Le News della settimana - articolo
I primi dati italiani di Xbox One, il boom di PlayStation 4 e le speranze future di Nintendo.
Con i nuovi hardware Sony e Microsoft ormai sul mercato da oltre una settimana, non stupisce che tutte o quasi le notizie di maggior rilievo degli ultimi giorni riguardino la risposta del pubblico nei confronti di PS4 e Xbox One, in particolare dal punto di vista dei dati di vendita.
Sotto questo aspetto, Sony sembra essere partita molto bene, piazzando oltre 2 milioni di unità in tutto il mondo già al 1° dicembre, ossia appena 2 giorni dopo il lancio Europeo. Un dato davvero niente male, se si considera, ad esempio, che il Wii U, dopo circa un anno di permanenza sul mercato, è ancora fermo a poco più di 4 milioni. Per quanto riguarda le previsioni future, invece, Sony immagina di vendere 5 milioni di PS4 entro marzo 2014. Auguri!
Chissà invece come si relaziona l'Xbox One con questi primi dati di vendita Sony: la dichiarazione ufficiale di Microsoft, infatti, piuttosto che presentare numeri sulle unità vendute, ha indicato una serie di insolite statistiche. Sicuramente è curioso scoprire quanti miliardi di zombie sono stati uccisi in Dead Rising 3 dal lancio, ma al fine di misurare il successo che sta vivendo la console in queste primissime fasi di vita si tratta di un'indicazione abbastanza vaga.
A voler essere maliziosi, si può far notare che generalmente chi rimane sul vago lo fa perché è incapace di presentare numeri sufficientemente positivi, ma per ora concediamo a Microsoft il beneficio del dubbio e restiamo in attesa di numeri più precisi nelle prossime settimane (nel frattempo, per chi è curioso, sono comunque emersi i primi dati di vendita italiani, che vedono una Xbox One fare capolino in classifica con 3 titoli.)
"Generalmente chi rimane sul vago lo fa perché è incapace di presentare numeri sufficientemente positivi"
Nonostante dunque i numeri di lancio siano positivi per Sony, c'è da dire che sul fronte dei giochi al momento la situazione non è altrettanto rosea. Guerrilla Games, ad esempio, si è pubblicamente detta delusa dai voti di Killzone: Shadow Fall (la nostra recensione, se ancora non l'avete letta, è qui). Cosa dovrebbe dire allora Mark Cerny, autore di un Knack, l'unica nuova IP di questo lancio, che non è riuscito neanche a strappare la sufficienza su Metacritic (attualmente la sua media è 55)?
In attesa che escano le prime release davvero "pesanti", PS4 ci fa comunque conoscere i primi piani sul progetto Gaikai, che Sony aveva scelto per garantire un certo grado di retro-compatibilità con il nutrito catalogo PS3. Ebbene, a quanto pare il servizio debutterà in USA nel 2014 (senza un'indicazione precisa sulla data o anche soltanto il periodo dell'anno), mentre per l'Europa ancora non c'è alcun dettaglio. Dobbiamo temere addirittura un 2015?
Altro elemento inquietante è il fatto che Sony abbia fatto riferimento alla possibilità di giocare "i migliori titoli PS3". Il che lascia intendere che il catalogo offerto tramite Gaikai sarà limitato ai titoli scelti dalla stessa Sony. Più che una vera e propria alternativa alla retro-compatibilità, ci sembra una sorta di Virtual Console in streaming. Ad ogni modo, qualità e modalità del servizio saranno da giudicare quando riusciremo ad avere i dettagli definitivi di un'offerta che, al momento, risulta ancora decisamente fumosa.
"Kazunori Yamauchi ha dichiarato di non essere colpito dalla potenza della PS4"
L'ultima news di casa Sony è di quelle che colgono di sorpresa: il "guru" di Gran Turismo, sua maestà Kazunori Yamauchi, ha infatti dichiarato di non essere colpito dalla potenza della PS4. Clamoroso autogol? Oppure, come sagacemente ci fate notare nei commenti, il buon Yamauchi ha appena rilasciato GT6 su PS3 e dunque deve portare acqua al suo mulino? Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Parliamo ora di Microsoft, che paradossalmente in questi ultimi giorni è sembrata mettere la sordina alla macchina del suo marketing. Prima abbiamo visto la dichiarazione "sospetta" di cui vi abbiamo parlato poco fa, e poi abbiamo assistito ad un Major Nelson che in sostanza è stato costretto a fare una serie di scuse e promettere una serie di miglioramenti per quanto riguarda Xbox One. Al centro delle polemiche sono stati soprattutto l'interfaccia della console, da alcuni considerata poco rifinita e funzionale, e la gestione dei gruppi, anche questa ancora non ottimale.
