Knights Contract
Tremate, tremate, le streghe son tornate!
L'idea di salvaguardare ad ogni costo Gretchen non sarà comunque motivata da nobili ideali cavallereschi o quant'altro (e ci mancherebbe pure, contando che la ragazza era stata originariamente sacrificata per mano del protagonista!), ma troverà una ben precisa giustificazione ludico-narrativa: la sovraumana forza di Heinrich deriverà infatti dalla fattucchiera stessa, e grazie alle sue arcane arti magiche potrete servirvi di devastanti incantesimi utili a portare morte e tormento in ogni dove.
L'unica (marginale) differenza tra Knights Contract e qualsiasi altro action in terza persona già disponibile sul mercato sta infatti proprio nel combattimento, presentato in quest'ultima fatica di Game Republic come un mix di spadate nude e crude e di incantesimi assortiti. L'intento è quello di offrire un'alternativa alla ripetitività e al mashing selvaggio, dando all'utente la possibilità di eseguire amenità quali esplosioni di rovi e impalamenti vari, utili a garantire spettacolarità e varietà all'azione.
Pur trattandosi di un videogame assolutamente lineare (nonché purtroppo tremendamente prevedibile anche in fatto di situazioni, basti segnalare la totale mancanza di sussulti derivanti da nemici particolarmente ispirati, da attacchi insoliti o da cutscene sopra le righe durante la presentazione), gli sviluppatori hanno comunque ideato un diversivo pensato per dare tregua all'utente e per spezzare un po’ il ritmo.
Trattasi di semplicissime missioni di fuga dai boss con inseguimenti (che ricordano quello indimenticabile tra Indiana Jones e il pietrone!) lungo percorsi disseminati di trappole e insidie: nulla di incredibilmente creativo o profondo, intendiamoci, ma il tentativo è comunque apprezzabile.
Nonostante gli action siano forse il mio genere preferito, confesso di non essere rimasto particolarmente colpito da Knights Contract: allo stato attuale dello sviluppo il titolo Namco Bandai appare come un videogame incapace di distinguersi dalla massa, privo com'è di feature uniche e di una personalità ben distinta.
Servirà una massiccia dose di lavoro per trasformare questo anonimo brawler in qualcosa in grado di competere con i mostri sacri della categoria, o il rischio sarà di vedere il gioco ammantato da un palpabile alone da B-game.