Le News della settimana - articolo
Il nuovo Nintendo 2DS, il taglio di prezzo del WiiU, i problemi “linguistici” di Kinect e molto altro...
Per una volta tanto, in questi mesi di attesa spasmodica per l'arrivo delle nuove console Microsoft e Sony, questa settimana è stata Nintendo a monopolizzare le prime pagine virtuali di tutta Internet, con due annunci uno più "shock" dell'altro: stiamo parlando ovviamente del nuovo Nintendo 2DS e del taglio di prezzo del WiiU, che sarà operativo tra qualche settimana.
Che dire delle due notizie? Il 2DS è probabilmente una delle console più sorprendenti della storia, se non altro perché elimina, sia nel nome che di fatto, quella che almeno inizialmente era considerata una caratteristica "fondante" del 3DS originale, ossia quell'effetto 3D stereoscopico che, come è apparso chiaramente sin dalla prima commercializzazione, non ha convinto nessuno a livello di mercato. Adesso Nintendo, pur smentendo questa interpretazione in tutte le dichiarazioni PR ufficiali, sembra riconoscere l'irrilevanza della feature, proponendo un modello che ne è addirittura privo (e che rassicura quindi le mamme, preoccupate per l'effetto "occhi storti" dei loro bambini) e consente un netto taglio di prezzo rispetto ai modelli precedenti. La mossa, per certi versi, non è priva di senso, ma a mio parere un semplice "3DS" senza schermo 3D e venduto a prezzo inferiore sarebbe stato più che sufficiente. Ad ogni modo, per chi desidera meglio esaminare il nuovo portatile Nintendo, la nostra prima prova video è qui.
Il taglio di prezzo del WiiU è tutt'altro argomento: a 299 euro (che, nel bundle di ottobre, includeranno anche una versione digitale di Zelda: Wind Waker HD) la console rappresenta di certo un'offerta migliore che non al prezzo ufficiale originale. Ma è anche vero che in quasi tutto il mondo il WiiU si può già oggi trovare a prezzi stracciati, e che la macchina non vende comunque. Lo stesso Satoru Iwata, soltanto pochi giorni fa, dichiarava che il problema del WiiU non è il prezzo. Evidentemente negli HQ Nintendo devono aver cambiato idea piuttosto in fretta. Scopriremo se questa mossa aiuterà o meno a migliorare la situazione.
"Il 2DS elimina, sia nel nome che di fatto, una caratteristica 'fondante' del 3DS originale: l'effetto 3D stereoscopico"
L'altra notizia "calda" degli ultimi giorni è senz'altro l'annuncio da parte di Microsoft che i comandi vocali di Kinect al lancio di Xbox One saranno disponibili solo in 5 paesi, dai quali, manco a dirlo, l'Italia è esclusa. Come dire: non vediamo l'ora di vendervi la nostra telecamera super-intelligente... che però non capisce una parola di quello che dite. Ovviamente Microsoft promette di porre presto rimedio alla situazione, estendendo la compatibilità linguistica a tutti i paesi interessati dal lancio, ma una promessa è diversa da una realtà, e non c'è dubbio che la mancanza di una delle "feature" più promosse e sbandierate della console in ben 8 territori su 13 avrà un impatto sul lancio della macchina: vedremo di che entità.
Rimanendo in casa Microsoft, va ricordato che questa settimana è andato live l'aggiornamento che ha definitivamente cancellato i Microsoft Points come forma di moneta elettronica, trasformandoli in valuta corrente dei vari paesi. Il risultato è che i prezzi sullo store Microsoft sono ora espressi in maniera più trasparente e che non bisogna più aggiungere al proprio account tagli prefissati di punti, che fino ad oggi, con una tattica furbetta e molto fastidiosa, erano venduti in quantità "dispari" rispetto al costo dei prodotti (lasciando sempre un residuo da dover spendere poi in ulteriori acquisti, in una sorta di vortice infinito). Chi era solito comprare carte di punti a prezzi stracciati da altri mercati non potrà più utilizzare questo trucchetto, ma nel complesso pensiamo che il cambiamento sia per il meglio.
