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La grafica di PS5 e Xbox Series X gli si sta ritorcendo contro - editoriale

Colpa dello streaming, colpa del COVID-19. Ma resta il fatto: Sony e Microsoft, oggi, non riescono a comunicare la next-gen.

Può la potenza grafica rivelarsi un boomerang? Se volete la risposta, chiedete a Sony e Microsoft, che stanno scoprendo cosa vuol dire avere console (sulla carta) molto potenti ma senza avere la capacità di trasmettere agli utenti tale miglioramento visivo. Gli eventi in streaming stanno raccontando, un pezzo alla volta, il futuro videoludico che verrà. Ma tra uno Spider-Man: Miles Morales che prima è un sequel, poi una rimasterizzazione e poi, no, è davvero un nuovo gioco, però più piccolo; e un Halo: Infinite che preannuncia grandi cose e poi, invece, delude, le due società stanno scoprendo quanto sia difficile veicolare la grafica delle console e gli annunci senza maxi-eventi come l'E3 o la Gamescom.

Senza la centralità di un evento dal vivo, Sony e Microsoft hanno dovuto sfruttare interamente lo streaming per presentare i giochi PS5 e Xbox Series X che verranno. Trailer uno di fila all'altro, che hanno detto poco sulle effettive esperienze, ma che, soprattutto, non hanno detto niente della grafica che viene promessa da tempo.

Un pezzo alla volta si sta smontando tutto il carrozzone che Sony e Microsoft per mesi hanno portato avanti sottolineando le potenzialità grafiche di PS5 e Xbox Series X. "Ne vedrete delle belle" dicevano. Colpa del COVID-19, certo, e della mancanza di eventi dal vivo dove le persone (in primis i giornalisti) avrebbero potuto provare con mano i giochi; colpa dello streaming video, che strozza la risoluzione e comprime le texture. Vanno meglio i video in 4K che vengono poi caricati su YouTube, ma restano ugualmente video compressi.

Il design di PS5, che sarà disponibile in due versioni: con lettore ottico e interamente digitale.

Al di là di ogni attenuante, resta il fatto: a meno di 4 mesi dal lancio sul mercato (facendo riferimento a un probabile debutto attorno a metà novembre) né PS5 né Xbox Series X sono ancora riuscite a comunicare in qualsiasi modo la loro potenza.

Ed è così che - ecco la beffa - Nintendo invece non sta avendo tali problemi. Switch non ha mai puntato sulla grafica e quindi lo streaming, con le sue conseguenze sull'aspetto estetico dei giochi, non ha mai impattato sul bagaglio di aspettative degli utenti. La casa di Kyoto ha spostato il focus dalla grafica da molti anni e in questo contesto anomalo sta raccogliendo i frutti di una strategia diversa e spesso, invece, criticata.

Sony e Microsoft, quindi, stanno vivendo le stesse problematiche che da tanti anni caratterizzano la realtà virtuale: se non la si vede in prima persona, non ci si crede. Per PS5 e Xbox Series X è un problema. Perché l'E3, la Gamescom, il Tokyo Game Show sono saltati quest'anno, ma è tutt'altro che assicurato che ci saranno il prossimo anno. Gli organizzatori del Consumer Electronics Show 2021 di Las Vegas, la più importante fiera tecnologica mondiale che si tiene a gennaio di ogni anno, hanno già deciso: non si farà dal vivo e sarà tutto digitale.

Xbox Series X promette di essere la console più potente mai realizzata. A oggi è difficile averne prova.

Il rischio, quindi, è che PS5 e Xbox Series X abbiano dovuto fare a meno degli eventi dal vivo nei mesi antecedenti al lancio sul mercato, ma si troveranno nella stessa situazione anche nel 2021, ossia durante il primo e delicato anno di debutto.

Che fare, allora? Una mezza soluzione l'ha fornita Ubisoft: alcuni dei giochi mostrati sono stati subito testabili dalla stampa tramite Google Stadia. In questo senso, emerge la pienezza delle potenzialità dello streaming: da casa, subito dopo l'annuncio, ecco la demo di cui si è parlato. PS5 e Xbox Series X non possono dialogare con Stadia, che è concorrente. Ma PlayStation Now e il futuro xCloud potrebbero essere usati come veicolo per raccontare il gioco direttamente allo spettatore; con un pacchetto di demo in streaming pronte all'uso. Magari con il commento in contemporanea degli sviluppatori.

Microsoft ha fatto qualcosa di simile recentemente: le demo di molti giochi indipendenti erano disponibili per un tempo limitato sull'Xbox Store, ma l'iniziativa (la Summer Games Fest) è stata ben poco pubblicizzata.

La demo di Halo: Infinite non ha colpito per aspetto grafico, anzi le polemiche dopo l'evento sono state molto sentite.

Le demo, inoltre, sono un argomento difficile. In tempi in cui sviluppare videogiochi è complesso e costoso e in cui la pandemia ha reso ancora più difficile lavorare in gruppo, creare una versione di prova diventa un ostacolo difficile da superare. Anzi, tanti editori e sviluppatori hanno rinunciato da tempo. Oggi ci sono gli accessi anticipati o le beta multigiocatore su invito per far provare in anteprima i giochi. Eppure, le demo potrebbero tornare a rivestire, supportate dalla tecnologia di streaming, un ruolo primario in questo contesto tanto anomalo.

La potenza è nulla senza controllo, annunciava una nota pubblicità. Per PS5 e Xbox Series X la mancanza di controllo sta significando non avere presa sul pubblico e non riuscirci nel momento più delicato della loro vita: i mesi che dovrebbero, anzi, essere caratterizzati da aspettative stellari. E uscire da questo labirinto non è cosa facile.

Avatar di Massimiliano Di Marco
Massimiliano Di Marco: Aspetta la pensione per recuperare la libreria di giochi di Steam. Critica qualsiasi cosa si muova, soprattutto se videoludica, e gode alla vista di Super Mario e Batman.
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