L.A. Noire
Rockstar crea il gioco che mancava…
La nostra arma principale, infatti, non sarà la pistola ma il taccuino. Le nostre indagini ci vedranno arrivare sul luogo del crimine e, da lì, cercare di capire cosa celi quel cadavere attorno al quale si stanno muovendo gli uomini della scientifica.
La prima cosa da fare sarà dunque scrutare con estrema attenzione la scena del crimine, alla ricerca di quegli indizi che immancabilmente gli uomini del Team Bondi hanno disseminato per noi. Imprescindibile in questa fase sarà il nostro partner, Rusty Galloway nella missione da me provata, il quale analizzerà anch'esso il luogo del delitto, dandoci di tanto in tanto dei preziosi suggerimenti.
Giustamente, essendo anch'egli un detective, alle volte troverà per conto proprio degli elementi che a noi erano sfuggiti, oppure indugerà in delle riflessioni a voce alta che ci aiuteranno a inquadrare i vari indizi nella giusta prospettiva. Inoltre, cosa importante, ci avvertirà quando stiamo uscendo dalla scena del crimine. Indagare un luogo chiuso come un appartamento è infatti un conto, ben diverso è quando si è all'aperto: il rischio concreto in tal caso è di indirizzare le nostre indagini lungo delle direttive sbagliate.
Aiutati quindi da questa sorta di "caddie" investigativo e prestando attenzione alla musica di sottofondo (sempre presente fintanto che ci sono ancora elementi da scoprire) e agli effetti sonori (uno scampanellio ci avvertirà quando siamo davvero vicini a una prova), pian piano cominceremo a farci un'idea dell'accaduto e a inquadrare l'accaduto nella giusta prospettiva.
Nel nostro caso ci siamo trovati a investigare sul caso dall'Assassino delle Calze di Seta, il cui modus operandi è ispirato a quello del serial killer realmente esistito al quale si è ispirato James Ellroy per il suo libro Black Dahlia.
A Phelps spetterà non solo ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte di tale Antonia Maldonado, trovata barbaramente assassinata in un sobborgo della città, ma anche capire se ci troviamo di fronte all'ennesima uccisione dello spietato carnefice o piuttosto alla vittima di un imitatore.
L'analisi del cadavere e dei primi indizi non sarà sufficiente a fugare i nostri dubbi, ma non avremo comunque modo di prestare troppa attenzione a queste congetture perché una cosa appare evidente: l'assassino vuole sfidarci a trovarlo, e pertanto lascia disseminate una serie di tracce che tosto o tardi finiremo col trovare.
Da queste riusciremo a risalire all'identità della vittima e quindi al suo indirizzo. Giungerà allora il momento di prendere la macchina e guidare per la più grossa città mai ricreata in un videogioco (L.A. Noire è un free roaming, non dimentichiamolo) alla volta della sua dimora, il che ci porterà al cospetto della sua padrona di casa, la signora Lapenti.
Qui avremo modo di condurre il nostro primo interrogatorio, che ci permetterà di impratichirci col taccuino. Ognuno degli indizi che abbiamo trovato viene infatti annotato automaticamente, andando a costituire un vero e proprio database che dovremo avere bene a mente per capire chi dice la verità e chi no.
Il gioco infatti ci mette infatti a disposizione tre alternative, durante gli interrogatori: verità, dubbio o bugia. Questo sistema potrebbe sembrare immediato ma non lo è. Se infatti siamo convinti che chi abbiamo di fronte non ce la stia raccontando giusta, dovremo valutare con estrema attenzione se dirgli che non siamo convinti della sua versione o accusarlo esplicitamente di mentire.
Nel caso noi sia abbia raccolto delle prove che ci permettono di incastrarlo, dobbiamo per forza metterlo all'angolo. Non ci è permesso prenderla alla larga, dicendogli magari che abbiamo qualche dubbio, sperando di incastrarlo in un momento successivo. Al tempo stesso, se non abbiamo un elemento chiaro e incontrovertibile, non possiamo accusare nessuno di starci mentendo ma dovremo propendere per la soluzione intermedia.
Su questo il gioco è molto rigido, e ogni risposta da noi data che non sia esattamente quella prevista verrà considerata come un errore. È per questo che il taccuino, liberamente consultabile in qualsiasi momento, ci tornerà particolarmente utile: dovremo infatti ripassarlo spesso per ricordarci tutti gli indizi raccolti ed essere quindi sicuri di scegliere l'opzione corretta.