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Lasky critica pesantemente EA

L'ex dirigente della compagnia ci va pesante.

Mitch Lasky, ex dirigente di Electronic Arts, ha dichiarato che la sua vecchia compagnia ha obiettivi di business sbagliati, così come team e costi delle strutture, mentre l'unica fonte di successo è rappresentata dal versante digitale e dalla distribuzione, come riporta GamesIndustry.biz.

EA Games Label ha concepito più fallimenti che successi, ha aggiunto Lasky, mentre la divisione sportiva è gravata da ingenti costi per le licenze. Ha accusato principalmente l'azienda di non aver saputo evolversi a dovere in un periodo di rapidi e notevoli cambiamenti del mercato.

"EA si occupa di affari sbagliati, con costi per le strutture e team inadeguati, ma sembrano essere convinti che ci sarà una transizione graduale della durata di due anni dai prodotti confezionati a quelli digitali. Pensateci meglio", ha scritto Lasky sulle pagine del suo blog.

"Gli affari di EA Sports sono stati vanificati da crescenti costi per le licenze e dal fallimento della transizione verso un modello di prezzo variabile, basato sulle sottoscrizioni. Tutto ciò ha sostanzialmente ridotto il margine di guadagno di un business su cui EA ha contato per finanziare gli altri, scommesse piuttosto rischiose".

Il CEO John Riccitiello si è concentrato sulla costituzione di nuove IP per EA Games, nel tentativo di far crescere gli affari, e questo è stato "dopotutto il più grande fallimento" secondo Lasky, il quale si è detto convinto del fatto che titoli futuri come Dante's Inferno e il MMO Star Wars The Old Republic saranno probabilmente dei fallimenti a livello commerciale.

"È una scena veramente sgradevole, a dire la verità. Da Spore a Dead Space, da Mirror's Edge a Need for Speed: Undercover, è stato un fallimento commerciale dietro l'altro. Per non parlare della chiusura di Pandemic, metà dell'investimento di 850 milioni di dollari impiegato per l'acquisizione della software house, insieme a BioWare. E non pensate che Dante's Inferno o The Old Republic siano destinati a fare meglio. È una strategia da bancarotta".