La distopia di Republique Remastered arriva su PC - recensione
Cosa si prova ad essere il Grande Fratello?
Dopo che per tanti anni il mondo dei videogiochi si è lanciato in dibattiti su come conquistare il settore degli smartphone, ecco che sta succedendo esattamente l'opposto: i giochi mobile partono alla conquista del PC. O forse il discorso è diverso e non esiste più un confine definito tra quelli che una volta erano due modi lontani di videogiocare, e oggi sono sempre più simili grazie alle capacità tecniche degli ultimi dispositivi portatili.
Non possiamo più considerare i giochi mobile come semplici scacciapensieri e la diffusione delle esperienze accessibili anche su console e PC distrugge quella che una volta era quasi una cortina di ferro: di qua i videogiochi quelli veri, e di là la "robaccia" tipo Candy Crush e Farmville. Ora, sottolineando il fatto che una partita a Bejeweled o Tetris non ha mai fatto male a nessuno, sui nostri smartphone sono arrivate esperienze complete con sempre meno aspetti da invidiare ai giochi considerati più tradizionali, e Republique certamente appartiene a questa categoria.
Affrontiamo il discorso per festeggiare l'arrivo di Republique Remastered, edizione PC in grande spolvero dell'apprezzato gioco dei Camouflaj, team composto da veterani dell'industria in passato all'opera su serie quali F.E.A.R., Metal Gear Solid e Halo, che è riuscito a convincere il pubblico di Kickstarter portando a casa più di mezzo milione di dollari nel maggio del 2012.
Nasce proprio sulla piattaforma di crowdfunding il progetto di Republique e con l'aiuto degli utenti sbarca originariamente su dispositivi iOS, ma grazie all'architettura Unity pensata per funzionare sui sistemi operativi più diversi, arriva ora in scioltezza su PC e Mac nella solita riedizione rimasterizzata che in realtà poco aggiunge al prodotto originale. Anzi, un titolo dal gameplay così incentrato sullo smartphone della protagonista, potrebbe quasi rischiare qualcosa col passaggio ai controlli via mouse e tastiera, ma non balziamo a conclusioni e vediamo insieme com'è andata.
La storia, in breve ed evitando gli spoiler, ci parla di un futuro distopico chiaramente ispirato al romanzo 1984 di Orwell, con un sistema di sorveglianza visiva attivo in ogni dove, e una dottrina di stato da seguire pena l'incarcerazione. Chiaramente la nostra giovane protagonista non è particolarmente incline al rispetto delle regole e si trova invischiata in una storia (ben scritta e ben recitata) più grande di lei, per fortuna aiutata dal giocatore che impersona un misterioso figuro al di là dello schermo intento a farla fuggire dall'edificio dov'è incarcerata.
L'inizio del gioco, con la visuale bloccata nello schermo del telefonino della protagonista, era un momento di grande impatto nella versione originale e nella sua traduzione PC lascia intravedere quello che rischiava di essere uno dei punti più deboli della conversione: il cambio d'interfaccia. Intendiamoci, non è che l'esperienza ne esca rovinata ma l'origine del titolo è evidente e proprio non c'è verso di non notare quei momenti più 'smartphone-centrici'.
Probabilmente la sensazione sarà decisamente meno presente in chi non avrà messo le mani sulla versione precedente, facendo capolino solo in qualche frangente, e comunque ribadiamo che superata una sensazione iniziale il gioco fila liscio anche su PC e sono pochi i momenti in cui si rimpiange il touchscreen.
Ma di che gameplay stiamo parlando? Se avete presente Watch Dogs e la possibilità che ci veniva offerta di ficcanasare nel mondo nascosti dietro l'obiettivo delle telecamere di sicurezza, beh, allora avete già capito tutto. Republique è tutto costruito proprio attorno a quella meccanica: si salta da una telecamera all'altra esaminando le ambientazioni e interagendo con alcuni elementi, mentre lo scorrere del tempo è messo in pausa.
Possiamo cercare indizi, sbloccare porte, studiare il movimento delle guardie e individuare oggetti da far raccogliere alla protagonista indirizzandola come in un'avventura punta e clicca. Saremo noi, infatti, a guidare l'incedere della ragazza cercando di evitare l'incontro con le guardie, portandola così alla fine del labirinto.
Republique è dunque un'avventura stealth, dunque che punta su meccaniche tutto sommato classiche per il genere (routine comportamentali delle guardie da studiare, porte da sbloccare, risorse da gestire), ma lo fa con classe e impreziosita da una piacevole cura nei dettagli. È soprattutto il doppiaggio in Inglese (che vanta voci del calibro di David Hayter e Jennifer Hale) a risaltare, ma anche l'utilizzo di Unity 5 permette al titolo di avere dei momenti gradevoli anche sul fronte estetico, pur non mettendosi in diretta competizione con le produzioni nate su PC, ovviamente.
Dove invece rimane qualche dubbio è per esempio sul fronte economico. Republique costa 22,99 Euro in versione base e 31,99 in quella Deluxe, che comprende interessanti bonus come una vertical slice del gioco (una specie di prototipo utilizzato dagli studi per mostrare il concept del gioco all'opera) e il prototipo iniziale. I prezzi non ci sembrano pienamente in linea con il prodotto, che potrebbe però nascondere delle spese misteriose capaci di giustificarli (i 550 mila dollari di Kickstarter difficilmente saranno bastati per il tutto).
Anche il fatto che siano presenti solo i primi 3 capitoli (con quarto e quinto episodio comunque inclusi nel prezzo, ma non ancora disponibili) fa alzare il sopracciglio: non che sia probabile un tracollo della qualità, ma i pasticci degli ultimi tempi (pensiamo all'affaire Molyneux per esempio) ci obbligano a muoverci con cautela quando uno studio si fa pagare per un gioco non ancora disponibile al cento percento.
Detto questo, la (breve) esperienza con Republique Remastered è piacevole e ben strutturata, forse un pelo troppo semplice e meno godibile della sua incarnazione originale su dispositivi mobile, ma comunque consigliata a chi fosse appassionato del genere e non avesse ancora avuto occasione di avvicinarsi al lavoro dei Camouflaj.