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Lavorare in un GameStop

Uno spaccato di vita quotidiana nella nota catena di videogiochi.

Di GameStop su queste pagine si finisce per parlare spesso, nel bene e nel male. I punti di vista possono essere diametralmente opposti, a seconda che si guardi a questa realtà con l'occhio di chi sta dentro al settore o di chi invece è un cliente dei loro negozi.

Quel che è certo, però, è che in questo quadro finora è mancato un punto di vista, ossia quello di colui che in un GameStop ci lavora. A ovviare a questa mancanza ci pensa Davide Farina, un nostro lettore che ci racconta in prima persona l'esperienza di lavorare nella più grande catena di videogiochi al mondo. (SS)

Lavorare in un GameStop

Stare con gli amici e spendere una mezz'oretta di un pomeriggio qualsiasi in un GameStop e poi andare insieme a casa a farsi una partitina? Fantastico!

Che fate? Con calma scegliete i giochi, cercate qualche reperto archeologico di inestimabile valore per la vostra già corposa collezione e scambiate qualche chiacchiera con gli amici.

Ora, con il lauto bottino in mano, andate alla cassa e chiedete informazioni su offerte, nuove uscite e magari date uno sguardo veloce ai gadget e agli accessori. Pagate e uscite, pronti per una divertente serata!

L'idea di lavorare in un negozio di videogiochi

Qualcuno si volta indietro e si chiede: chissà com'è lavorare ad un GameStop Sì, ok, è un lavoro, ma è pur sempre un negozio di videogiochi! Magari ci sono mega sconti per i dipendenti o forse si spende solo un po' del proprio tempo in conversazioni con i clienti, o magari si scoprono in anticipo tutte le novità del settore. E questo guadagnando qualche soldino, magari da spendere proprio in videogiochi.

La concorrenza per entrare a lavorare a GameStop è alta, anche se si tratta di contratti a sei mesi.

Siccome tentar non nuoce invio il mio curriculum via web. Passano settimane ma niente, nessuna risposta. Forse è il momento di fare alla vecchia maniera, penso, per cui stampo il CV e lo porto a mano negli store della zona.

Dopo due settimane abbondanti squilla il cellulare: un colloquio da Game Stop? Domani? Certo che ci sarò!

Arrivo dunque con cinque minuti di anticipo, c'è molta gente nel negozio come sempre… ma un momento, non sono clienti, sono tutte persone lì per il colloquio! Dodici candidati per un solo posto: molti resteranno delusi…

"I colloqui sono almeno due, probabilmente tre e dopo quasi venti giorni finalmente si parla di un contratto"

Solite domande, solite risposte. Si va avanti per un po' ma mi avvertono subito: i colloqui sono almeno due, probabilmente tre. Dopo quasi venti giorni di attese e ripescaggi, finalmente si parla di un contratto. Lo firmo e aspetto altri giorni per iniziare. Tutto questo per un contratto a 6 mesi.

Consiglio 1: Non dite che amate i videogiochi alla follia o penseranno che la notte ve li imboscate sotto la maglietta GM (e vedrete che ne sarete tentati!). Basta dire che sono solo una delle vostre passioni.

Consiglio 2: Dovete dimostrate disponibilità su orari e soprattutto straordinari.

Cos'è GM

Per chi non lo sapesse, GM è la più grande catena retail di videogiochi del mondo, in Italia conta circa 450 negozi e ha sbaragliato la concorrenza. Sono spariti tutti i pesci piccoli e ha messo in difficoltà realtà come Media World o Euronics.

Com'è strutturato un negozio

C'è un magazzino principale che contiene tutte le scorte, quindi le varie console, gli accessori, i gadget e i doppioni dei giochi, usati e non.

Tutto in un negozio di GameStop è accuratamente studiato. Non c'è spazio per l'improvvisazione.

C'è la cassa che, oltre a fare gli scontrini, custodisce (nella cassettiera) i dischi dei giochi divisi in ordine alfabetico e per piattaforma, pronti per essere venduti (PC,Wii, DS, 3DS, PS2, PS3, PSP, PS Vita, Xbox 360).

