La modalità Party Royale di Fortnite è un grande passo verso la creazione di un metaverso - articolo
Bastava deporre le armi.
Dopo aver saettato per lo spazio, nuotato nelle profondità oceaniche e in generale ammirato fin troppo da vicino le forme imponenti del rapper Travis Scott durante l'ultimo evento di Fortnite, gli spettatori sono stati ributtati in una partita come le altre. Passati i fuochi d'artificio, era di nuovo l'ora di far cantare le pistole. Le armi sono tornate nelle mani dei giocatori, il contatore delle uccisioni è tornato a far capolino sullo schermo e con esso la sensazione di aver lasciato alle spalle un'esperienza unica per far posto al solito sparacchiamento virtuale.
Quella sensazione è sempre più fuori posto in Fortninte, soprattutto ora che la sua evoluzione sta prendendo una direzione chiara, sebbene ancora acerba: non siamo più nel solito sparatutto, è vero, ma ancora non è stata raggiunta la forma cercata da Epic. I segni di cambiamento ci sono e lo spettacolare concerto di Travis Scott è solo l'ultimo di una lunga serie, ma l'impressione è che Epic non sia ancora riuscita a mutare completamente la sua creatura.
In superficie l'aggiunta di una nuova modalità senza combattimento in Fortnite non sembrava così importante. Party Royale offre una mappa più piccola nella quale divertirsi con qualche attrazione virtuale, o semplicemente passare il tempo in compagnia. Non ci sono incentivi per entrarci, però: non si ottiene esperienza e non ci sono sfide da sbloccare, e il suo arrivo quasi in sordina è sembrato confinarla al regno degli esperimenti.
Poi, dopo un paio di giorni, Epic ha detto che avrebbe sfruttato la modalità per fare dei test tecnici, portandoci un DJ set. Il tweet presentava la faccenda come una cosa di poco conto ma poi è venuto fuori che c'era un live set di Diplo presentato dall'attore Jordan Fisher, con tanto di ballerini a ravvivare lo spettacolo: mica pizza e fichi!
Questo lancio in sordina è insomma solo l'inizio di qualcosa di grosso. Epic ha parlato più volte di come Fortnite debba diventare un metaverso, una specie di Ready Player One dove giocatori e marchi possano interagire in modi inediti. Una novità commerciale dal potenziale dirompente, che però non può certo essere accompagnata a giocatori armati di tutto punto.
Quando non ci sono eventi in diretta, potete entrare in Party Royale con gli amici e farci più o meno quello che vi pare, con ben pochi consigli da parte degli sviluppatori. C'è qualche minigame, ci sono degli schermi su cui girano in loop immagini del gioco, e poi c'è il palco dove ha suonato Diplo, c'è una nave pirata, c'è un percorso in stile Mario Kart e ci sono delle romantiche spiagge dove piazzarsi a guardare le aurore boreali.
Ci sono anche zone dove è possibile cambiare l'outfit per poi bullarsi con gli altri giocatori, e in generale le interazioni tra i partecipanti sono decisamente maggiori di quelle possibili nel risicato spazio pre e post partita, spazio che spesso non permette di dare sfogo alla propria voglia di socialità virtuale. Basta indossare il costume giusto per far scattare una gara di emote buffe, per dire, o magari ci si ritrova tutti a ballare insieme. Qui, senza limiti di tempo.
L'idea funziona, a quanto pare, visto che c'è sempre qualcuno intento a fare qualcosa d'interessante in Party Royale. Certo, questa particolare situazione in cui viviamo tutti a causa del COVID-19 sembra fatta apposta per favorire l'escapismo verso mondi digitali, ma l'impressione è che sia la modalità perfetta per programmare eventi e partnership commerciali, lontani dalla (fumettosa) violenza della battle royale.
Se togliamo i combattimenti dall'equazione possiamo interessare anche tutti quegli utenti che proprio non hanno voglia di imbracciare armi, e non è da escludere che Fortnite, nel futuro, possa trovare proprio in questa sua nuova e sperimentale forma una rinnovata identità.