La Torre delle Ombre
Ico incontra Peter Pan.
La Torre delle Ombre è basato su una classica struttura a livelli, dove al giocatore viene richiesto di recuperare gli Occhi d'Ombra per poter superare indenne il muro oscuro alla fine di ogni ambientazione.
Gli occhi da recuperare sono sempre tre, e col progredire dell'avventura possono essere trovati in luoghi sempre più complessi e difficili da raggiungere. Arrivare alla fine della schermata senza averli raccolti tutti vuol dire vedersi costretti a tornare sui propri passi per approfondire la ricerca, con tutti i rischi del caso.
Questo genere di situazione non rappresenta un problema nei primi livelli ma nelle fasi più avanzate è in grado di mettere al giocatore una buona dose di apprensione dovuta al numero sempre crescente di ostacoli presenti nei livelli.
Fra questi, infatti, oltre a una vasta gamma di salti più o meno complessi, troviamo puzzle che richiedono di modificare la fonte di luce (direzionandola in modo ben preciso per deformare le ombre circostanti a proprio vantaggio), sequenze in cui è possibile passare per brevi momenti nel mondo fisico e, dopo aver trovato la spada, combattimenti serrati con le grottesche creature che popolano le zone più avanzate.
Il design degli esseri in cui ci si imbatte ne La Torre delle Ombre è in linea con la caratterizzazione artistica del gioco, così come le loro tecniche di combattimento. Le creature che l'ombra dovrà affrontare vantano sempre una forza e una velocità superiori, tanto che per sconfiggerle è necessario scoprire la tattica più adatta per ogni bersaglio.
Una volta capito il tempismo necessario per vincere i combattimenti, comunque, nessuna creatura si rivela eccessivamente temibile, e la semplice combo da tre colpi a disposizione del giocatore si dimostra più che sufficiente per continuare la propria scalata.
Se c'è un appunto che può essere fatto a La Torre delle Ombre è che, dopo la meraviglia iniziale garantita dalla superba caratterizzazione grafica, il gameplay cresce davvero troppo poco, offrendo un'esperienza alla lunga monotona.
Il cambio di ambientazione di fondo, che avviene all'incirca ogni dieci piani della torre, contribuisce a garantire una certa freschezza durante l'intera esperienza ma da sola non basta a coinvolgere adeguatamente il giocatore che, nelle sezioni più avanzate, rischia di trovarsi a procedere per inerzia, solo per arrivare alla fine e scoprire tutti i dettagli della storia.
Questi dettagli, sfortunatamente, rimangono però sempre fin troppo vaghi. Alcuni elementi della sceneggiatura possono essere scoperti recuperando le memorie dell'ombra, che oltre a fornire utili informazioni permettono anche di aumentare il peso (e quindi la resistenza) dell'eterea protagonista.
La Torre delle Ombre è quindi il classico titolo che, pur non riuscendo ad eccellere in nessun campo, merita di essere inserito nella collezione dei giocatori più sensibili al fascino delle atmosfere fiabesche ed eteree che tanto successo hanno garantito ai titoli di Ueda.
D'altra parte, anche Ico e Shadow of the Colossus sono riusciti a ritagliarsi un posto nel cuore di milioni di appassionati (noi compresi) nonostante fossero tutt'altro che perfetti. Anche in questo caso, come accadde anni fa su PlayStation 2, ci troviamo di fronte a un'esperienza piacevole e poetica capace di emergere dalla massa di titoli fotocopia del mercato attuale.