L.A. Noire: i documenti di Team Bondi - parte 1
Le testimonianze che hanno fatto esplodere la polemica dei dipendenti.
Questo articolo è apparso nella sua forma originale sulle pagine dei nostri colleghi di GamesIndustry.biz.
Vista la sua lunghezza, abbiamo deciso di dividerlo in due parti: la prima tratterà tutti gli scambi di email antecedenti la release del gioco, la seconda parte mostrerà invece quelle successive.
Il mese scorso un articolo su IGN titolato “Perché ci sono voluti sette anni per creare L.A. Noire?” ha descritto in maniera dettagliata il lungo processo con cui Team Bondi, sotto il marchio di Rockstar Games, ha sviluppato il gioco più costoso mai creato in Australia. Un titolo estremamente oneroso anche in termini di tempo e concettualmente rivoluzionario, che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica.
Il cuore di questa vicenda sono undici testimonianze anonime , rilasciate da ex membri del Team Bondi, che hanno descritto con minuzia di particolari le condizioni oppressive a cui tutto il personale è stato sottoposto per sette anni. Tra tutte le lamentele, le più frequenti riguardavano il continuo “crunch time” a cui lo staff è stato ingiustamente sottoposto per tutto il periodo di sviluppo, e che si è protratto anno dopo anno; il fatto che ci si aspettasse che tutti facessero gli straordinari, fine settimana inclusi, senza discutere; un ambiente di lavoro privo di gratificazione e un boss, Brendan McNamara, che è stato definito “la persona più arrabbiata che io abbia mai conosciuto”.
Nelle ultime settimane la storia è rimbalzata per i quattro angoli del globo. Sia i fan che la comunità di sviluppatori hanno biasimato ampiamente il Team Bondi e Rockstar, che sembra aver chiuso un po’ troppo l’occhio su ciò che succedeva in Australia. L’Associazione Internazionale degli Sviluppatori (IGDA) ha dichiarato che raccoglierà le testimonianze degli ex membri del Team Bondi per investigare su quelle che sono state definite "condizioni di lavoro assolutamente inaccettabili".
Un fatto importante è che, dopo l’uscita del pezzo, sono arrivate ulteriori testimonianze sulle condizioni di lavoro e su Brendan McNamara, e tutte concordano con le dichiarazioni dell’anonimo testimone. “Quando Brendan ha iniziato a lavorare con noi - spiega un testimone - è stato subito chiaro che era un bullo privo di talento, prospettiva o capacità manageriali. Ma sapeva sicuramente come intimidire la gente”, oppure “La mia esperienza con McNamara è stata molto simile a quanto descritto”.
A supporto delle affermazioni ci sono le prove che includono le email interne, con tanto di data, e i contratti di tutto lo staff.
In particolare due impiegati del Team Bondi hanno fornito prove che smentiscono le dichiarazioni rilasciate da McNamara, e rinforzano quelle rilasciate dal suo principale accusatore, che porta il nome fittizio di "Bondi Undici". Entrambi, come Bondi Undici, hanno lavorato a lungo per la software house australiana, e hanno rilasciato affermazioni pesanti, ovviamente coperte dall'anonimato.
Ecco a voi queste testimonianze, che dipingono un ambiente di lavoro degno di una galera romana, completamente diverso dall'idea che molti di noi hanno sul dorato mondo dei videogiochi. A supporto delle affermazioni ci sono ovviamente delle prove, che includono le email interne, con tanto di data, e i contratti di tutto lo staff.
Deterioramento dei rapporti con Rockstar
Fonte Anonima: "È ormai evidente che le condizioni di lavoro erano pessime. Ciò che non è stato ancora discusso, secondo me, sono i rapporti tra Team Bondi e Rockstar. Ne ho sentite tante sul disprezzo di Rockstar nei confronti di Team Bondi, ed è stato detto abbastanza chiaramente che non distribuiranno il loro prossimo gioco, visto che il rapporto ormai è deteriorato. Brendan sostiene che L.A. Noire è stato un successo grazie alla sua visione creativa ma io credo che sia stata Rockstar a salvare il progetto. Hanno continuato a buttare soldi dentro L.A. Noire, svolgendo nel frattempo una fantastica operazione di marketing. Senza il loro continuo supporto, Team Bondi sarebbe fallita molti anni fa".
"Rockstar ha fornito anche un enorme contributo allo sviluppo. Negli ultimi due anni i suoi producer hanno visto aumentare parecchio la loro influenza nello sviluppo del gioco, e hanno corretto molte delle assurde scelte fatte dal gruppo dirigenziale di Team Bondi. Inoltre, a un livello più basso, Rockstar ha fornito programmatori, animatori, artisti, addetti al supporto tecnico, ecc. Parte del conflitto fra Team Bondi e Rockstar deriva dalla frustrazione che il personale Rockstar sperimentava sotto la gestione del Team Bondi, e dal fatto che i manager di Team Bondi mal sopportavano il fatto che la gestione creativa fosse passata in gran parte in mano a Rockstar. È bene anche notare che Rockstar era molto orgogliosa di trattare il Team Bondi come se fosse una sorta di "Rockstar Sidney", ma più ci lavoravano assieme, più questa idea sembrava totalmente sbagliata. Ho qui alcune email che mostrano come il rapporto si stesse compromettendo."
"Ognuno ha la sua ora e qualcuno pagherà caro per questo. Non dimenticherò mai l'essere stato trattato come un vero ***** da queste persone"
Brendan McNamara, fondatore di Team Bondi
Data: Martedì, 06 Aprile, 2010.
Da: Brendan McNamara [Fondatore del Team Bondi]
A: Lista Tutti [ovvero a tutti gli indirizzi del Team Bondi]
Salve a tutti
Ho scoperto stamattina che Rockstar ha annullato la presentazione all'E3. Sto ancora cercando di raccogliere informazioni sul perché. Non sono d'accordo con questa decisione, penso che il caso che volevamo mostrare fosse perfetto, e che potevamo fare un'ottima impressione. Jeronimo [Barrera, VP di Rockstar] sta parlando col Marketing per capire che tipo di Piano Marketing stanno sviluppando. Quando avrò capito cosa sta succedendo e perché, ve lo riferirò.
Brendan
Fonte Anonima: "Il contesto di questa seconda prova è che il nostro direttore di produzione (Simon Wood), mandò una email con i link al nuovo logo di L.A. Noire (che Brendan odiava), disegnato da Rockstar. Apparentemente questo annuncio riportava il logo Rockstar, non affiancato da quello del Team Bondi. La risposta di Brendan sarebbe dovuta arrivare solo a Simon, ma per sbaglio fu inviata a tutti i membri del team. Si difese sostenendo che stava solo parlando di alcune persone che avevano commentato degli articoli ma era chiaro a tutti che non stava dicendo la verità".
Data: Lunedi,11Ottobre, 2010
Da: Brendan McNamara [Fondatore del Team Bondi]
A: Lista Tutti [ovvero a tutti gli indirizzi del Team Bondi]
Ognuno ha la sua ora, e qualcuno pagherà caro per questo. Non dimenticherò mai l'essere stato trattato come un vero ***** da queste persone .