hearts musicale? Fin dal principio è stata una notizia sorprendente, quasi difficile da credere, ma non si tratta di una vera e propria novità: nel 2012 il Theatrhythm di Final Fantasy aveva esordito per Nintendo DS. Stavolta, però, la musica è cambiata.
Saremo onesti: le nostre aspettative erano pressoché nulle e abbiamo storto il naso alla notizia di questo nuovo approccio. Innanzitutto da un rhythm game è difficile prevedere una certa longevità, eppure Kingdom Hearts: Melody of Memory si è rivelato straordinariamente colmo di attività, modalità speciali e imprese da compiere. Il gioco vanta infatti centocinquanta brani di ogni mondo della serie, facendoci immergere anche nelle iconiche canzoni degli universi Disney e Pixar. Il lato positivo di questo spin-off è, inoltre, la possibilità di avvicinare perfino chi non conosca questo mondo, nonché gli appassionati dei rhythm game.
Comincerete proprio con la campagna single-player, chiamata Tour mondiale che, come da titolo, vi mostrerà il classico mappamondo di Kingdom Hearts. Potrete viaggiare con la Gummiship e percorrere il viaggio musicale che ha meravigliosamente dato ricchezza all'intera saga. Questa modalità vedrà il vostro terzetto preferito correre automaticamente su un pentagramma, progressivamente colmo di nemici (in base alla difficoltà scelta). La prima squadra sarà composta da Sora, Pippo e Paperino, ma successivamente potrete sbloccare nuovi personaggi e scegliere i vostri preferiti. Non è tutto, perché si uniranno a voi alcuni personaggi dei mondi Disney che visiterete (Ariel, Aladdin, Hercules e altri ancora).
Il gameplay è davvero semplice e intuitivo: Heartless, Nesciens o Dream Eaters dovranno essere colpiti seguendo il ritmo e, per farlo, dovrete premere il pulsante azione. In questo caso potrete scegliere tra il tasto X, L1 o R1, rendendo l'esperienza di gioco sicuramente meno competitiva ma adatta ai meno esperti.
Il pentagramma su cui correrete fluttuerà sugli iconici paesaggi che hanno caratterizzato la saga, come i vicoli della meravigliosa Crepuscopoli. Sarà un vero e proprio tuffo nel passato e, lo ammettiamo, in alcuni momenti potrebbe perfino scapparvi una lacrimuccia.
Il ritmo del brano sarà scandito dai colpi di Keyblade, dal Thundaga o dalle note sospese da raggiungere attraverso il Glide. Ogni singolo aspetto si è rivelato estremamente fedele ai capitoli originali, garantendo perfino diverse battaglie contro i boss più memorabili. Sconfiggere Xehanort a suon di "percussioni" è una sfaccettatura che non ci saremmo mai aspettati, tuttavia le boss battle sono ben strutturate e coinvolgenti. Il pentagramma, in questo caso, cambierà prospettiva e sarà più difficile capire quali tasti premere. Sbagliare le note porterà a una perdita di PS e, nelle battaglie, questa sfaccettatura si rifletterà in modo dinamico sul combattimento in background.
Non siamo rimasti colpiti dal gameplay in sé, basilare e prevedibile, ma dalla vastità di interazioni disponibili. Il Tour mondiale prevede un'enorme quantità di missioni da compiere, stimolando la rigiocabilità per accaparrarsi innumerevoli collezionabili (e achievement). I materiali ricevuti vi permetteranno di accedere all'elaborazione degli oggetti, con cui potrete creare pozioni, carte o tuffi musicali, e sarete assistiti dal dolcissimo Moguri.
Passiamo, però, al punto più importante di questo titolo: completare la campagna single-player vi ricompenserà con delle piccole ma importanti anticipazioni sul quarto capitolo. Melody of Memory è la vera premessa al futuro narrativo di Kingdom Hearts, nonostante la scelta di realizzarne un'avventura musicale. Square Enix ha voluto riassumere a grandi linee gli avvenimenti della saga, attraverso il voice-over di Kairi, per preparare inevitabilmente il giocatore a ciò che avverrà.
Sentiamo, tuttavia, di farvi una premessa indispensabile: i contenuti narrativi, seppur in un certo senso importanti, non spiccano tanto quanto il gioco musicale in sé, che ha comunque una pecca economica non indifferente. Il prezzo molto alto, ovvero €59,99, rende difficile l'acquisto a chi non conosca effettivamente la saga e il genere. Insomma, è chiaro che il gioco sia rivolto agli appassionati, ma perfino in questo caso potrebbe essere troppo dispendioso. Inoltre, i modelli poligonali dei personaggi sono ripresi dai vecchi capitoli, elemento che ha sicuramente richiesto meno budget rispetto al comparto grafico del terzo capitolo.
Sono sfaccettature perfettamente comprensibili, dato che il totale restyling avrebbe portato a una mole di lavoro e budget decisamente sprecati per un rhythm game che potrebbe non interessare particolarmente. Insomma, è un tipo di gioco che va acquistato con consapevolezza ma, tralasciando questa pecca, sono diversi i motivi per cui consiglieremmo ugualmente di provarlo.
Le canzoni sbloccate nel Tour mondiale saranno disponibili nella Raccolta Brani: in questo caso, la vostra esperienza di gioco sarà totalmente personalizzabile. Nelle opzioni potrete infatti scegliere in che modo e con che frequenza premere i tasti, partendo dalla versione standard a una più facilitata che consente di premere un unico tasto. La difficoltà Artista, invece, sblocca tre tasti extra in grado di rendere il brano davvero complesso: avendola provata, possiamo dirvi che è tanto folle quanto divertente.
Come se non bastasse, la modalità Battaglia Vs. vi consentirà di sfidare un amico online o la CPU, e possiede un vero e proprio sistema di ranking. Ovviamente, man mano che avanzerete di rank le sfide si riveleranno più difficili, ma vi garantiranno molti premi interessanti. Anche in questo caso abbiamo potuto sperimentare un'interazione inedita, coinvolgente e piacevole: la sfida, infatti, ci ha consentito di sfruttare trappole a nostro favore. Anche lo sfidante può innescarle, ma non a suo piacimento: a ogni nota colpita correttamente si ricarica una barra che, una volta piena, attiva automaticamente la trappola casuale.
Molto interessante anche la possibilità di giocare con un amico in locale, dove vestirete i panni di Sora e Riku, migliori amici protagonisti. Insomma, la modalità multiplayer è soddisfacente e disponibile in qualsiasi modo vogliamo.
La nostra prova è stata effettuata su PlayStation 4 ed è andata molto bene: i caricamenti brevi e il gameplay estremamente fluido hanno garantito un'esperienza davvero intensa e divertente. Il gioco, inoltre, gode dell'interfaccia in Italiano, eccezione fatta per il doppiaggio in Inglese (è sempre stato così, d'altronde).
In conclusione, Kingdom Hearts: Melody of Memory è un titolo coinvolgente che, tuttavia, non rappresenta una tappa obbligatoria per chi voglia conoscere ogni particolare di questa matassa narrativa. È un rhythm game in grado di regalare almeno una quindicina di ore di gioco, potendone raddoppiare la longevità grazie alle modalità alternative.
Speriamo solo che il quarto capitolo non si faccia attendere troppo; noi intanto cerchiamo di scalare le classifiche sulle nostre canzoni preferite!