La guerra in Iraq in un videogioco
Konami spiazza tutti.
Konami ha deciso di portare il conflitto in Iraq del 2004 in un nuovo videogioco, ispirato e diretto dall'esercito USA. Nelle loro intenzioni la volontà di raccontare la battaglia di Fallouja del novembre 2004, nella quale morirono 38 soldati americani e 1200 iracheni. "I soldati hanno voluto raccontare le loro storie attraverso un gioco perché questo è ciò con cui sono cresciuti" ha commentato John Choon al LA Times.
Mike Ergo, un ex volontario che era presente a Fallouja ha aggiunto: "I videogames possono comunicare l’intensità e la gravità della guerra ad un pubblico che non necessariamente guarda History Channel o legge di questi eventi a scuola. In un’epoca in cui chiunque è sempre online o gioca, l’immaginazione della gente non è più quella di una volta purtroppo. Per queste persone i libri non trasmettono il medesimo livello di intensità e caos della guerra che un gioco invece è in grado di veicolare”.
Six Days in Fallouja sarà un third person shooter di stampo tattico, basato sul lavoro di squadra e verrà lanciato il prossimo anno. Non sono ancora state confermate le piattaforme di riferimento ma dovrebbe arrivare su PC, Xbox 360 e PS3. Lo scopo del gioco sarà quello di impersonare un team di quattro soldati nei pressi di Fallouja e mettere fuori causa gli insorti asserragliati all’interno della città.
"Per noi, la sfida era: come presentare gli orrori della guerra in un gioco che fosse anche divertente? E in secondo luogo, dà alle persone l’opportunità di guardare la situazione storica in un modo che solo i videogiochi possono permettere?” ha spiegato Peter Tamte, CEO di Atomic Games, studio incaricato dello sviluppo.
“Il nostro obiettivo è di dare alle persone questa visione, di cosa vuol dire essere un soldato durante determinati eventi, di quello che vorrebbe dire essere un civile all’interno della città e di cosa significa essere un insorto”.
Juan Benito, del team creativo ha aggiunto: “Si può provare un divertimento che non riguardi di per sé la violenza. Si tratta di avere una sfida, in secondo luogo di formulare un piano per superarla. Vincere questo tipo di ostacolo è una fetta importante del divertimento”.
Al momento non sappiamo se Konami abbia intenzione di lanciare il gioco anche al di fuori dei confini statunitensi, ma sia il publisher che il team di sviluppo sono desiderosi di presentare ai giocatori le difficili scelte ed esperienze che un soldato deve affrontare in battaglia.
“La nostra opportunità di fornire alla gente un’esperienza cresce nel momento in cui possiamo mettere in gioco i dilemmi e le scelte che devono affrontare questi soldati. È un’occasione per fornire agli utenti una migliore comprensione ed empatia” ha concluso Peter Tamte.