Kingdom Hearts Re:coded
Ancora una volta il solito viaggio.
Questo rende l'intera esperienza piuttosto versatile, visto che è in grado di adattarsi alle capacità di un'ampia fetta di giocatori.
Il vero problema di questo nuovo episodio di Kingdom Hearts è quello della mancanza di varietà, che deriva dalla necessità di affrontare per l'ennesima volta i mondi Disney già ampiamente esplorati nelle passate incarnazioni della serie.
Considerando che il gioco è basato sui dati raccolti durante la prima avventura di Sora, infatti, aspettatevi di percorrere per l'ennesima volta le stesse strade, trovandovi di fronte alle solite ambientazioni e a una serie di elementi ormai "bolliti".
Per cercare di risolvere questo problema, i programmatori hanno inserito alcune varianti di gameplay all'interno di determinate zone, trasformando l'esperienza ora in un platform a scorrimento orizzontale, ora in uno sparatutto, ora in un gdr.
L'idea è interessante e si sposa bene con la natura portatile del gioco, ma comunque non basta a riaccendere nei giocatori l'interesse che qualche nuova ambientazione avrebbe indubbiamente favorito.
Un altro tentativo di rinnovamento si riscontra nelle sessioni in cui Sora deve combattere contro gli heartless corrotti per correggere i bug del sistema. In queste sequenze al giocatore viene sempre fornito un obiettivo specifico che, in sostanza, costringe a modificare il proprio approccio all'azione.
Le sfide in questione variano a seconda del livello, e possono richiedere di completare la zona entro un tempo limite o, in alcuni casi, di equipaggiare il potenziamento più adatto alla propria Keyblade in modo da soddisfare i requisiti.
Dal punto di vista tecnico il gioco si difende egregiamente, in particolar modo se si parla delle riproduzioni poligonali degli eroi Disney. Peccato che il tutto sia rovinato da alcune scelte di design inspiegabilmente errate, come quella di gestire i lunghi dialoghi attraverso sequenze statiche davvero noiose.
Questo nuovo Kingdom Hearts è un acquisto difficile sia per i neofiti della serie (che finirebbero col perdersi tra i mille riferimenti ai capitoli precedenti), che per gli appassionati più accaniti, che al di là di alcune idee interessanti non troverebbero altro che una copia portatile dei vecchi episodi per PS2, caratterizzata dai soliti livelli.