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KLAUS - recensione

Un platform sorprendente sotto molti punti di vista.

I platform raramente hanno una grande storia. Mario si limita a passare da un castello a un altro inseguendo una principessa indifesa e il suo rapitore; Mega Man va avanti a eliminare vari nemici creati dal malvagio Dr. Willy, e via così. Il che non stupisce: quando sei impegnato a coordinare più dita delle mani per fare il salto perfetto necessario a infilarti in maniera sicura tra tre proiettili e due punte assassine, il tutto in movimento, non hai tempo di stare a pensare alla vita del protagonista e alle sue motivazioni filosofiche, sul perché stia facendo quello che sta facendo, o ad ascoltare ciò che ha da dirti sulla sua storia d'amore.

In KLAUS, invece, la storia gioca un ruolo fondamentale fin dal primo istante, quando il protagonista si sveglia senza ricordi, senza sapere dov'è e con KLAUS scritto sul suo braccio. Da qui in avanti inizia un viaggio che riguarderà tanto lui quanto voi, perché il suo cercare di capire chi è e cosa sta succedendo, vi coinvolgerà in prima persona visto che lui vi parlerà durante tutto il gioco, comunicandovi i suoi desideri, le sue paure, le sue speranze e le sue perplessità.

Il tutto avviene mediante scritte che s' inseriscono nel design del livello, incastrate perfettamente sullo sfondo o sotto una piattaforma. Scritte che non danno fastidio e non scompaiono mai, quindi non c'è nemmeno la fretta di leggerle: uno può concentrarsi sul passare l'ostacolo che ha davanti e solo dopo andare a vedere ciò che è apparso mentre si stava facendo un doppio salto sopra a una distesa di punte. Anche per questo gli sviluppatori hanno inserito un'utile funzione per spostare la telecamera all'interno del livello senza muovere i personaggi.

I pensieri di KLAUS s'inseriscono nel livello: un'idea originale eseguita molto bene.

Mano a mano che proseguirete nei sei livelli presenti, ciascuno diviso in più stanze a loro volta divise in varie sezioni, scoprirete che non solo tutto non è come sembra ma c'è molto, molto di imprevedibile ed estremamente coinvolgente, e arrivati a un certo punto la voglia di andare avanti sarà quasi più per scoprire cosa sta realmente succedendo e come finirà il gioco, che non per dimostrare a se stessi di essere in grado di superare le molte sfide proposte da KLAUS.

Anche dal punto di vista della giocabilità, comunque, questo titolo sorprende. Accanto ai soliti ostacoli che si trovano in questo genere di titoli (piattaforme che si muovono, salti da calcolare al millimetro, pareti su cui rimbalzare, eccetera), ci sono tutta una serie di piccoli tocchi di genio che rendono divertente affrontare ogni nuova stanza.

La prima e più grande innovazione è l'utilizzo del touchpad della PS4: in vari momenti dovrete usare il vostro dito per spostare un cursore fino a delle determinate piattaforme o degli interruttori, e usare poi la levetta destra del joypad per interagire con questi. Per esempio KLAUS atterra su una di queste piattaforme e voi la spostate usando la levetta destra, o usate il dito per aprire e chiudere una porta. Una cosa molto semplice da fare ma che aggiunge un livello di profondità notevole al gameplay perché la levetta destra del joypad viene usata non solo per spostare la telecamera.

Nel gioco dovrete controllare, spesso contemporaneamente, KLAUS e K1, due personaggi molto diversi tra loro.

Un'altra particolarità è che dopo poco l'inizio vi troverete a controllare due personaggi. Al piccolo e agile KLAUS, capace di fare un doppio salto e hackerare dei terminali, si affiancherà il grosso K1, che distrugge gli ostacoli e può planare. Potrete muoverli separatamente ma anche insieme (tenendo premuto R1), cosa che dovrete fare spesso. I livelli poi vi metteranno spesso davanti a situazioni in cui i due saranno costretti a dividersi, con obiettivi da realizzare con uno per sbloccare gli ostacoli dell'altro, fino a ritrovarsi davanti all'uscita della stanza.

Come se tutto ciò non bastasse, entrando all'interno di uno dei cerchi colorati che troverete nelle varie stanze accederete a delle sezioni speciali in cui le carte in tavola vengono non solo rimescolate, ma del tutto cambiate o stravolte. Per esempio in uno controllerete un personaggio che può solo correre; in un altro sarete al buio con rari coni di luce, alcuni dei quali spostabili con il sistema della levetta destra; e via così.

La varietà e qualità di queste sezioni nascoste, che in realtà sono molto facili da trovare, è incredibile. Ognuna di queste stanze segrete vi regalerà un frammento e quando avrete raccolto tutti i pezzi di un livello, accederete a una ulteriore zona bonus dove vedrete i ricordi di KLAUS e scoprirete così un piccolo tassello della sua storia.

Una delle tante stanze originali: qui non dovete muovere il personaggio ma solo le piattaforme.

Quello che davvero stupisce è come tutto in KLAUS sia stato calibrato in maniera certosina. La storia è bella e narrata bene, con tantissimo da scoprire e molti colpi di scena. Allo stesso modo la giocabilità è incredibile e ci sono moltissimi tipi di enigmi e/o ostacoli che dovrete mano a mano superare. Non ci si annoia, insomma, facendo sempre lo stesso tipo di salto verso la solita piattaforma.

La sfida c'è ma non è impossibile e anche i meno esperti di platform non avranno difficoltà a superare i vari livelli. Non è un gioco che vuole farvi rompere il joypad dalla rabbia, ma non vuole nemmeno portarvi dolcemente verso la fine. Dovrete sudarveli certi passaggi, e morirete parecchie volte prima di superarli, ma ci sono molti checkpoint posizionati ottimamente e la frustrazione non arriva praticamente mai. Questo anche grazie a un sistema di controllo dei personaggi molto semplice ed efficace, e con la giusta sensibilità alla pressione di tasti e levette.

Tecnicamente KLAUS non è un campione di bellezza, come si vede dalle immagini, ma la grafica semplice e pulita è perfetta per questo titolo e per l'integrazione tra gioco e scritte. Per dovere di cronaca va segnalato che in due punti (alla fine del quinto livello e a metà del sesto) siamo incappati in bug abbastanza fastidiosi. In entrambi i casi il gioco non è crashato e continuava ad andare avanti, solo non si capiva se stavamo facendo qualcosa di sbagliato o se era, appunto, un bug che bloccava l'avanzamento. Dopo una manciata di minuti di tentativi a vuoto, un rapido realod del checkpoint ha svelato che si trattava appunto di un bug e abbiamo potuto procedere.

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Se non ci fossero stati questi due problemi, KLAUS sarebbe stato praticamente perfetto. Ma anche così siamo di fronte a un gioco consigliato sia a chi macina platform dalla mattina alla sera, sia ai principianti che vogliano cimentarsi in qualcosa di bello e non impossibile. È un gioco divertente, vario, ben scritto e ben fatto, e non costa nemmeno tanto. Vi basta?

8 / 10
Avatar di Mattia Dal Corno
Mattia Dal Corno: Tre passioni hanno caratterizzato la mia vita: fumetti, cartoni animati e videogiochi. Sono riuscito a trasformare le prime due in un lavoro mentre la terza è ancora oggi il mio hobby principale.

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