La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra - anteprima
Talion non ha ancora soddisfatto la sua sete di vendetta.
Londra - La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor è stato senza dubbio uno dei giochi più sorprendenti del 2014. Arrivato un po' in sordina alla fine di settembre, l'ultima fatica dei Monolith Productions, veterani del settore che possono vantare sul loro curriculum giochi del calibro di Shogo, F.E.A.R. e Condemned, è riuscita a conquistare un po' tutti grazie ad una formula open world forse non innovativa ma valorizzata dall'indiscutibile fascino della Terra di Mezzo e dalla geniale intuizione che risponde al nome di Nemesis System.
Grazie a questa caratteristica, infatti, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor è stato in grado di generare un cast di antagonisti e alleati sempre nuovo e originale, capace di arricchirsi durante la partita con nuovi protagonisti, faide e lotte intestine. Un metodo innovativo per dare maggior profondità a dei combattimenti che, altrimenti, avrebbero potuto essere anonimi e che invece in questo modo si sono dimostrati vivi, dinamici e in continua evoluzione.
Per programmare un seguito di successo, Monolith ha seguito alla lettera quella che potrebbe essere definita La Legge di Cliffy n°2: "bigger, better and more badass" potrebbe riassumere velocemente e senza troppe sbavature il lavoro svolto negli ultimi anni dello sviluppatore di Kirkland.
La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra riproporrà, infatti, la formula vista in azione nel primo capitolo senza particolari stravolgimenti, ampliando a dismisura la mappa di gioco, oltre che espandendo il Nemesis System su tutto il territorio attraverso il sistema delle Fortezze.
In occasione di questa prima presentazione, Kevin Stephens, Head of Studios di Monolith, non ha voluto soffermarsi sugli altri elementi di questo secondo capitolo se non confermando che ogni ingrediente visto ne L'Ombra di Mordor sarà notevolmente arricchito e migliorato. Talion, il capitano di Gondor protagonista di questa serie, potrà contare su nuovissime abilità che andranno sia a migliorare le sue capacità combattive, sia ad ampliare le opzioni di gameplay a nostra disposizione.
La novità più eccitante è il fatto che Talion potrà domare e cavalcare praticamente qualunque creatura presente nelle Terre di Mezzo. Se eravamo già esaltati all'idea di poter saltare in groppa ad un orso in Breath of the Wild, figuratevi la nostra faccia quando il ranger è saltato in groppa ad un possente drago e lo ha scagliato contro un gigantesco troll. Ovviamente questo genere di bestie sarà utile non solo in combattimento, ma anche per spostarsi velocemente da una parte all'altra della mappa, che coprirà il territorio che va da Osgiliath fino alle pendici del Monte Fato.
Un altro utilizzo delle bestie lo abbiamo visto durante l'assalto alle Fortezze. Ogni regione de La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, infatti, sarà controllata da un Signore della Guerra che dirigerà le sue losche operazioni dall'interno della sua roccaforte. Ognuna di queste fortificazioni rifletterà il carattere e le abilità del suo lord e dei suoi scagnozzi. Un nemico immune al fuoco riempirà il forte con trappole incendiarie, uno con la capacità di disattivare i poteri dell'anello cercherà in tutti i modi di essere in prima linea per avvicinare Talion e affrontarlo vis-à-vis con questo enorme vantaggio.
Questo sistema, che non è altro che una versione potenziata del Nemesis System, dovrebbe garantire una assortimento di situazioni durante gli assalti davvero incredibile. Le variabili in gioco sono infatti molteplici. Non solo le difese dipenderanno dai luogotenenti presenti e dal loro livello di esperienza, ma avremo anche la possibilità di infiltrare degli scagnozzi all'interno dei ranghi nemici per mettere i bastoni tra le ruote dei difensori durante il nostro assedio. Inoltre molto dipenderà da quali alleati sceglieremo di schierare durante l'attacco.
