Kingdom Rush - review
I nemici si possono fermare anche se sono ancora in 2D.
Che il mercato dei giochi mobile sia in grande espansione non è un segreto: complice la diffusione di tablet e smartphone dotati di schermi sempre più grandi e processori grafici altrettanto evoluti, gli sviluppatori indipendenti in grado di proporre titoli di buona qualità si sono moltiplicati come funghi.
Un perfetto esempio di questo è Kingdom Rush, uno strategico appartenente al genere dei Tower Defense che un anno fa era stato lanciato su dispositivi mobile con un ottimo riscontro di pubblico. Visto il successo ottenuto, gli sviluppatori hanno deciso di portarlo anche su PC e Steam è sicuramente la piattaforma giusta da utilizzare per diffonderlo il più possibile.
Per quanto riguarda la struttura, Kingdom Rush è un classico Tower defense ambientato in un contesto medievale in grado di girare su qualsiasi home computer, anche risalente al paleozoico. Non potrebbe essere diversamente visto che parliamo di una visuale dall'alto di una mappa a schermo fisso in cui, nelle vesti dei difensori del reame, dovrete rendere il cammino dei nemici verso l'uscita del livello quanto più impegnativo possibile.
Per farlo bisogna posizionare le difese ai lati della strada che le truppe nemiche percorreranno di gran carriera: fate passare troppi scagnozzi e fallirete il livello ricominciando tutto da capo. Il cuore del gameplay è quindi molto semplice: combinare nel miglior modo possibile le difese a nostra disposizione utilizzando gli appositi slot a bordo strada per fare in modo che il nemico venga affrontato in forze dalla fanteria che uscirà dalle caserme, dagli arcieri e dai maghi rintanati nelle torri.
Tanto per non farsi mancare armi in grado di infliggere pesanti danni ad area, sono disponibili anche artiglierie pesanti capaci di spiaccicare nutriti gruppi di nemici poco corazzati a notevoli distanze. Con queste quattro tipologie di unità difensive bisogna approntare le difese più arcigne: con il proseguire dei livelli e l'intensificarsi delle ondate, non solo è vanno posizionati oculatamente in nostri scagnozzi ma visto che le combinazioni di quattro tipologie di postazioni difensive non sono poi così tante, la vera difficoltà risiede in due elementi di gameplay che rendono Kingdom Rush un Tower defense più impegnativo di quello che sembra.
"Kingdom Rush è un classico Tower defense in grado di girare su qualsiasi home computer, anche preistorico"
Il primo è quello della necessità di investire i crediti ottenuti massacrando i nemici per aggiornare in tempo reale le postazioni difensive: fanti più tosti, arcieri capaci di scoccare in velocità, torri della magia e artiglierie più potenti dalla gittata maggiore. Poiché i crediti ottenibili sono comunque limitati, nei livelli più ostici occorre fare delle scelte basandosi sulla tipologia di nemici che il gioco ci lancia contro in tempo reale: orde sparute di scagnozzi debolucci sono perfette per la fanteria e i cannoni, ma quando vi troverete ad affrontare le prime creature volanti, rimpiangerete di non aver posizionato sufficienti torri di arcieri.
La vera differenza la fanno tuttavia i nemici più grossi e coriacei contro i quali occorre opporre il giusto mix di postazioni difensive e soprattutto l'eroe di turno: si tratta di un'unita che potete direzionare ovunque sul campo di battaglia in grado di resistere molto bene all'urto delle orde più compatte. Se usato con criterio può raddrizzare situazioni in apparenza disperate: non solo bisogna imparare ad utilizzarlo efficacemente ma è possibile adattarlo al proprio stile di gioco. Man mano che si procede, Kingdom Rush permette di scegliere altri campioni da schierare, ciascuno dotato di abilità particolari che cambiano in modo consistente l'approccio tattico al gioco, soprattutto agli alti livelli.
L'ultima arma a disposizione del giocatore è rappresentata dalla possibilità di far apparire sul campo di battaglia unità speciali per andare a tappare i buchi di difese malconce o evocare attacchi ad area con lo stesso obiettivo. In entrambi i casi, si tratta di abilità legate a cooldown piuttosto lunghi e quindi utilizzabili solo quando la situazione è effettivamente senza via di scampo per cercare di supportare le zone in cui le difese sono carenti e ci sono ottime probabilità che le nostre truppe sul campo lascino passare più di un invasore.
"Il porting dalle versioni mobile è fatto molto bene ma si limita a una grafica completamente in 2D"
Se il gameplay è piuttosto collaudato ma tutto sommato piacevole, è sul fronte tecnico che Kingdom Rush su PC non spicca per la ricercatezza delle soluzioni implementate. Il porting dalle versioni mobile è fatto molto bene ma si limita a una grafica completamente legata al concetto di 2D: sprite animati in modo semplice ed effetti tutto sommato piuttosto basilari.
Nulla di particolarmente obbrobrioso intendiamoci, ma è chiaro che i moderni computer pensati per giocare sono capaci di ben altro dal punto di vista grafico non solo in relazione al piacere per gli occhi ma soprattutto della complessità della struttura di gioco.
E questo è un po' il vero limite di un titolo venduto a otto euro su Steam: nel genere Tower defense, le alternative tecnicamente ma sopratutto strutturalmente superiori come Orcs Must Die! o Defense Grid Awakening (per fare solo un paio di esempi) non mancano di certo. Orientarsi su un titolo come questo può avere senso solo se si è grattato il fondo del barile con e proprio non si riesce a stare a digiuno di orde da affrontare e difese da preparare.
Intendiamoci, Kingdom Rush rimane un gioco carino e da affrontare ponderando attentamente le proprie mosse in base alle risorse e tipologie di nemici che la CPU ci lancia contro. Non sarà Total Annihilation, ma per superare i livelli finali, dovrete sudare non poco, soprattutto imparando ad usare con una certa accortezza l'eroe di turno. Il contesto mobile, rimane però il suo ambiente più congeniale e questo appare evidente da un porting PC che può reggere il confronto con altri giochi simili su Steam capaci di avvantaggiarsi di quel genere di potenza di calcolo a cui smartphone e tablet non possono attualmente aspirare.