Tutto ciò è parecchio strano: l'interfaccia Xbox 360 era ormai matura e funzionale (al di là delle preferenze estetiche di ognuno), e considerando che Microsoft ha avuto a disposizione anni per migliorarla prima del lancio di Xbox One, era lecito aspettarsi un'esperienza da subito priva di singhiozzi. Cosa sarà andato storto? Non ne abbiamo idea ma se pensiamo al fatto che Microsoft è la stessa azienda che ha rilasciato prima Windows 7 (probabilmente il suo OS più apprezzato in assoluto) per poi sostituirlo con Windows 8 (da molti considerato un OS da evitare), capiamo che non sempre avere una buona base di partenza è una garanzia per i prodotti successivi.
"Secondo Yoshida di Sony, chiederci 50 € in cambio di 7 milioni di "crediti" in GT6 non è una cattiva cosa"
In quanto a funzionalità, probabilmente non vi sarà sfuggita neanche un'altra questione che negli ultimi giorni ha sollevato un certo bailamme: quella relativa ai tempi d'installazione dei giochi sulle due piattaforme. O, per meglio dire, alle differenze davvero estreme tra le installazioni PS4 e quelle Xbox One, persino del medesimo titolo. Qui non si tratta di console war, di preferenze per questo o quest'altro hardware: Microsoft, semplicemente, deve tornare di corsa al tavolo di progettazione e studiare (ammesso che sia possibile) una soluzione al problema, che è davvero tutto suo. Trovarci di fronte a 40 secondi di installazione su PS4 e a 5-10 minuti su Xbox One per lo stesso identico gioco, è un qualcosa che rischia di far risultare uno dei due hardware palpabilmente più "next-gen" dell'altro.
Prima che scatti il flame per definirci(mi) "fanboy Sony", diciamo subito che anche nella casa della PlayStation questa settimana è successa una cosa che ci ha fatto saltare la mosca al naso: sono infatti usciti i prezzi delle micro-transazioni di GT6, insieme ad una dichiarazione di Yoshida, secondo il quale chiederci 50 € in cambio di 7 milioni di "crediti" in-game "non è una cattiva cosa". Si tratterebbe, secondo lui, di una "scorciatoia" per le "persone impegnate", che non hanno tempo di sbloccare tutto attraverso il normale gameplay. Insomma, quella che una volta era la "modalità easy", o i vari cheaat code da inserire tramite pressioni sul pad, adesso si paga in soldoni contanti.
"Eiji Aounuma, designer di Zelda da ormai oltre 10 anni, ha fatto sapere che la prossima avventura di Link andrà oltre tutte le nostre aspettative"
Diciamolo chiaro e tondo: siamo stufi di sentirci prendere in giro in questo modo. A parte l'oggettiva difficoltà di definire "micro"-transazione l'acquisto di un pack che costa praticamente quanto il gioco e che a conti fatti non vi aggiunge nulla (altra cosa che avete giustamente sottolineato nei commenti), tentar di far passare l'idea che una simile scelta di monetizzazione non produca alcun impatto sul design dei titoli significa non avere rispetto per i propri clienti appassionati. Vedremo come evolverà la questione nel corso della "next-gen", perché se il buon giorno si vede dal mattino, ci sarà da ridere.
Chiudiamo con un rapido passaggio su Nintendo, che nella scorsa settimana ha subìto l'ormai consueta sassaiola di critiche e iettature provenienti da praticamente chiunque nell'industry (trovate alcuni esempi a piacere qui, qui e qui), ma che tramite Eiji Aounuma, designer di Zelda da ormai oltre 10 anni, ha fatto sapere che la prossima avventura di Link andrà oltre tutte le nostre aspettative. Speriamo, caro Eiji! Ci sarebbe proprio bisogno di un nuovo Zelda che lasci tutti a bocca aperta come fece Ocarina of Time 15 anni fa, e segni la rotta per i prossimi 15 anni di game design. Nintendo ne sarà ancora capace?