La lotta non si ferma: a Hong Kong si sviluppano giochi di protesta - articolo
“Penso che ignoreranno la nostra richiesta per sempre”.
Quando Blizzard ha sospeso Blitzchung, giocatore professionista di Hearthstone, per aver espresso il suo supporto a Hong Kong su una piattaforma pubblica (la diretta dal campionato Hearthstone Grandmaster), probabilmente non si aspettava tutto il clamore seguito alla decisione.
Giocatori di vecchia data hanno iniziato a minacciare il boicottaggio, dipendenti hanno organizzato marce impugnando ombrelli (tra i simboli della protesta a Hong Kong), e i senatori degli Stati Uniti Ron Wyden e Marco Rubio (insieme ai rappresentanti Alexandria Ocasio-Cortez, Mike Gallagher e Tom Malinowski) hanno firmato una lettera a Blizzard dove chiedevano di rimuovere il ban. E a Hong Kong, nel frattempo, un gruppo di sviluppatori anonimi ha deciso di creare un gioco sulla vita dei manifestanti in prima linea e sugli attacchi da parte delle forze dell'ordine. Il nome? "Liberate Hong Kong".
"L'idea è nata da quello che ha fatto Blizzard. Blitzchung Ng ha detto solo otto parole, ma con quelle è stato capace di influenzare il mondo", ci ha detto un membro del team (anonimo per paura di ripercussioni). "Vogliamo replicare questo effetto e promuovere la protesta di Hong Kong". E così è stato: 'Liberate Hong Kong' ha ottenuto una buona copertura mediatica, dalla BBC a Bloomberg, rinforzando la diffusa condanna dei comportamenti delle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti.
Dopo le proteste nate contro la legge sull'estradizione, altri giochi come 'Liberate Hong Kong' sono comparsi. Si tratta, spesso, di prototipi rudimentali e poco rifiniti a causa del poco tempo in cui vengono sviluppati (Liberate Hong Kong è stato fatto in sole due settimane), ma non per questo meno evocativi. Liberate Hong Kong è ambientato nel cuore della protesta, Argyle Street, e replica il teso faccia a faccia tra la polizia e i manifestanti. Il protagonista è anonimo, vestito di nero, cappellino giallo antiinfortunistico, maschera antigas e scudo ricavato da un segnale stradale. Ci si muove tra le barricate alla caccia di granate di gas lacrimogeno cercando di evitare i proiettili di gomma e le cariche della polizia, il tutto mentre dal fronte opposto arrivano anche fasci di luce accecanti che rendono difficile il movimento (una tattica utilizzata davvero).
"Quando entri nel gioco ti trovi in Argyle Street. Non lo sapevo all'inizio, pensavo fosse semplicemente ambientato nel distretto di Mongkok, ma al log-in ho visto il cartello stradale e ci sono rimasto di stucco," ha detto Rhys Jones, uno studente e ricercatore di videogiochi al secondo anno di dottorato presso il politecnico di Hong Kong. "Argyle Street è proprio dove sono successi alcuni degli scontri più rilevanti tra manifestanti e polizia, quindi già partiamo da un buon livello di accuratezza."
Gli sviluppatori a cui ho parlato durante la realizzazione dell'articolo mi hanno detto che l'intenzione non era di cambiare le opinioni dei giocatori. Alcuni cittadini di Hong Kong che non hanno partecipato alle proteste hanno apprezzato molto l'immersività di Liberate Hong Kong (specialmente in realtà virtuale), ma il team sa bene che le critiche erano destinate ad arrivare. "Questo gioco non è pensato per chi simpatizza col governo cinese, loro partono già guardandoci negativamente", hanno detto.
Karma, una visual novel distopica firmata dallo studio Herstory di Hong Kong, è un altro gioco che ha attirato su di sé il vetriolo dei player cinesi. Ambientato in una città fittizia, Karma racconta la storia di cittadini oppressi da un regime totalitario. Herstory non fa mistero della sua natura però, tanto che sulla pagina Steam dice chiaramente di essere ispirato "alla tristezza e al dolore di Hong Kong."
"Abbiamo alcuni supporter cinesi, ma la maggior parte di loro ci contatta tramite messaggio privato per paura del governo", ha aggiunto il producer di Herstory Arte Lee. "Tolti loro, la maggior parte del pubblico cinese che ha commentato pubblicamente ci odia, abbiamo ricevuto tonnellate di insulti su Twitter, Facebook e Steam."
Come dicono gli sviluppatori, molti dei post pubblici sulla pagina Steam del gioco vanno dalle minacce ("Il vostro supporto per una Hong Kong indipendente viola la legge") al ribadire l'indissolubilità del legame con la Cina ("Hong Kong non potrà mai separarsi dalla Cina e dai suoi cittadini"). Qualcuno ha addirittura pregato gli sviluppatori di smetterla con la politica su Steam, per paura di perdere accesso alla piattaforma e citando come esempio la relazione difficile tra Cina e NBA.
Jones è d'accordo nel dire che questi giochi non hanno influenzato l'opinione pubblica a Hong Kong, visto che le notizie sulle proteste sono molto diffuse. "I giochi non possono fare la differenza vista la grande copertura che già c'è, ma hanno avuto impatto a livello internazionale facendo parlare di sé. Ovviamente è positivo che qualcuno li stia sviluppando per permettere ad altri di sperimentare quegli eventi. Ci sono molte persone a Hong Kong che non conoscono gli effetti dei gas lacrimogeni, per esempio. Quindi, se è vero che l'effetto maggiore c'è stato all'estero, il valore interno non è da sminuire."