Sulle pareti sono esposte le scatole vuote dei giochi nuovi, inoltre sono esposti i giochi "novità", quelli in offerta 3x2, le guide strategiche, nonché i libri, i gadget, gli accessori, le console, ecc.

In ordine alfabetico sulle gondole centrali ci sono invece tutti i giochi usati.

"I giochi nuovi sono esposti 'sbustati', nel senso che ci sono solo le scatole per evitare i furti"

I giochi nuovi sono esposti "sbustati", nel senso che ci sono solo le scatole, questo per evitare i furti. Se però come me amate il cellophane (soprattutto i collezionisti), potete espressamente chiedere la confezione sigillata a patto che non sia l'ultima copia in negozio. Stesso discorso per le console.

La realtà di una giornata di lavoro tipo (vendere giochi non è un gioco)

Descriverò un giorno intero dalle 9 alle 20 (variabile) per essere il più esauriente possibile ma i turni sono di 8 ore.

Mi sveglio, colazione di fretta perché è già tardi e mi sorgono subito delle domande: in cosa mai consisterà il mio lavoro? Forse dovevo chiedermelo prima! Alla fine lavoro in un negozio e cosa fa un negozio (un qualsiasi negozio)? Espone e vende la merce.

la vita di un commesso di GameStop comporta lo studio delle offerte, dei cambi di prezzo e, ovviamente, delle valutazioni dell'usato.

Arrivo la mattina presto, circa 45 min prima dell'apertura ufficiale, apro la saracinesca e sono dentro. Su tutte le luci e gli impianti. Piccolo inventario e controllo del magazzino ed è il momento di indossare un grembiulino bianco e passare il mocho (la sera si spazza, la mattina si lava). Il tutto per circa 20 minuti.

Leggo le "daily" (mail a livello nazionale) e studio come fossi a scuola le nuove offerte e gli sconti 3x2, le varie combinazioni tra console e giochi in offerta, i preorder, le valutazioni degli usati, i cambi prezzo, le garanzie, i nuovi servizi e leggo le recensioni di tutti i nuovi giochi in arrivo.

Finalmente indosso la tabard della gilda GM e apro il negozio. Miracolosamente non ci sono clienti e mi porto avanti con il lavoro: controllo la "to do list" che, a meno di un olocausto nucleare alla Fallout, va comunque eseguita tutta.

Non solo, ma va completata entro la fine della giornata, anche se sono fuori orario, anche se una dolce ed agguerrita nonnina mi ha fatto perdere sei ore perché non ricordava il giochino da regalare al nipote. Quindi, massima organizzazione e diffidate dalle nonnine!

Adesso sono le 10.30 e il negozio è ancora semi-vuoto (per ora), fortuna vuole che i colli (le scatole piene di merce) arrivino adesso: perfetto! Firmo, timbro e li metto in magazzino, stando attento che non li rubino (ogni collo è l'equivalente digitale dell'oro e se ve lo rubano, dite pure addio alla gilda!).

La gestione del marketing di un negozio comprende i poster, i cartelloni, le fascette informative e le esposizioni. Richiede circa due ore al giorno.

"Avete presente i televisori che fanno la pubblicità? Dopo 8 ore di messaggio in loop odierete quel gioco, qualsiasi esso sia!"

Arrivano altri clienti, qualcuno fa qualche domanda sui giochi in uscita, gli controllo le date e gli faccio una prevendita. Qualcuno cambia il gioco del giorno prima perché non gli è piaciuto, altri comprano l'usato, altri il nuovo, altri ancora si fanno valutare i giochi usati e si prendono la chitarra di Guitar Hero.

All'ora di pranzo (si fa per dire, scordatevelo!), dato che non c'è nessuno mi occupo del marketing. Mi porterà via 2 ore circa. Il marketing comprende tutti i poster, i cartelloni, i mini-stand espositivi, le "fascette informative" e le esposizioni che sono in negozio e che servono a pubblicizzare un prodotto per conto di un'azienda terza (ogni settimana si cambia quasi tutto!).