Questo perché è vero che l'abilità di Talion sarà spesso l'ago della bilancia tra la vittoria e la sconfitta, grazie alle sue eccezionali doti combattive e alla possibilità di superare indenne le fortificazioni avversarie, ma i suoi sottoposti interverranno in maniera attiva durante l'assedio, aiutando il ranger in qualche scontro particolarmente duro e soprattutto tenendo impegnate le forze nemiche. Per questo sarà importante cercare di far avanzare l'esercito all'interno della fortezza, per non ritrovarci ad un certo punto isolati e circondati da nemici troppo forti per essere gestiti tutti.
La libertà d'azione sembra totale e consentirà di scegliere che tipo di atteggiamento tenere. Affiancheremo un luogotenente nella sua battaglia in modo che riesca a sfondare le linee nemiche indenne o lo lasceremo combattere con le sue forze per volare al di là delle mura e aprire i cancelli così da facilitare la sua avanzata? Falceremo i difensori sulle mura o punteremo direttamente al comandante che sta organizzando le difese? E in quest'ultimo caso, è meglio farlo fuori o reclutarlo per combattere al nostro fianco?
Come possiamo vedere le variabili sono molteplici e il fatto che La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra riesca comunque a mantenere un elevato livello di spettacolarità non fa che porre nuovamente l'accento sul Nemesis System e sulla sua capacità di creare coprotagonisti unici e particolari, capaci di evolvere e interagire con l'universo di gioco in base a quello che succede durante la partita.
Sarebbe molto bello poter importare in questo secondo capitolo le schiere reclutate ne L'Ombra di Mordor, ma al momento Stephens, pur trovandola un'ottima idea, non ha potuto sbilanciarsi a riguardo. C'è tuttavia aperto un piccolo spiraglio. In questo modo cominceremmo senza War Troll tra i ranghi e senza le tante abilità speciali che da questo secondo capitolo caratterizzeranno ulteriormente i nemici, ma sarebbe un incredibile punto di partenza per rendere ancora più vivo e personale l'universo de La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra.
Una volta raggiunte le stanze del Signore della Guerra comincerà una vera e propria battaglia all'ultimo sangue, anche in questo caso decisa sia dall'abilità con la spada di Talion, ma anche dalle condizioni nelle quali arriveremo alla sala del trono. In caso di uno scontro alla pari, ovvero contro un nemico del medesimo livello, potremo arrischiarci in un confronto diretto. In caso contrario sarà meglio assicurarsi che i nostri luogotenenti raggiungano il cuore della fortezza indenni e siano pronti a spalleggiarci durante la battaglia.
In La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra il livello indicherà più precisamente la reale forza di un avversario. Ne L'Ombra di Mordor, infatti, talvolta erano le abilità possedute a rendere più o meno coriaceo un combattente, cosa che rendeva confusionaria la progressione dato che nemici di livello alto potevano essere meno complessi di altri di livello inferiore, ma con le giuste skill.
In questo secondo capitolo il livello di esperienza indicherà con maggior precisione la forza di un personaggio e per questo motivo sarà sia importante mandare i propri scagnozzi in missione a guadagnare punti esperienza, sia evitare di trovarsi di fronte a nemici troppo forti. Anche in questo caso, però, la libertà garantita dagli sviluppatori potrebbe consentire di vincere una battaglia impari. Basterà, infatti, arrivare al boss in compagnia di alcuni alleati che ci aiuteranno durante il combattimento. Questi agiranno in maniera automatica a seconda delle proprie abilità e del proprio carattere, tranne la nostra guardia del corpo, che potrà intervenire alla bisogna durante lo scontro.
Con tutte queste variabili sembra quasi impossibile riuscire a mantenere uno stile grafico molto cinematografico, ma durante la demo proposta da Monolith gli scontri erano un continuo susseguirsi di combattimenti e scene animate nelle quali i vari leader partecipavano allo scontro in base alla loro affinità.