Spinner of Yarn, studio responsabile per l'avventura testuale The Revolution of Our Times, dice che i giocatori da Hong Kong hanno risposto positivamente al titolo. È un'avventura raccontata dalla prospettiva di un manifestante e permette ai giocatori di scegliere le proprie azioni: aiutare un manifestante attaccato dalla polizia? O magari stare a casa durante i momenti più accesi per evitare rischi?
"Abbiamo postato una discussion su LIHKG (un forum di Hong Kong) dopo che Google ha accettato di far uscire The Revolution of Our Times, e presto sono arrivate centinaia di persone a scaricarlo, principalmente da Hong Kong", hanno detto gli Spinner of Yarn. "Credo che gli piaccia poter rivivere quello che è successo all'inizio di giugno 2019, anche se qualcuno ci ricorda la necessità di migliorare l'interfaccia.".
Al netto di tutto, creare questi giochi è stata un'operazione catartica per gli sviluppatori. Per Herstory lo sviluppo di Karma è cominciato a giugno 2019: "Dopo quanto fatto dal governo di Hong Kong, e cioè l'aver sparato con proiettili di gomma a un anziano con uno stadio avanzato di cancro ai polmoni, o l'aver lanciato lacrimogeni verso persone che non stavano violando la proprietà privata, i nostri sviluppatori di Hong Kong non avevano più la concentrazione per lavorare al nostro progetto, Hime. Erano troppo depressi", ha detto Lee.
"Per risollevarci abbiamo pensato che creare una breve storia su Hong Kong potesse aiutare". L'idea iniziale era di donare tutti i proventi a Spark Alliance, una ONG dedicata al pagamento delle cauzioni dei protestanti. Poi, però, alla stessa organizzazione è stato impedito di ricevere donazioni e quattro dei suoi membri sono stati arrestati per riciclaggio.
"A causa di questa situazione il conto per le donazioni dell'organizzazione è stato chiuso temporaneamente, e la gift card che si trovava originariamente sul sito Our Hong Kong Work è stata ritirata", ha detto Lee. Questo genere di ripercussioni ha motivato il team di Liberate Hong Kong a rimanere nell'anonimato. "Abbiamo paura di essere arrestati dal governo di Hong Kong, farebbero di tutto per fermare il movimento. E poi non vogliamo nessun riconoscimento per il gioco: è una produzione fatta da manifestanti", hanno detto.
Dal canto loro gli Spinner of Yarns hanno sviluppato The Revolution of Our Times in risposta a quello che stava succedendogli attorno: "Ci ho messo un mese a creare il gioco, dall'inizio alla fine. Mi sono licenziato nell'agosto del 2019 e ho iniziato immediatamente a lavorare a tempo pieno sul progetto". Nonostante questo, la pubblicazione dei giochi non è stata così facile. Liberate Hong Kong non ha mai ottenuto il permesso di uscire su Steam: "Ho fatto la submission il 18 ottobre 2019. Non mi hanno mai risposto, penso che ignoreranno la richiesta per sempre", ha detto un membro del team.
Anche Herstory ha avviato la submission di Karma su Steam in ottobre. Lee ha dichiarato: "il team di Steam ha risposto normalmente e in poco tempo, ma dopo un primo giro di bugfixing a novembre, i tempi di risposta si sono dilatati". Stando a Lee, questo è successo quando i giocatori cinesi hanno iniziato a commentare negativamente sia sulla pagina Steam, che su quella Facebook. "Al momento siamo in attesa di una risposta da parte di Steam", ha continuato Lee. "Pensiamo ci siano poche possibilità per una pubblicazione, recentemente chiudono le nostre richieste senza rispondere."
Queste complicazioni hanno aggiunto un altro livello di ambiguità al nebuloso processo di revisione attuato da Steam. Valve in passato ha detto che rimuove soltanto contenuti illegali o atti di trolling, e soprattutto altri giochi politicizzati sono già usciti sulla piattaforma (uno dei più venduti è Not For Broadcast, per esempio). Valve non ha commentato lo stato dei giochi trattati in questo articolo.
Di converso, su itch.io entrambi i titoli sono comparsi senza troppi problemi. "Il lancio di Karma su Itch è andato molto bene, e siamo grati alla piattaforma!", ha detto Lee. Contemporaneamente Google ha riammesso The Revolution of Our Times su Google Play dopo averlo rimosso per un breve periodo per aver violato le policy sugli "eventi sensibili".
È affascinante che la vita reale abbia imitato l'arte nel suo linguaggio, trovandosi a parlare della protesta a Hong Kong. "Alcune persone dicevano che volevano bloccare certe zone per limitare gli 'spawn point' della polizia", ha detto Jones. "Il linguaggio dei videogiochi si è fatto strada in quello della protesta".
Nel mondo virtuale, poi, giocatori da Hong Kong e cinesi si sono scontrati in Grand Theft Auto come manifestanti e poliziotti. Questi sviluppi sono un segno evidente di come i videogiochi abbiamo ormai un'influenza tangibile sulle proteste e, in generale, sui fatti d'attualità: i giochi sono sia piattaforme dove spostare la protesta che veicoli messaggi a favore della democrazia.