Avete presente i televisori che fanno la pubblicità? Dopo 8 ore di messaggio in loop odierete quel gioco, qualsiasi esso sia! Comunque con Zelda non ci sono riusciti ci gioco ancora…

Sono le 16.00 e riprendono ad arrivare i clienti, ora però sono molti di più. Spesso si forma la fila anche se si è in due e non si può perdere un secondo di tempo, bisogna risolvere ogni problema il più velocemente possibile stando attenti a non commettere errori.

E a Natale? La fila arriva fuori dal negozio. E nei Day One sotto Natale? Non voglio pensarci…

I Clienti

I clienti sono vari. Ci sono gli hardcore gamer, soprattutto per Xbox, PC3 e PC; poi ci sono quelli più casual più che si orientano sul Wii e il DS; infine ci sono le persone che entrano per fare regali e che non sono affatto poche, anzi! Poi ci sono i collezionisti, che spulciano i giochi vecchi e rari in cerca di qualche reperto archeologico e comprano le edizioni speciali.

"Stereotipare i clienti è quasi impossibile: ne troviamo praticamente di tutti i tipi"

Stereotipare i clienti è quasi impossibile: ne troviamo praticamente di tutti i tipi, dall'imprenditore in giacca a cravatta al nerd puro. Ci sono anche molte ragazze, universitari, teen, bambini e pure persone della terza età, coppie sposate e single.

Insomma, ci sono tutti ma davvero tutti, che acquistano tutto.

Casa dolce Casa

Alle otto di sera i negozi chiudono, ma noi no! Per noi c'è ancora un sacco da fare: bisogna rimettere in ordine gli scaffali e disporre in ordine alfabetico gli usati (20 minuti circa). Si deve poi sistemare la merce arrivata in precedenza con i colli e sbustare i giochi altri (30 minuti).

Ora dobbiamo controllare che i soldi in cassa corrispondano agli scontrini, comunicare i dati di vendita della giornata e, se tutto è ok, finalmente possiamo andare. Ormai si sono fatte le 20.40 circa: diamo una bella spazzata al locale, chiudiamo gli impianti, abbassiamo la saracinesca e siamo liberi. Per qualche ora.

Tirando le somme

Se siete bravi e resistete qualche tempo, potrebbero affidarvi un negozio e farvi diventare Store Manager. Il negozio ovviamente non sarà mai veramente vostro ma è comunque gratificante. Ovviamente, se sarete davvero bravi e farete la differenza, potrete continuare a salire.

Il digital delivery è dietro l'angolo ma il 'fisico' tira ancora e GameStop si sta attrezzando per le sfide che verranno.

Si sa da tempo che il settore retail dei videogiochi è un po' a rischio a causa delle copie digitali, ma la scatola fisica per ora è lontana dallo sparire, soprattutto perché ci sono persone che sono disposte a comprarla anche se costa di più, per non parlare poi delle edizioni da collezionisti e di chi odia il digital delivery (e non sono pochi). Probabilmente però un cambiamento ci sarà e dei negozi forse chiuderanno. In Italia per qualche annetto dovremmo comunque stare tranquilli, dato che la vendita 'fisica' va ancora forte.

Lavorare bene a GameStop significa non avere neanche un minuto libero per rilassarsi. Significa essere costantemente concentrati e attenti, faticare fisicamente e psicologicamente. Dopo che avrete appreso le procedure base, il lavoro non sarà difficile concettualmente, anche perché la libertà discrezionale è pressoché nulla: non decidete quasi niente (neanche gli store manager), è tutto scritto). Però è un lavoro duro perché i ritmi sono serrati, le otto ore non volano via e il lavoro va finito sempre e comunque.

Detto questo, se avete la possibilità e cercate un lavoro, vi consiglio di provarci: è un'esperienza che sicuramente ricorderete, nel bene e nel male.

Davide Farina ha lavorato come tirocinante presso un unico punto vendita per dieci giorni, prima di cessare di sua volontà il rapporto lavorativo.