Una volta, infatti, Talion ha dovuto abbattere un ufficiale nemico in solitaria, mentre la volta successiva, essendosi spostato nel raggio d'azione di Dead Eye, un feroce orco cecchino che si era infiltrato nei ranghi dell'organizzazione nemica, non ha fatto a tempo a sfoderare le spade che il suo alleato ha fatto fuori il luogotenente nemico con un preciso colpo alla testa.
Una volta conquistata la fortezza dovremo decidere chi dei nostri luogotenenti diventerà il nuovo Signore della Guerra. Questo inciderà sia sull'aspetto estetico che assumeranno le fortificazioni, sia su chi occuperà le postazioni difensive, sulle difese che la fortezza potrà costruire e sulla resistenza del nuovo leader contro gli attacchi nemici.
Le forze dei Nazgul, infatti, non staranno a guardare passivamente le nostre azioni e proveranno a conquistare nuovamente la roccaforte. Per questo motivo dovremo recuperare nuove risorse con le quali rafforzare le difese ed espandere il forte. Il sistema economico sarà piuttosto semplificato e non prevederà infatti alcun tipo di commercio o tutte le altre possibilità che solitamente vediamo nei giochi di strategia, e dipenderà dalla capacità di Talion di racimolare denari e reclutare alleati nella fase di esplorazione open world del gioco.
Tecnicamente, infine, La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra non sembra far gridare al miracolo. L'aver abbandonato le console di vecchia generazione ha consentito a Monolith di creare mappe più ampie e complesse, ma talvolta il colpo d'occhio, soprattutto durante le fasi di volo a bordo di un drago, non è sorprendente.
Discorso diverso per le ottime animazioni del protagonista, sempre molto fluide e perfette per rendere incredibilmente Batman-style ogni combattimento. Talion può sfruttare diversi poteri, come la possibilità di teletrasportarsi o richiamare a sé un nemico, rallentare il tempo per prendere la mira, così come un'abilità con la lama davvero eccezionale. Gli scontri saranno basati dunque sia sulla capacità di usare le skill del protagonista, sia sui nostri riflessi, fondamentali per evitare i colpi nemici e contrattaccare, spesso attraverso dei QTE piuttosto truculenti.
Anche la caratterizzazione dei vari nemici è eccellente e il nuovo Nemesis System sembra in grado di creare un ventaglio ancora più ampio di variabili con i quali caratterizzare i vari comprimari.
Su PC, PS4 Pro e, presumibilmente, Scorpio, il gioco sarà compatibile con i 4K, adattabili a seconda della piattaforma grazie ad una tecnologia proprietaria di Monolith. Su One e PS4 il miglioramento estetico nei confronti del primo capitolo sarà comunque facilmente avvertibile.
Le impressioni che abbiamo ricavato da questo La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra sono dunque ottime, soprattutto considerando che alla base di questo prodotto c'è l'ottimo L'Ombra di Mordor. Monolith non sembra averne stravolto la formula ma ha lavorato per capire come espanderla e migliorarla sotto tutti gli aspetti. Il risultato sembra essere un gioco action dalla libertà invidiabile, oltretutto in grado di modellarsi e adattarsi alle nostre decisioni come pochi altri progetti hanno saputo fare.
A questo punto, però, potrebbero arrivare i problemi. L'Ombra di Mordor è arrivata come il più classico degli underdog e ha stupito tutti cogliendo in contropiede coloro che non si aspettavano un gioco di questa fattura. Adesso che sono in molti ad attendere questo secondo capitolo, è meno semplice per lo sviluppatore raggiungere il medesimo apprezzamento, dato che si sarà meno disposti a chiudere un occhio sulle imperfezioni e in tanti nutriranno grandi aspettative.
Fortunatamente le premesse sembrano esserci tutte e speriamo che nei prossimi mesi Warner e Monolith sveleranno tutti gli altri assi che hanno nascosto nella manica.