"Questa settimana è andato live l'aggiornamento che ha definitivamente cancellato i Microsoft Points"
Riguardo ai pagamenti online e tematiche simili, negli ultimi giorni è emersa anche un'altra notizia molto interessante: a quanto pare, Bethesda starebbe pressando Microsoft per consentire agli utenti Xbox One di non pagare l'abbonamento Gold per giocare a The Elder Scrolls Online. Ricordiamo, infatti, che TESO richiede già un abbonamento (13€ al mese), che andrebbe a sommarsi ai circa 5€ al mese richiesti dall'Xbox Live Gold, costringendo in ultima analisi i giocatori a pagare due volte per giocare online. Incredibile ma vero, anche l'industry si rende conto che questa pretesa è un po' eccessiva: la tematica dei MMORPG ad abbonamento su Xbox è infatti annosa e mai stata risolta. Al momento, Microsoft non sembra intenzionata ad acconsentire a questo "strappo" alla regola del Gold, ma chissà che Bethesda, con il suo peso, non riesca a farle cambiare idea, sbloccando una tematica che nel corso della prossima generazione potrebbe rivelarsi molto importante.
L'ultima news relativa a Microsoft è il fatto che, a quanto pare, i developer di Killer Instinct avrebbero già in mente la "stagione 2" del loro titolo, che comprenderebbe altri pacchetti di personaggi e verrà rilasciata in caso la versione originale venda a sufficienza. Che dire? Molti di voi continuano ad essere critici nei confronti di questa iniziativa, ma io la trovo affascinante. Un picchiaduro modulare che ogni tot mesi offra una sorta di "here comes a new challenger", al costo di 2-3 euro a personaggio, magari raggiungendo roster potenzialmente infiniti e continuando dunque ad essere vitale per anni ed anni, non mi dispiace affatto. Certo, va detto che il parco personaggi iniziale di KI, con solo 6 lottatori, appare parecchio striminzito e potrebbe da solo minare il successo dell'iniziativa. Forse 10+ personaggi venduti a 3€ singolarmente e a 20€ tutti insieme sarebbero stati una base di partenza più solida.
"Secondo le parole di Activision, un Call of Duty all'anno non è 'troppo', bensì rappresenta un ritmo ideale"
Ma ovviamente gli ultimi giorni sono stati anche tempo di bilanci per quanto riguarda la GamesCom, di cui vi abbiamo abbondantemente parlato in tutte le sezioni di Eurogamer.it. Non mi resta, dunque, che ricordarvi la lista dei titoli premiati, per facilitarvi il compito di segnare i nomi da tenere d'occhio di qui ai prossimi mesi.
Sempre sul fronte giochi, negli ultimi giorni hanno fatto vibrare le vene ai polsi di molti giocatori le dichiarazioni di Peter Moore, secondo il quale EA "non sviluppa più giochi offline". Mezzo mondo ha interpretato queste parole come la decisione definitiva da parte di Electronic Arts di abbracciare politiche di DRM always-online per i suoi titoli (dopo la retromarcia di Microsoft a riguardo, e anche dopo la cancellazione degli Online Pass) ed era già pronto ad indossare l'elmetto, tanto che poco dopo lo stesso Peter è tornato ai microfoni per dire di essere stato frainteso: le sue parole significavano infatti che EA non sviluppa più giochi che non abbiano "anche" una componente online. Pericolo scampato, ma il solo fatto che dichiarazioni del genere possano suscitare tante e tali preoccupazioni ci dà la misura di quanto sia teso e diffidente al momento il mercato dei videogiochi.
Chiudiamo evidenziando quello che, almeno secondo il sottoscritto, è un altro dei problemi più macroscopici dell'attuale industria interattiva. Secondo le parole di Activision, un Call of Duty all'anno non è troppo, bensì rappresenta un ritmo ideale. Che dire? Sembra una visione piuttosto condivisa tra i grandi developer (basta guardare al trattamento che sta avendo anche Assassin's Creed), e senz'altro il mercato si dimostra ancora ricettivo a livello puramente economico nei confronti di blockbuster così frequenti. Dall'altro lato, però, vorrei ricordare ad Activision la lezione di Guitar Hero (e in forma minore anche di Tony Hawk), che evidentemente non le è bastata. Se le cose continueranno come sono ora, sono pronto a fare fin da subito una scommessa con tutti voi: la mia previsione è che CoD non concluderà la prossima generazione rappresentando ancora quel fenomeno che è oggi. Chi se la sente di puntarmi contro?