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Knights Contract

Un'altra occasione sprecata.

Usando gli stick analogici e i tasti frontali del pad si muove Heinrich, si controlla la telecamera e si effettuano combo di vario genere a base di prese e colpi di falce. Tenendo premuto il tasto R1 si chiama Gretchen per farla avvicinare alla propria posizione e, quando i due personaggi sono uno accanto all'altra, l'enorme boia prende in braccio la strega per portarla a spasso.

Quando i protagonisti si trovano in questa particolare situazione l'energia di entrambi si rigenera rapidamente, rendendo l'operazione fondamentale per procedere agevolmente nell'avventura. Pur essendo immortale, infatti, il corpo di Heinrich risente delle ferite subite, e necessita di un po' di tempo per rimettersi in sesto dopo aver subito danni normalmente letali.

Quando l'energia dell'omaccione si esaurisce è necessario premere ripetutamente il tasto X per accelerare i tempi di resurrezione, assistendo nel frattempo all'agonia della povera Gretchen in balia dei mostri di turno.

Le ambientazioni sono varie, anche se la realizzazione tecnica approssimativa non permette di goderle al meglio.

Ora, nonostante il combat system sia piuttosto interessante, con un sistema di combo piacevolmente fluido, la possibilità di sfruttare a comando i poteri della strega per immobilizzare i nemici o causargli ingenti danni, e le spettacolari esecuzioni attivabili sugli avversari moribondi, il fatto di dover dipendere costantemente da un'Intelligenza Artificiale non certo sveglissima crea più di un problema.

La povera Gretchen, infatti, ha la pessima abitudine di incastrarsi in alcune zone delle ambientazioni o di rimanere completamente immobile a subire la furia dei nemici. Considerando che nella maggior parte dei casi gli attacchi si concentrano proprio sulla piccola strega, il fatto che lei non sia in grado di trovare autonomamente un posto sicuro dove attendere pazientemente la fine della carneficina rappresenta un problema piuttosto grave.

Se a questo aggiungiamo la pessima calibrazione della difficoltà (generalmente bassa durante i livelli ma drammaticamente elevata nei combattimenti con i boss), la situazione diventa davvero insostenibile. Dover ripetere dall'inizio un combattimento solo perché il boss di turno, colpendoci grazie ad una collisione fantasma e spedendoci nel bel mezzo di un gruppo di scagnozzi, ha avuto tutto il tempo di eliminare una Gretchen completamente imbambolata, è piuttosto frustrante.

In questa sequenza si deve scappare da un mostro enorme evitando gli ostacoli sparsi sulla strada.

Lo è ancora di più dover ripetere una parte di un combattimento estenuante solo perché, nel precedente tentativo, si è commesso un errore nel lungo QuickTime Event conclusivo.

Knights Contract trabocca di questo genere di problemi di design, mettendo costantemente alla prova la pazienza del giocatore. Considerando che a tutto questo si va ad aggiungere una realizzazione tecnica non all'altezza degli standard attuali (problema che purtroppo affligge tutte le produzioni dei ragazzi di Game Republic), ecco che il quadro generale si fa piuttosto fosco.

È un vero peccato, visto che le premesse potevano far sperare in qualcosa di diverso. In un settore popolato da nomi del calibro di Bayonetta, God of War, Devil May Cry e Ninja Gaiden, è davvero difficile che un titolo come Knights Contract trovi il proprio spazio.

5 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Knights Contract

PS3, Xbox 360

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